La seduta || Taekook

8.

Quella sera tornato a casa entrò come sempre nella doccia, ma pensò intensamente a cosa disegnare.

Decise di fare un piccolo naso, sopra le labbra disegnate la settimana prima.

Mentre tracciava i tagli ripensò alla "seduta". Il nasino di Jungkook che lo annusava, lo sfiorava...

Poi la volta ancora disegnò gli occhi, che ogni gli scrutavano l'anima fino a consumarlo.

Poi passò al contorno del viso che tanto amava accarezzare e quella chioma che tanto amava tirare per il piacere.

Ora sul suo braccio destro c'era un ritratto completo dell'uomo che amava.

Ormai nei loro incontri non si parlavano nemmeno più, finivano subito a commettere peccati dove solo loro sapevano.

Il ragazzo dalla chioma blu si sentiva appagato da quelle attenzioni, ma il dottor Jeon era turbato.
Molto turbato, da quella "relazione".

Le settimane passarono e come ogni lunedì i due spasimanti si ritrovarono alle 12 per la solita visita.
Ma in un lunedì di iniziò settembre qualcosa cambiò.

Quel giorno il paziente Park Jimin si trattenne più tempo del solito dal dottor Jeon.
Si avvicinò maliziosamente a quest'ultimo e gli accarezzò una guancia, ma lui non si mosse.

- piccolo ora non posso, ho un altro paziente - rispose Jungkook spostandogli una mano.
Provò ad essere più cauto possibile sapendo quale problematiche affliggevano Jimin, ma non servì perché reagì in modo poco cauto.

Ghignò e gli mise una mano sul pacco
- JK lo sai cosa voglio, ti prego sono in astinenza da una settimana-
Continuò a massaggiare con forza la zona facendo crescere un'erezione nelle mutande del medico

- Jimin tu sei un sessodipendente, dovresti evitare di farlo se vuoi guarire -
Provò ad essere professionale, ma questo peggiorò solo le cose perché ora la mano si era spostata dentro i pantaloni e stava stuzzicando più intensamente l'intimità di Jungkook.

Iniziò ad ansimare sfinito da quella tortura.
- t-ti prego chimmy - sentendolo supplicare decise di accontentarlo abbassandogli finalmente i pantaloni.

A causa della sua dipendenza aveva la mente offuscata, così con una rapidità incredibile abbassò anche i suoi pantaloni e fece mettere il suo sottomesso a pecorina sulla scrivania, per poi penetrarlo senza ritegno.

Jungkook non amava essere passivo, ma quando era con Jimin si sentiva così debole che non riusciva mai a capovolgere la situazione.

Iniziò a fare movimenti veloci portando il castano al massimo del piacere.
Nel frattempo con la mano prese la sua erezione ed iniziò a pompare per aumentare ancora di più il piacere.

- Jim-Jimin sto per-r venir-e -
In quel momento la porta si aprì mostrando un ragazzo bellissimo illuminato dalla luce del corridoio.

Si paralizzò davanti la porta quando vide quella scena.

I due si staccarono velocemente e Jungkook iniziò a spiegare la situazione impanicato.
Intanto Jimin sorrise con cattiveria mentre si rivestiva e questo fece esplodere Taehyung.

Strinse i pugni e si fiondò su quella chioma rosa.
Lo prese per il collo e strinse il più possibile.

Il giovane medico non sapeva che fare, così provò a staccarli ottenendo solo un calcio in pancia da Tae.

Quando la faccia di Jimin divenne viola lo lasciò cadere e tornò a riempirlo di pugni fino a farlo svenire.

Poi ringhiando si girò verso Jungkook, che indietreggiò di conseguenza.
Una parte di Taehyung voleva sgozzarlo con il tagliacarte posto sulla scrivania e disegnare qualcosa di poetico sul muro con il suo sangue,

Ma un'altra parte, quella più evidente, era ancora innamorata quindi lo lasciò perdere.
- mi hai deluso - disse prima di avvicinarsi nuovamente al corpo senza sensi.

Prese la targhetta e lesse il nome
- ah Park Jimin? Aspettami che torno a prenderti - gli sussurrò all'orecchio.
E poi uscì dall'ufficio senza fiatare.

Jungkook dopo essersi ripreso chiamò la sicurezza e l'ambulanza per salvare Jimin che era ridotto veramente male.

Sapeva cosa sarebbe successo e non poteva fare nulla per impedirlo; era tutta colpa sua

- mi dispiace - fu l'unica cosa gli sussurrò prima vederlo salire sul veicolo e sfrecciare via tra le strade di Seul.