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Taehyung ingerì un po' di saliva rimasta in gola e gli strinse la mano.

Non era nervoso, ma stava trattenendo tutto se stesso per non fare stronzate.

- Allora, qui ho un documento dal tribunale dove indica delle visite obbligatorie...vuoi iniziare a raccontare come mai sei qui?-
Era serio, ma la voce era amorevole e pronta ad ascoltare ogni peccato come un prete.

Non voleva parlare però, stava trovando un modo per ribellarsi.
Ma gli tornarono in mente le cose che aveva fatto a suo padre:
Le ferite, l'ospedale, i fogli per il divorzio, le valige e il biglietto per Tokyo...e le lacrime di sua madre.

Doveva sistemare i suoi demoni.
- ho ferito mio padre un mese fa...-
Il signor Jeon non gli staccò gli occhi di dosso e questo lo mise in soggezione. 
Nel suo sguardo vide qualcosa di strano, ma non ci fece caso.
Anzi a dir il vero non ebbe tempo perché il dottore incalzò un'altra domanda
-mh...è perché lo hai fatto?-

Ci pensò un attimo e capì che non c'erano un vero motivo
- Ero arrabbiato -

Lui non si fermò e Continuò a domandare - Per cosa eri arrabbiato? Perché te la sei presa con tuo padre Taehyung? -

- Non lo so, non ricordo-
Jungkook con il medio tirò gli occhiali più vicino agli occhi e posò i gomiti sulle ginocchia, fissandolo ancora più intensamente.
Calò un silenzio imbarazzante che venne spezzato nuovamente da Tae
- so solo che non sto bene, sento le voci, faccio del male alle persone e a me -
Jeon passò una mano tra i capelli con una lentezza da farlo sembrare sensuale.
-di che voci parli? Che ti dicono? -  sembrava ancora più interessato di prima
- non sono ben definite, sono ovattate. Sono quasi dei versi e mi spingono a cambiare atteggiamento velocemente-
Alzò le spalle e sprofondò nella poltrona
- quindi, quando senti questi versi cambi carattere come se fosse un interruttore della luce?-
Il blu annuì lentamente, mentre Jungkook con un movimento lento prese la stessa posizione del ragazzo difronte a lui, posando successivamente una mano sul cavallo del pantalone; in modo innocente.

Era da poco medico quindi ancora non era rapido nella formulazione delle domande da porre.
Specialmente se quella persona è un ragazzo della tua stessa età, altamente attraente e con quei capelli blu che lo stavano letteralmente facendo impazzire.

- hai detto che oltre a far male alle persone lo fai anche a te stesso, puoi spiegarti meglio? Centra qualcosa con il mettere una felpa a Luglio? -
Disse provando a riprendere un'aria professionale.

Il diretto interessato abbassò la testa fissando le maniche della felpa nera.
- si, mi taglio - ammise semplicemente
-posso vedere?- era un po' titubante di quella domanda, ma era curioso.
Era il suo primo paziente autolesionista e voleva mettere in atto i suoi studi.

Taehyung al contrario suo era sicuro e senza pensare tirò su le maniche e delicatamente tolse le bende, ormai sporche, da entrambe le braccia mostrando la rosa tracciata la sera precedente e la farfalla della settimana prima sul braccio destro.

Il ragazzo vedendo dei tagli per la prima volta sbiancò e spalancò leggermente la bocca
- ma che cosa...-

La seduta || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora