Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro. I personaggi usati e tutto ciò che fa parte del loro universo sono di proprietà di J.K.Rowling.
Le immagini non mi appartengono e sono utilizzate a puro scopo illustrativo
Nessun copyright si intende violato.
Non concedo l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se con i crediti e con il link all'originale.COME UNA FENICE
CAPITOLO 20 - LA LUNA E LA FENICE (EPILOGO)
Neanche con la magia più oscura si riesce a fermare la camminata inesorabile del tempo. Eppure per Harry quegli attimi parvero durare l'eterno. Eterno fu anche il vagare dei suoi pensieri, delle sue paure, del suo sconforto.
Saresti disposto a provare? Aveva chiesto a Draco, ed questi sembrava essersi assorto nei suoi pensieri. Con gli occhioni grigi spalancati da bambino, la bocca stretta e il viola di un tramonto riflesso sulla pelle.
A fronte delle eterne insicurezze di lui, una speranza nello sguardo di Harry. Il suo appiglio, il verde smeraldo che l'aveva trascinato a galla in ogni attimo di terrore. Verde puro, intenso, che l'aveva fatto risorgere.
Draco avvertì il polso sinistro pizzicare ma in quel momento realizzò che – se si fosse sollevato il polsino della camicia - avrebbe visto solo una maestosa fenice. Lui non era più un mostro. Non era un Mangiamorte, in cuor suo non lo era mai stato.
E quegli occhi verdi colmi d'amore glielo ricordarono ancora una volta.
«Credo che... credo che dovremmo provarci entrambi» soffiò in conclusione Draco, ponendo fine a quel Purgatorio di attesa, quella tortura che li aveva separati nelle ultime settimane.
Harry, che credette per qualche istante di non aver capito bene, interiorizzò solo nel momento in cui le labbra di Draco si piegarono all'insù, in un sorriso calmo, placido, sereno.
Niente malizia, niente cinismo in quelle labbra, solo una gran voglia di aggrapparsi a quelle di colui che aveva saputo salvarlo. Perché, volente o nolente, Harry lo aveva aiutato a salvarsi, e non c'era nulla di male.
Harry, stupito e frastornato, si alzò in punta di piedi e lo prese dietro la nuca per trascinarlo verso di sé. Per lunghi giorni aveva temuto di non gustare più quel sapore, ma si sarebbe dimenticato di quel timore.
Lo baciò e rise poi a fior di labbra.Stupido, stupido Potter. Cosa aveva da ridere tanto? Eppure, senza accorgersene, rise anche Draco.
Rise e lo spinse per terra, trascinandolo giù con la schiena contro i fili d'erba fresca.
Si baciarono, si divorarono quasi famelici. E stavolta Draco non sarebbe più andato da nessuna parte. Chiuse gli occhi, non vide nulla. Nessuna voce nella testa.
Sentiva la magia scorrere nelle proprie vene, conscio che gli fosse concesso di utilizzarla. Aveva ottenuto il perdono del Ministero, aveva ottenuto il perdono di Harry e, primo fra tutti, stava iniziando anch'egli perdonarsi. Sarebbe stata dura, molto dura, ma quello era l'inizio. L'inizio di una nuova vita insieme a Harry.
Oh, stupido, stupido Potter. San Potter.
Malfoy e Potter che si baciano sull'erba, rotolandosi e gustandosi. Se li avesse visti la McGranitt l'avrebbero ricoverata per infarto al miocardio. Potrei vomitare, avrebbe detto Piton. Ah, l'amore! Avrebbe esclamato Silente, con un gran luccichio negli occhi.
Ma poco importava cosa avrebbe pensato la gente, non in quel momento, non in quell'angolo perfetto di vita e d'amore che si stavano concedendo.
Harry non osò far nulla - forse troppo scottato dall'ultima volta che aveva azzardato un approccio più intimo – ma, nel sentire le mani di Draco infilarsi sotto la sua maglia e poi scendere oltre la cinta dei suoi jeans, comprese che non vi era proprio nulla da temere. L'erba oramai umida della sera gli solleticò la schiena, quando si ritrovò quasi spoglio. E, complice il fresco, le prime stelle sopra di loro e lo scrosciare del fiume in lontananza, Harry si ricordò di essere all'aperto. In un luogo molto lontano da tutti, ma pur sempre pubblico.
«Ehm... non credo sia il posto più adatto» gracchiò, faticando a esprimersi a parole. Non credeva che la bocca di Draco sul suo collo potesse renderlo completamente scemo.
«Mmh. Pudico, Potter». Gli schioccò un bacio malizioso sulla mandibola, poi si sollevò sui gomiti per guardarlo negli occhi. «Ma credo tu abbia ragione».
«Beh, a te l'onore, signor Malfoy».
Gli estrasse la bacchetta dalla tasca per portargliela davanti al naso. Oramai era di nuovo un mago e, come tale, gli era consentito smaterializzarsi.
Draco sogghignò compiaciuto e, afferrando la bacchetta, l'agitò per un breve attimo prima di ritrovarsi nel posto desiderato. A casa di Harry, nel grande letto che era stato suo per diversi mesi.
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Come una fenice || 𝐷𝑟𝑎𝑟𝑟𝑦 || ᴡᴀᴛᴛʏꜱ 2022 ᴡɪɴɴᴇʀ
Фанфик•𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔 𝗩𝗜𝗡𝗖𝗜𝗧𝗥𝗜𝗖𝗘 𝗗𝗜 𝗨𝗡𝗢 𝗗𝗘𝗜 𝗣𝗥𝗘𝗠𝗜 𝗪𝗔𝗧𝗧𝗬 𝟮𝟬𝟮𝟮• Dopo dieci anni di reclusione nella prigione di Azkaban, il due ottobre duemilaotto Draco Malfoy finisce di scontare la propria pena. Avrà tempo sei mesi per dimos...