Light's Virgins - Il sigillo del male -

La Profezia

Uriel era disteso su un letto con gli occhi chiusi. Aveva perso i sensi a causa dell'attacco del demone; i suoi compagni lo avevano trasportato urgentemente nell'infermeria del Tempio dove avrebbero cercato in tutti i modi di risvegliarlo.

Era già passato un giorno e il ragazzo ancora non riusciva ad aprire gli occhi. Di fronte a sé vedeva solo il nero della sua mente, attraverso le orecchie cercava di capire cosa stesse accadendo intorno a lui.

Nell'ambiente circostante regnava una pace assoluta, tutto appariva tranquillo, nessun rumore brusco disturbava il suo sonno. A mano a mano che l'ascolto si faceva più intenso, notò nel silenzio un verso malinconico; un pianto. Qualcuno piangeva nella stanza. Dal timbro dei sospiri sembrava essere una ragazza. Uriel era preoccupato; mille interrogativi gli balenarono in testa: Chi è? Perché piange?

La volontà di aiutare quella ragazza gli diede la forza di aprire gli occhi. Una forte luce diffusa nell'ambiente lo spinse a richiuderli un'istante per poi riaprirli gradualmente. La stanza cominciava  ad apparire chiara di fronte a lui. Il suo sguardo percorse l'ambiente velocemente per poi ripiegare sulle gambe dove era appoggiata una lunga chioma rossa.

Era Lena, la ragazza stava piangendo pensando al ragazzo. Uriel capì all'istante e disse: - Lena, perché piangi?- La ragazza alzò il volto bagnato dalle lacrime, lo guardò e senza esitare un attimo gli saltò addosso stringendolo intorno alle sue braccia.

- Pensavo di averti perso. Non me lo sarei mai potuta perdonare - affermò ancora singhiozzando Lena.

- Quel mostro non poteva portarti via da me.-

Uriel era davvero felice che la ragazza mostrasse così tante attenzioni nei suoi confronti.

- Non preoccuparti sono un tipo tosto- aggiunse con un sorriso il ragazzo.

I due erano molto felici di essere lì insieme. La paura era scomparsa. Lena aveva trascorso tutta la notte ad assistere il compagno in infermeria, non voleva e non poteva lasciarlo da solo.

- Dove sono gli altri?- chiese Uriel.

- Saranno sicuramente in mensa a fare colazione - rispose Lena.

- Dai andiamo a raggiungerli- esortò il ragazzo.

Si alzò lentamente dal letto e Lena lo prese per la mano, aiutandolo a scendere. Dopo che il ragazzo si rivestì, si recarono verso la mensa.

Mona, Jack, Phoebe e Russell erano seduti tutti insieme allo stesso tavolo con facce da funerale. Senza alcuna vitalità guardavano il cibo all'interno delle proprie ciotole mentre lentamente lo portavano alla bocca con il cucchiaio.

Pensavano alla missione passata a ciò che era successo e in particolare temevano per la vita di Uriel.

Mona di tanto in tanto lasciava cadere sulle guance qualche lacrima dagli occhi, pensando al fratello a cui era tanto legata. La sera prima, Lena aveva insistito perché Mona e gli altri ragazzi andassero nelle proprie stanze a riposare; sarebbe rimasta lei a controllare Uriel.

La sorella a malincuore seguì l'invito della ragazza, ma comunque non riuscì a chiudere occhio tutta la notte. La tristezza era troppo forte e le impediva di rilassarsi.

All'improvviso, mentre stavano facendo colazione, Jack sorrise e indicando con la mano destra qualcosa in lontananza disse: - guardate!-

I tre compagni si voltarono seguendo con lo sguardo la direzione indicata dall'amico e proprio all'ingresso della sala mensa vicino a Lena, di fronte a loro c'era Uriel.

Mona non fece in tempo neanche di sfiorarlo con lo sguardo che si alzò freneticamente dal tavolo facendo cadere la sedia e volare in aria la tazza da cui stava mangiando, e corse verso il fratello. Con forza senza curarsi della fragilità che ancora Uriel sentiva nel corpo, le si lanciò addosso. Il poverino non avendo la forza per reggerla si lasciò sopraffare. I due ragazzi caddero insieme l'una sopra l'altro in mezzo alla stanza, destando l'attenzione delle altre persone presenti nella mensa. Seguì un istante di silenzio collettivo a cui tutti risposero un minuto dopo con una risata fragorosa.