5.

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La settimana passò stranamente lenta per Taehyung.
Alla fine quel Jungkook era l'unica persona con cui parlava.

Non è facile trovare degli amici quando sei un bipolare perennemente chiuso in casa.
In più quel giovane dottore era strano, non gliela raccontava giusta e voleva andare in fondo alla questione.

Così indossò nuovamente dei vestiti aderenti e non indossò la felpa.
Quella volta optò per dei jeans blu strappati un po' ovunque e una camicetta leggermente sbottonata.

Prese la bicicletta e come la settimana precedente andò allo studio.

Anche per Jungkook la settimana passò lentamente.
Fortunatamente non ebbe tempo per  pensare a Taehyung a causa del continuo lavoro che lo teneva impegnato.

Erano 12.00 e ciò significava che  era l'ora di visita del protagonista dei suoi pensieri.

- ok, per oggi è tutto! Stai facendo grandi progressi-
Si alzò per salutare il paziente

-Grazie mille, alla prossima settimana signor Jeon - fece un lieve inchino ed aprì la porta

-alla prossima Jimin-
Prese il bicchiere di vetro e lo riempì con un po' di whisky

- Non bisognerebbe bere a lavoro-
Una voce lo prese alla sprovvista facendo sputare il liquido a terra

-oh ciao Taehyung, entra -
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e ,come se fosse la centesima volta, corse a posizionarsi sulla sua poltrona.

Jungkook si asciugò i vestiti umidi e posò il bicchiere vicino alla bottiglia
- lo faccio per rimanere rilassato -
Rispose alla frase provocatoria del ragazzo che come risposta alzò un sopracciglio

- e tu? Perché ti fai quelli?-
riprese la sua sicurezza e colse la palla al balzo.
Lo vide ghignare e si sentì un po' soggezione.

-beh in realtà non c'è un vero motivo, amo disegnare -
Ora era un abbastanza confuso, era veramente strano quel ragazzo

- e devi farlo sulla pelle? Sai esistono i fogli di carta - questa affermazione fece leggermente ridere il ragazzo dai capelli blu.
- ma non è l'unico motivo...lo faccio perché mi eccita -

Poi iniziò a spiegare il suo "rituale" nei minimi dettagli parlando anche della masturbazione finale. Non aveva vergogna e sembrava stesse raccontando una favola per la tranquillità con cui parlava.

Il ragazzo davanti a lui, invece, era tutt'altro che tranquillo.
Sentiva caldo ovunque, specialmente in un punto, ma provò a non farci caso.
Taehyung era sempre più dettagliato e si sentiva come quando da adolescente leggeva gli Entai.

A fine racconto non sapeva che dire, il ragazzo davanti a lui era quasi steso sulla poltrona, a gambe aperte mentre inumidiva le sue grandi labbra morbide con della saliva.
Con quella visuale non riusciva a restare lucido e sembrava che Tae lo avesse intuito perché continuava a stuzzicarlo con  movimenti e parole.
Si mordeva il labbro inferiore e ogni tanto per smorzare il silenzio faceva dei lunghi e lenti sospiri.

Questa tortura durò 5 minuti, finché la campana suonò e il ragazzo dai capelli blu si alzò lentamente.
Non scappò a casa, ma rimase qualche secondo ad ammirare la stanza prima di salutare il dottore.
- arrivederci signor Jeon -

Ma quando aprì leggermente la porta vide un'altra mano fare pressione su di essa per richiuderla.
Si bloccò sul posto quando vide la mano destra della persona dietro di se girare la chiave. Poi questa passò sul suo fianco e lo fece girare incrociando i loro occhi.
Era in trappola tra le sue braccia e quella situazione non indicava nulla di buono

-ah cosa sto facendo...-

La seduta || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora