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Driiin...

-Maledetta sveglia e chi ti ha inventata!

Stamattina non ho proprio voglia di alzarmi. Come se le calde lenzuola del mio letto non volessero staccarsi da me ne io da loro. Prendo la sveglia e la scaravento verso l'armadio,cadendo si rompe in tanti piccoli pezzettini ma almeno posso tornare a dormire in santa pace!

-Cath...Cath svegliati è tardi sono le otto!

Mi alzo svogliatamente ma dato che mia madre mi mette fretta apro velocemente l'armadio e indosso le prime cose che vedo dei leggins neri,una canotta nera e le mie amatissime converse alte bianche. In bagno dato che non ho il tempo materiale per fare la doccia lavo il viso con acqua con acqua fredda per cercare di svagliarmi,un po di matita nera sugli occhi,ciuffetti finti da applicare sulle ciglia e il gioco è fatto!

Salita in macchina mi rendo conto non solo di essermi dimenticata la colazione ma anche di avere i capelli come se avessi preso la corrente, cerco di sistemarmi al meglio e nel frattempo arriviamo a scuola. Saluto "la mammina" con un bacio e mi preparo a vedere quell'ammasso di topi da laboratorio.

Come ogni mattina varcata la porta sento una miriade di sguardi addosso a me ma non lo fanno perchè sono bella o che so io, lo fanno perchè ai loro occhi io sono strana, non sono come loro, io ero una "strega". Effettivamente non li biasimo.Io stessa non mi sento appartenere al loro mondo, preferisco stare in disparte da sola in un mondo tutto mio, ma non sono di certo una strega, solo perchè vesto sempre di nero e ho un'aria cupa.

Le lezioni sono un'ottima scusa per recuperare il sonno della notte precedente anche perchè non sono interessata a sentire le professoresse blaterare su quanto siamo svogliati o quanto siamo indietro e bla bla bla..

Scrivo a mia madre per dirle che torno a casa a piedi, un'ottima scusa per stare sola immersa nei miei pensieri. Nel frattempo l'ultima campanella suona e io aspetto che tutti se ne vadano per accendermi una sigaretta e andarmene.

Non sono un tipo a cui piace appartenere ad un gruppo, sono un tipo solitario a cui piace stare per conto proprio senza gente falsa intorno. Quando ho qualche problema mi rivolgo sempre a mia mamma o al mio fratellino Luca. Loro sono le uniche persone di cui mi fido. Chissà papà com'era... Non lo saprò mai, non l'ho mai conosciuto, mamma dice che è morto in guerra ma io non le credo, quando me ne parla il suo viso non è triste, ma comunque sia se non è morto allora vuol dire che ci ha abbandonati e allora non merita nemmeno che io mi metta a cercarlo, stiamo bene anche così senza di lui..

Nel frattempo dopo la quarta sigaretta mi trovo davanti casa mia.

Aprendo la porta sento un disgustoso odore di broccoli.

-Mamma ma che hai cucinato?

-I broccoli sono salutari tesoro, è ora che cominci a mangiare qualcosa di sostanzioso!

Mi siedo a tavola e mia madre arriva con un piatto stracolmo di broccoli. Per poco non vomito dalla puzza ma cerco di compiacere mia madre e do il primo morso,il secondo, poi il terzo, fino a divorarmi tutto il piatto.

Mia madre mi guarda compiaciuta ma appena  va via dalla cucina vado in bagno e sputo il più possibile. Lei se ne accorge e sbuffando torna in cucina.

-Bhe almeno li hai assaggiati, sapevo che non avresti resistito, ecco..

E mi porge un piatto di carne al sangue che solo a guardarla mi veniva l'acquolina.

La mia "dieta" era particolarmente limitata, mangiavo infatti solo carne al sangue quasi cruda, adoravo particolarmente anche frantumare le ossa tra i denti, a volte mi sentivo io stessa un animale.

Finisco l'ultimo boccone e lecco le dita ancora grondanti di sangue mentre vado in camera mia.

D'un tratto la testa comincia a scoppiarmi. Troppi perché.. troppi problemi nella mia testa che persistono ormai da giorni e si intensificano ogni giorno di più. BASTA. E arrivato il momento di avere dei chiarimenti e chi meglio di lei poteva darmeli...

-Mamma!Ho bisogno urgentemente di parlarti

-Arrivo....dimmi tesoro cosa c'è?

-Ho bisogno di parlarti a proposito di ..me 

Mia madre assunse la posizione di una statua di pietra e le mani le tremavano.

-Cosa c'è mamma?- le chiesi preoccupata.

-Amore ma ne abbiamo già parlato,se i tuoi comp..-

-No mamma,non è questo,di questo ne avevamo parlato tanto tempo fa,anzi non mi è mai importato di loro, sto bene nella mia solitudine

-E allora cosa?

-Non capisco come mai sono così diversa, non giustificarti con il fatto che non tutti siamo uguali e bla bla bla... Non sono stupida so benissimo che sono diversa sennò come spieghi il fatto che sono bianca come un foglio di carta,mi piace il sangue, quando cado dovrei provare dolore ma non lo provo. So che è da pazzi ma ho provato a mettere la mano sul gas e non si è bruciata, non sentivo nemmeno il calore sulla mia mano , niente.. Le ferite mi si rimarginano in meno di un secondo. Vorresti dirmi che tutto questo è normale? Centra con mio padre non è vero? Avanti rispondimi..!

 -Hai ragione,è giunta l'ora di dirti la verità

-Quale verità?-...

Cathrin Smith.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora