MIA
Andai alle lezioni del pomeriggio ma faticai a tenere l'attenzione sulla spiegazione dei professori, per questo avrei dovuto sicuramente chiedere tutti gli appunti a Logan l'indomani.
Avevo un unico pensiero fisso.
Noah.
Cos'era successo?
Chi l'aveva chiamato?
Dove doveva andare?
Riguardava la storia che mi ha raccontato Aria?
Domande a cui non ricevetti risposta perché mi aveva lasciato senza dirmi nulla.
Tornai al dormitorio dopo le lezioni e raccontai tutto ad Aria che ovviamente mi tampinò di domande.
«Questa volta non so cosa dirti. Mark non mi ha detto niente, quindi credo che non lo sappia nemmeno lui» mi riferì anche se non le avevo domandato nulla.
Sapeva che ero preoccupata, mi si vedeva lontano un miglio.
«Perché non gli mandi un messaggio?» esordì la mia amica pensando che fosse un'ottima idea.
«Ma se non ho nemmeno il suo numero» vidi un lampo di luce negli occhi di Aria come se avesse avuto un'idea, ma dato che iniziavo a conoscerla continuai.
«E non mi va che tu lo chieda a Mark, lo metterei solo nei casini in caso Noah non volesse».
«E chi l'ha detto che me lo farò dare da lui?» mi chiese con quell'espressione che non prometteva nulla di buono.
«Ho paura. A cosa stai pensando?»
«Niente, semplicemente che stanotte rimango a dormire da Mark e, mentre lui dorme, posso scoprire il numero di Noah senza mettere nei casini nessuno» disse convinta e fiera della sua idea.
All'inizio pensai fosse un'assurdità ma poi riuscì a convincermi anche se pensandoci meglio iniziavano a venirmi i sensi di colpa.
Non era un comportamento da me quello.
Andai a mangiare qualcosa per cena alla mensa ma non avevo troppa fame, quindi tornai quasi subito in camera.
Era la prima volta che dormivo sola in quella stanza e nonostante fossi stata abituata per ben diciotto anni a dormire sola, essendo figlia unica, quel mese e mezzo passato con Aria riuscì a farmi sentire strana quella sera.
Decisi però di non pensarci troppo e di guardare un film su Netflix.
Avevo scelto The kissing booth.Non l'avevo mai visto ma diverse ragazze al campus me l'avevano consigliato.
A metà film mi squillò il telefono, così misi in pausa.
Era Aria.
Aria:Sono la migliore. 212- 324 41**. Buonanotte e fanne buon uso.
Avevo il suo numero.
Iniziai a stilare mentalmente una lista dei pro e dei contro.
Ovviamente la seconda era decisamente più lunga, ma me ne fregai. Presi coraggio dopo averne cancellati una ventina e gli inviai un messaggio.
Mia:Tutto bene? Spero che non sia successo niente di grave. Mia.
Appena pigiai invio me ne pentii subito.
"Ma cosa ti aspetti? Veramente credi che gliene importi qualcosa di risponderti?"
Aspettai ansiosa fino alla fine del film.
Pigiavo in continuazione il tasto del blocco schermo aspettando una sua risposta.
Magari non era il numero giusto?
"Smettila Mia, il numero era giusto, significa che non vuole risponderti".
Eccola che ritorna quando meno te lo aspetti. Ma poi a cosa serve esattamente questa vocina oltre a demoralizzarti e farti andare in totale confusione?
Decisi che era inutile rimanere ad aspettare quindi chiusi il computer e lo appoggiai sulla scrivania. Misi a caricare il telefono e andai aletto.
Ero stanchissima.
La notte scorsa non avevo chiuso occhio, per questo non ci misi troppo ad addormentarmi.
La notte passò e la prima cosa che feci appena sveglia fu controllare il telefono.
Niente.
Noah non aveva risposto al mio messaggio.
Che stupida che sono stata a pensare che mi rispondesse.
Decisi però che non potevo affrontare quella giornata come il pomeriggio prima, e soprattutto dovevo riportare l'attenzione sul vero motivo per cui ero qui.
Basta pensare a Noah.
La giornata proseguì ma io non feci altro che guardare il telefono sperando ci fosse un suo messaggio, però niente.
Non lo vidi nemmeno a scuola quindi pensai che non fosse tornato.
«Ancora non ti ha risposto?» mi disse un po' dispiaciuta Aria mentre eravamo sdraiate sopra ai nostri letti.
Risposi di no con la testa per poi cambiare discorso.
«Vabbè non mi voglio rovinare la serata. Film e Netflix?» propongo entusiasta alla mia amica.
«Mi dispiace Mia ma questa sera Mark mi porta fuori a cena per il nostro primo mese insieme» mi rispose euforica ma allo stesso tempo amareggiata per dovermi dare buca.
«Non fa niente. Dai ti aiuto a scegliere l'outfit» dissi sorridendo e sperando che così mi sarei distratta un po'.
Alla fine decisi di guardarmi, anche quella sera, un film d'amore, accompagnato da dei buonissimi popcorn finiti ovviamente prima che il film arrivasse a metà.
Di Noah ancora niente, quindi andai a letto sperando di avere sue notizie il giorno dopo.
Era passata una settimana e di Noah nessuna traccia.
Non rispondeva nemmeno ai messaggi di Mark quindi non avevo alcun modo per capire come stesse o cosa fosse successo.
Erano passate da poco le 06:00 del mattino quando decisi di andare a fare una corsa per iniziare al meglio quella domenica mattina.
Appena aprì la porta d'entrata del dormitorio però alzai la testa e mi fermai, immobile.
Lo vidi e i nostri sguardi si incrociarono.
L'effetto che mi faceva ogni volta era disarmante.
Mi tornò in mente la bellissima mattinata passata insieme a ridere e scherzare per poi finire così senza dire niente, lasciandomi con mille paranoie.
Era sempre un colpo al cuore quando quegli occhi verdi si posavano su di me e quella volta non fu diversa dalle altre.
Ero come incantata.
TO BE CONTINUED......
Eccociiii.. spero vi sia piaciuto anche questo capitolo e che continuerete a leggere la mia storia. Voglio ringraziare chi è arrivato fino a qua, perché per me è una grande soddisfazione! Cosa è successo secondo voi? So che questo capitolo non è molto ricco, ma è più di passaggio. Fatemi sapere comunque, ci tengo! Lasciate una 🌟 o un commento, ne sarei felice! ♥️
P.S. Scusate come al solito per gli errori ☺️ e buona festa della mamma 🥰
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Come d'incanto (INCOMPLETA e IN PAUSA)
Chick-LitMia è una ragazza come un'altra, con una vita perfetta, un ragazzo che le vuole bene e una famiglia accanto. Mai si sarebbe aspettata di ritrovarsi davanti una scena del genere, e invece proprio quando meno se lo aspettava, la vita l'ha messa davant...