MIA
«Salve. Vorremmo farle qualche domanda di routine sull'omicidio del giudice Scoot. Avrà sicuramente sentito i notiziari no?!» disse uno dei due agenti riferendosi a Noah una volta entrati nell'appartamento.
Non ero mai finita nei guai nemmeno quando ero più piccola, non avevo mai fatto nulla che potesse crearmi casini e in realtà non avrei mai pensato di potermi ritrovare in questa situazione.
I miei genitori mi avevano dato un'educazione che non ammetteva sbagli del genere, infatti se avessero saputo lo stato in cui mi trovavo e che stavo per mentire per un ragazzo, nonché sospettato assassino, non so cosa avrebbero pensato di me.
«Signorina ci dovrebbe lasciare soli. Dobbiamo parlare con il signor Miller».
La voce di uno dei due agenti mi riportò alla realtà.
Non feci in tempo ad aprire bocca che rispose Noah al mio posto.
«È la mia ragazza. Può restare?»
Rimasi scioccata mentre lo fissavo. Pensavo che avrei dovuto recitare la scena della poco di buono che ieri sera se l'era spassata con un ragazzo super figo, pieno di tatuaggi: insomma il classico bad boy e che oggi invece purtroppo era stata appena rifiutata. Invece Noah mi sorprese, e a quelle parole rimasi stupita. Erano bellissime dette da lui, sembravano perfette, soprattutto perché erano riferite a me, anche se quella era tutta una recita.
Mia smettila, torna alla realtà e levati quell'espressione sognante dalla faccia.
I due agenti si guardarono per decidere, incuranti della mia reazione, e dopo essersi fatti un cenno di assenso proseguirono con le domande.
«Va bene signor Miller, non abbiamo tempo da perdere. Dove si trovava ieri sera intorno alle 21:00?»
Non avevo visto Noah in molte situazioni ma devo dire che la parte dell'attore gli riuscì molto bene, infatti l'espressione che assunse mentre rispondeva avrebbe convinto anche me se solo non fossi stata sua complice.
«Ero qua, a casa» e poi aggiunse, di nuovo, «con la mia ragazza» mentre mi guardava.
A quelle parole sentii dei brividi attraversarmi tutto il corpo e un groviglio dentro allo stomaco.
Avvampai ma cercai di non farlo notare alle persone presenti.
Uno dei due agenti stava segnando tutto su un'agenda e poi alzò lo sguardo.
«Signorina lei conferma la versione?»
Annuii e dissi un semplice «si, confermo» cercando di apparire il più calma possibile.
Intento sicuramente fallito dato che non mi ero accorta di aver iniziato a tremare finché non sentii la mano di Noah stringere ancora di più la mia, come a volermi tranquillizzare.
Non vidi i due agenti molto sicuri di ciò che avevo confermato ma dissero lo stesso «va bene, possiamo accontentarci per ora. Si tenga a disposizione per altri chiarimenti» guardando Noah che invece era rimasto impassibile.
Una volta che furono usciti di casa mi accorsi di aver trattenuto il fiato fino a quel momento e mandai fuori tutta l'aria presente nei polmoni.
Noah sarà anche stato abituato a parlare con la polizia ma per me era la prima volta e non sono mai andata d'accordo con le situazioni che ti mettono sotto pressione.
«Sarebbe meglio se dormissi qua per stanotte» mi disse Noah tornando verso di me dopo aver accompagnato gli agenti alla porta e mentre io cercavo ancora di riprendermi del tutto.
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Come d'incanto (INCOMPLETA e IN PAUSA)
ChickLitMia è una ragazza come un'altra, con una vita perfetta, un ragazzo che le vuole bene e una famiglia accanto. Mai si sarebbe aspettata di ritrovarsi davanti una scena del genere, e invece proprio quando meno se lo aspettava, la vita l'ha messa davant...