Fallito

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Disclaimer:
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- COME UNA FENICE -

CAPITOLO 5 - FALLITO

Il tempo passa in fretta quando non si è rinchiusi in una cella, questo Draco lo avvertiva sulla propria pelle.
L'alba giunge presto, il tramonto più veloce ancora. E così si susseguono le ore, i giorni, le settimane a manciate.
Dall'inizio del mese di novembre era stato più sereno, per certi versi. I soldi racimolati con i servizi resi al Ministero non erano molti, ma almeno gli permettevano di concedersi una colazione e una misera cena ogni santo giorno. Tutta roba in scatola che non necessita congelamento né cottura. Era riuscito, con sacrificio, a comprarsi un fornelletto da campeggio con una bomboletta per scaldarsi l'acqua per il bagno.
Come beni di prima necessità si era concesso dentifricio e spazzolino - fare gli sciacqui con il sapone era stato terrificante -, del detersivo per i vestiti, dello shampoo e un bagnoschiuma alla menta piperita.
Aveva comprato inoltre un mantello e delle calze più pesanti, oltre che un cambio di vestiti della sua taglia. Robaccia sottomarca in saldo, ma sempre meglio che niente.
Era una vera fortuna che, nel quartiere a pochi isolati dal Maniero, ci fosse un discount frequentato prevalentemente da Babbani. L'unica volta che, durante una rarissima uscita, gli era capitato di incontrare un mago, questi gli aveva sputato in faccia. Ed era andata anche di lusso, secondo le parole del suddetto. Draco aveva iniziato ad avvertire una certa inquietudine nell'andare in giro solo. Non che temesse i giudizi, certo, ma incontrare un radicale estremista pronto a spaccargli la faccia non era così improbabile.
Allo scoccare della terza settimana di novembre i fondi erano già sulla via del naufragio, quindi si era deciso a razionare meglio il cibo a sua disposizione.

Gli straordinari, seppur rari, gli fruttavano sempre qualche pizza o hamburger offerto.
Durante quel mese Potter aveva dovuto allontanarsi spesso dal Ministero, e gli aveva lasciato l'ufficio e le sue scartoffie da sistemare. Praticamente Draco era diventato il suo segretario, di conseguenza non erano rari commenti inaciditi da parte della gente che gli orbitava intorno.
La malefica segretaria di Harry Potter, qualcuno l'aveva definito. Chissà quali servizietti extra svolgerà, qualcuno aveva alluso. Draco ignorava qualsiasi accusa senza manifestare apertamente fastidio, anche se a volte era compreso.
Si era reso conto che molta della gente che lavorava al Ministero fosse frustrata e non propriamente buona. Comprese anche che molti tra essi non fossero della sua vecchia casa scolastica. E sì che tutti millantavano che fossero solo i Serpeverde a essere i cattivi! Si era sorpreso non poco quando aveva appreso che molte persone dagli ideali radicali fossero Grifondoro e Corvonero. I Tassorosso invece, inutile dirlo, non erano proprio fatti di quella pasta: troppo schifosamente buoni anche solo per ipotizzare di torcere un capello a qualcuno.

I resoconti del Guaritore erano notevolmente migliorati e, sebbene si rifiutasse di mettersi a torso nudo, era evidente a prima vista che la sua massa fosse aumentata. L'anemia si era quasi del tutto risolta, lo stesso per la mancanza di vitamine. La tosse perenne non accennava a diminuire, a causa del clima polare nel quale era costretto a vivere.
Aveva invece collezionato una lunga sfilza di "non collaborativo" sui resoconti del Magomentis.

Durante il mese di novembre aveva avuto anche modo di rincontrare le sue vecchie conoscenze che lavoravano in altri Uffici del Ministero, e di apprendere della sorte di altri. Theodore Nott lavorava all'Ufficio Trasporti. Draco aveva cercato di evitarlo come la peste sin da quando, appena arrivato, aveva assistito al controllo della Metropolvere. Una sera lo aveva incontrato all'uscita ed egli non aveva perso tempo per attaccare bottone su come diavolo si fossero ridotti. Draco aveva interrotto la conversazione non appena questi aveva tirato fuori dal cilindro una frase nostalgica sui tempi andati.
Blaise Zabini, al contrario, non gli aveva rivolto la parola, quando si erano incontrati all'Ufficio Misteri dove egli lavorava. Draco gli aveva consegnato dei documenti per conto di Potter, e Blaise aveva semplicemente fatto finta di non conoscerlo. E come biasimarlo, del resto, dopo quello che era successo tra i loro nei dormitori della scuola? Quelle tiepidi nottate di sesso tanto per farlo, tanto per passare il tempo. Qualcosa di una freddezza disarmante, qualcosa del quale non gliene fregava poi niente a nessuno dei due. Lo aveva visto - al tempo - da come Blaise si rivestiva in fretta e tornava nel suo letto a baldacchino subito dopo l'amplesso, e a lui non aveva mai fatto né caldo né freddo. Gli era sempre andata bene così. Non gliene era fregato mai niente di nessuno, non aveva avuto tempo per l'amore. Non esisteva, l'amore. Non era mai esistito. Ma quelle tre o quattro nottate trascorse a mettersi a carponi tra le coperte erano state sufficienti per creare imbarazzo tra loro, sufficienti per non rivolgersi nemmeno una parola dopo dieci anni.
Draco aveva scoperto che Blaise - che con lui aveva sempre screditato il genere femminile - fosse sposato con una gentil donna dal ceto nobile, e che fosse padre di famiglia di due gemellini di cinque anni. Cosa avrebbe potuto pensare la signora Zabini del fatto al suo adorato maritino piacessero in realtà gli uomini? Nelle casate aristocratiche l'omosessualità non era contemplata, se non per puro diletto e incontri extra-coniugali. Draco non aveva potuto fare a meno di domandarsi quante corna avesse la povera moglie di Blaise.

Come una fenice || 𝐷𝑟𝑎𝑟𝑟𝑦 || ᴡᴀᴛᴛʏꜱ 2022 ᴡɪɴɴᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora