Capitolo 3

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I giorni passarono velocemente ora che in casa c'è di nuovo Oscar. I Santos sono di nuovo al completo con un nuovo membro, Cesar.
Come prevedevo, lui non si fece convincere velocemente e per i Santos c'è solo un modo per fargli cambiare idea.
Spooky cercava di convincerlo parlando civilmente ma dopo l'ennesimo no perse la pazienza.
Era una serata normale musica, tequila e erba, stranamente erano tutti dentro casa e non fuori come sempre.
Vedevo l'ansia negli occhi di Cesar, sapeva cosa stava per accadere perché tutti sanno cosa accade se disobbedisci.
Spooky si era allontanato, con un cenno della testa diede il via alle danze. Tutti si alzarono contemporaneamente e si diressero verso Cesar che non ebbe neanche il tempo di emettere un suono che si ritrovò addosso tutta la gang.
Oscar si mise in un angolo e fumava la sua sigaretta con noncuranza, so che per lui è importante che il fratello entri nei Santos ma picchiarlo a sangue non penso sia una buona idea.
Quando finirono di picchiare Cesar tutti ritornarono a quello che stavano facendo, come se non fosse successo niente. Cesar era a terra e nessuno osava aiutarlo, Oscar mi lanciò un occhiataccia per avvisarmi di non farlo. Sapeva benissimo che volevo aiutare Cesar ma non me lo avrebbe mai perdonato.
Finalmente si alzò da solo e trascinandosi andò in camera sua.
Dopo che tutti se ne andarono e dopo aver messo a posto tutto il casino raggiunsi Spooky nel letto. Ma prima di farlo notai che Cesar aveva la porta socchiusa. Decisi di portargli un po' di disinfettante e qualche garza, senza farmi vedere da Oscar.
Tornai a letto e mi sdraiai accanto a lui
"Pensi che non ti ho vista?" Disse lui
"La prossima volta dovrò stare più attenta" dissi scherzando
"Perché lo vuoi tanto aiutare" mi chiese esasperato
"È tuo fratello e non so perché tu non abbia fatto nulla per fermarli"
"Se lo meritava, i Santos sono una famiglia e lui fa parte della famiglia che lo vuole o no" stranamente era del tutto calmo, di solito inizia ad imprecare e urlare per tutta casa
"E ovviamente devi dartela vinta" dissi ridendo
"Ecco vedi sai già cosa fare" sorrise e poco dopo ci addormentammo.

La mattina seguente, mentre preparavo il caffè Cesar apparve sull'uscio della porta facendomi spaventare
"Cazzo scusami" disse prendendo una tazza
"No niente" dissi versandogli del caffè
"Grazie per ieri, senza quel disinfettate in questo momento stavo ancora a letto"
"Di niente"
"Spooky lo sa?" Mi chiese cambiando subito umore
"Sai che a tuo fratello non sfugge niente e so che sicuramente starà ascoltando questa conversazione" dissi notando la porta socchiusa della nostra camera
"Io vado dai miei amici, ci vediamo più tardi" mi disse Cesar poco prima di uscire
"Sai Oscar le tue abilità di origliare sono peggiorate dopo il carcere" dissi versando il caffè in due tazza
"Mh non credo"
Entrambi ci sedemmo al tavolo e dopo aver fatto brindare le nostre tazze passammo l'intera mattinata a parlare e lucidare pistole.

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