Capitolo 10

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"Bene ragazzi, adesso che abbiamo finito pranzo e possiamo respirare... finiamo il lavoro o aspettiamo?" Harry, come al solito pronto e attivo anche dopo un pranzo in Sala Grande, era già attivo come non mai e pronto a distruggere quel dannato anello che nel suo tempo aveva portato alla morte di Silente.

"Io direi di finire il lavoro - rispose Sirius, per una volta in vita sua serissimo - così poi possiamo stare tranquilli che nessuno lo trovi."

"Hai ragione - rispose James, seguito da cenni di assenso da parte di tutti gli altri - almeno poi ce lo siamo tolto e non dobbiamo più preoccuparci."

"Allora andiamo in sala comune, prima che ci scoprano."

"Sirius, Regulus. Posso parlarvi?" I due si guardarono negli occhi, un'espressione colpevole in volto. Davanti a loro c'era Narcissa Black, loro cugina e sorella di Bellatrix.

"Cosa state facendo?" domandò poi indagatrice, notando le espressioni colpevoli dipinte sui loro volti. "Niente!" risposero questi rapidamente. Troppo rapidamente perché la cugina gli credesse.

I due fratelli si girarono verso Harry, preoccupati, ma il corvino annuì rassicurante e fece loro cenno di andare. "Vi aspettiamo in sala comune, la parola d'ordine la sapete. Ciao... ehm... come ti chiami?" Domandò poi con una punta di finto imbarazzo, per non destare sospetti. "Narcissa, Narcissa Black."

"Piacere, io sono Harry Price, lei è Hermione Granger e loro sono i fratelli Waterloo, Luna Landy e Neville Patterson. Ci vediamo dopo ragazzi." E, detto questo, lasciarono i due fratelli in balia della cugina con un ultimo, divertito, ghigno malandrino.

"Andiamo in un'aula vuota, non voglio che mi sentano." affermò la ragazza prima di dirigersi verso il corridoio.

"Cissy - chiamò Regulus - abbiamo in mente un posto migliore."

La ragazza li guardò interrogativa, poi però, non avendo altre possibilità, si avviò al seguito dei due fratelli, che con sua grande sorpresa si fermarono al settimo piano... davanti all'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll.

"Eccoci arrivati." annunciò sirius, scoppiando poi a ridere mentre Regulus passava tre volte di fronte all'arazzo e Narcissa si chiedeva se i suoi due cugini non fossero diventati pazzi, ricredendosi quando apparve una porta sul muro.

"Questa, cuginetta - annunciò Sirius - è la Stanza della Necessità. Qui non devi mettere incantesimi silenzianti. Ora, cosa dovevi dirci?"

"Sono preoccupata per Bella. Quella coppa che ha portato nella sua camera blindata è strana, non voglio che si metta nei guai."

"Cissy, mi dispiace dirtelo ma temo che sia già nei guai. Sappiamo sia io che Regulus che cosa sia realmente, ma non possiamo parlare o potremmo incontrare le ire di Harry... e non sono piacevoli, fidati. Sappi solo che se giuri qui e ora che non dirai niente a nessuno se non ai nostri genitori possiamo darti qualche informazione in più, ma prima dobbiamo parlarne con gli altri"

"Lo giuro - rispose Narcissa - ma cos'è di così terribile da non poterlo rivelare?"

"Posso solo dirti che è la Coppa di Tosca Tassorosso e che cercheremo di prenderla, ma non posso dirti di più. Non volermene. Cerca di parlare con Bella, se pensi si possa ancora salvare, ma, ripeto, non rivelarle niente. Per nessun motivo. Hai giurato, ricordatelo."

"L - la c - co - coppa d - di T - T - Tassorosso..."

"Ora dobbiamo andare, o gli altri inizieranno a cercarci per tutto il castello - disse Regulus, ma aggiunse subito dopo, colto da un dubbio - un'ultima cosa. Sai per caso chi ha scritto ai nostri genitori per dirgli di Harry e gli altri? Perché ha invitato tutti a pranzo e non avevo detto niente dei miei amici."

"L'ho scritta io - ammise la bionda - non sapevo cosa pensare. Regulus che di colpo fa pace con Sirius, quell'Harry Price che mi guarda in modo strano... non sapevo più cosa pensare."

"Cosa intendi con 'modo strano'?" domandò Sirius con sguardo indagatore

"A metà tra pietà e... riconoscenza? Non l'ho capito bene neanche io."

"Probabile. Ora dobbiamo andare. Ci vediamo, Cissy."

"Ciao, ragazzi"

E, detto questo, scomparvero dietro le scale.

Cinque minuti dopo, davanti al ritratto...

"Coraggio, Coraggio!" Ansimò il più grande dei Black, entrando come una furia nella sala comune dei Grifoni.

"Allora, com'è andata?" domandò Harry, curioso.

"Narcissa vuole aiutare Bellatrix... e sospetta di te." riassunse in modo veloce il minore, prima di buttarsi in un modo che probabilmente sarebbe stato giudicato dai suoi parenti 'poco consono' su uno dei divanetti della stanza.

"So che voi due siete stanchi, ma abbiamo qualcosa da fare. - li riprese Harry - pronti?"

Detto questo, il corvino tirò fuori i due Mantelli e si mise in un angolo della stanza, mentre James si spostava dalla parte opposta. 

"I gruppi sono quelli di stamattina, andiamo."

Non appena tutti si furono infilati sotto i due Mantelli dell'Invisibilità si avviarono fuori dalla stanza circolare, uscirono dalla torre, si avviarono nell'ingresso, sgusciarono fuori dal portone e si avvicinarono al Platano Picchiatore, ma non prima di aver fatto un incantesimo ai loro piedi per non lasciare tracce o qualcuno avrebbe sospettato vedendo delle impronte formarsi da sole.

"Peter, tocca a te" sussurrò il ragazzo, facendo un sorriso rassicurante al biondino, che in un attimo si era trasformato in un topo grigio che somigliava in un modo impressionante a Crosta, il topo di Ron, e si infilava tra i rami per immobilizzare l'albero.

Un attimo dopo si infilarono tutti sotto i rami e dentro il tunnel nascosto tra le radici dell'enorme platano per raggiungere la Stamberga Strillante.

"Harry, a te l'onore." annunciò Hermione, porgendo l'anello al corvino per permettergli di staccare la leggendaria Pietra e di accedere quindi all'anima di Voldemort.

Un'ora dopo, avendo provato tutti gli incantesimi possibili, il gruppetto stava per arrendersi, se non fosse che il loro amico era cresciuto tra i Babbani e conosceva qualche trucchetto. Così, con un gesto veloce, tirò fuori dalla tasca un cacciavite e fece leva sotto l'incavo della Pietra che saltò via senza tanti complimenti. Adesso avevano campo libero.

"Direi che tocca a James distruggerlo. Quando vuoi." annunciò il ragazzo stringendo con forza l'oggetto che ancora lo collegava al suo mondo e ai suoi genitori morti e facendolo girare distrattamente tre volte nella mano.

Nello stesso momento in cui James, ignaro di tutto quello che gli accadeva intorno, infilzava l'anello sul dente di Basilisco come avrebbe fatto con un marshmallow sullo spiedo, Harry vide le figure di Lily, James, Sirius, Remus e Piton adulti sorridergli malinconici e sillabargli le parole che avrebbe tanto voluto sentir loro dire: siamo fieri di te. 

E, detto questo, Harry Potter pianse di felicità.

Ce l'avrebbe fatta. Per tutti loro.

SPAZIO AUTRICE

Ehilà! Lo so che mi odierete, ma purtroppo è Maggio anche per me. Cosa significa? Una  verifica ogni giorno. Sto impazzendo, letteralmente. Prometto che cercherò di aggiornare più regolarmente, ma purtroppo non dipende da me... e il fatto che i miei sappiano della storia ma non del fatto che la sto pubblicando non aiuta perché devo aggiornare nei momenti più improbabili.

Detto questo...

Narcissa è preoccupata per Bellatrix e ha scritto la lettera ai genitori di Sirius.

Harry ha di nuovo la Pietra della Resurrezione e ha rivisto i suoi genitori (non Lily e James Jr, gli altri).

James ha distrutto l'Horcrux e Sirius e Regulus forse avranno un alleato in più a scuola.

Chissà cosa succederà nel prossimo captiolo. 

A tra qualche giorno!

Ciaoooooo!

Ritorno al passato - Golden TrioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora