Prologo

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«Incredibile, incredibile! Lao Tzi Chang è al tappeto e Rosario Poretti è il nuovo campione del mondo. A vent'anni dall'ultima volta, un combattente del Bel Paese sale sul tetto del mondo. Una gioia incontenibile per tutti gli abitanti e i grandi appassionati di questo sport, che adesso avranno un valido motivo per festeggiare fra le strade di Catania e a urlare in coro il nome del loro idolo!»

Quella fu l'ultima vittoria di un italiano ai campionati del mondo; era il 1998. Da lì in poi, il vuoto. In tanti si chiedevano chi avrebbe raccolto la sua eredità.

Daniele guardava quel video immaginando di essere dall'altra parte dello schermo, su quel tatami e a vivere ogni istante di quella vittoria. Era il simbolo del coronamento di un sogno che portava dietro sin da quando si approcciò per la prima volta a questa disciplina.

Era il 20 Luglio 2008; aveva compiuto dieci anni da tre settimane. Quel pomeriggio si trovava in giardino a divertirsi con Fabrizio, suo padre, a suon di lotte, pugnetti allo stomaco e piccoli calci sul torace. Sua madre, Giulia, era dedita all'irrigazione delle piante e alla coltivazione di nuove. Era una grande appassionata, fin da bambina. Sua madre, ogni giorno, dopo i compiti la portava con sé per aiutarla a impiantare e innaffiare i semi. Dal primo giorno in cui si cimentò, non ebbe più abbandonato quell'hobby e ora eccola qui, a prendersi cura di tutto con profonda dedizione e amore.

«Vediamo se riesci a resistere ai miei attacchi» il padre lanciò un'occhiata di sfida.

«Arrivo, ti batterò questa volta. Ho studiato i tuoi punti deboli.»

«Ne sei così sicuro? Dai, dimostramelo allora!»

«Non fatevi male, mi raccomando. Stavolta non vi curo io le ferite; ci pensate voi» li avvertì Giulia, che nel frattempo stava posizionando i semi di pero ai bordi del giardino aiutata dal piccolo Alessandro, entrambi con un cappello di paglia per proteggersi dal sole cocente di quel giorno.

                                            * * * * * * 

«Ti ho battuu-to! Ti ho battuu-to!»

«Uffa, papà. Sempre tu vinci. Un giorno ci riuscirò, e diventerò il migliore.»

«Che ne pensi di iscriverti quest'autunno alle arti marziali? Un domani ti potrà servire per difenderti da aggressori e gente cattiva.»

«Sì, papà, sì. Ti prego iscrivimi!»

«Parlerò con la reception della palestra per farmi dare tutte le informazioni a riguardo e sarà fatto tutto.»

Qualche giorno dopo...

«Dani, le lezioni inizieranno giorno dieci di settembre. Sei nel secondo turno, dalle cinque alle sei e mezza.»

«Non vedo l'ora che sia quel giorno per cominciare ad allenarmi duramente.»

Da quel giorno, tutto sarebbe cambiato, forse per sempre.

Superò esami su esami; incamerò e diede colpi su colpi. Chiedeva ai maestri se potesse allenarsi ogni tanto con i più grandi. Dodici anni dopo eccolo lì, in via Marco Polo, con pochi esami ancora sul suo cammino per ottenere la tanto agognata cintura nera; forse sarebbero passati ancora alcuni anni - il passaggio tra marrone e nera era lo step più duro e importante da affrontare nella vita di un jutsuka e talvolta richiedeva tempo; e soprattutto bisognava sudarsi quel kyu*, ma Daniele era ancora lì, pronto a combattere, ad allenarsi fino allo sfinimento.

Se avesse voluto diventare il migliore, questo sarebbe stato il percorso da seguire. E più che mai, forse, era pronto per il definitivo salto di qualità. Ma lo avrebbe raggiunto? Oppure i suoi demoni interiori lo avrebbero sopraffatto?

«Un giorno diventerò come te, Rosario Poretti!» 


Spazio autore

*Kyu= grado

Carissimi, buon weekend! Avevo promesso che entro metà del mese avrei pubblicato questa nuova storia. È un ambiente che ho vissuto per molto tempo e ho deciso di farne un'opera. Aggiornerò ogni sabato, per avere il tempo di revisionare e andare avanti. Spero che sia di vostro gradimento a primo impatto. Fatemi sapere se volete nei commenti! Scusate per l'assenza. Vi voglio bene <3

Matteo.

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