La Seconda Prova

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- Non è facile, Malfoy! Vuoi capirlo o no? Devo trovare una soluzione, come cavolo si fa a trattenere il fiato sott'acqua?-
- Puoi chiedere a quella sapientona della Granger-
- Sì, beh, l'ho già fatto-
- Beh... Se lei non può aiutarti... Ehi! Aspetta! Paciock! Ma certo, lui è un secchione in Erbologia, sicuramente conoscerà qualcosa o avrà letto di qualche strana pianta nel libro che gli ha dato quello spostato di Moody-
Harry lo guardò stupito, ma certo, come aveva fatto a non pensarci?
- Ottimo, vado subito a cercarlo. Dove potrebbe essere Neville?-
Ma ecco che all'improvviso un faccione familiare si sporse verso di lui dallo scaffale di quel reparto della biblioteca: - Ciao Harry! Come stai?-
Harry gettò uno sguardo spaventato a Malfoy che capì immediatamente.
- E sta attento a te Sfregiato!- gli ruggì contro. A Harry quasi sfuggì una risata, aveva capito il gioco di Malfoy, se avessero finto di essere ancora nemici, nessuno avrebbe sospettato nulla. Infatti a quelle parole perfino Neville rabbrividì.
- Senti Neville, non è che avresti qualche pianta in grado di farmi respirare sott'acqua? Una rapa o qualcosa del genere-
- Beh, sai, di rape non ti posso dire molto, però c'è l'Algabranchia!-
- Bene! Riusciresti a procurarmene un po'? Dovrei stare un'ora sott'acqua-
- D'accordo Harry, ci penso io- e con un cenno si allontanò.

Il giorno seguente il professor Moody si premurò di raggiungere Harry per augurargli buona fortuna per l'imminente prova. Il ragazzo non ascoltò molto delle sue parole, era troppo impegnato a cercare Ron e Hermione tra le tribune, ma di loro non c'era traccia. Riuscì a scorgere Draco invece, che ricambiò lo sguardo e poi si alzò, scendendo dagli spalti. Il Grifondoro continuava a camminare nel bosco in riva al Lago Nero, nell'attesa che il Preside chiamasse i Campioni a raccolta e decretasse l'inizio, ma mancava ancora mezz'ora circa. A un tratto si sentì chiamare furtivamente: - Potter! Potter!- un sussurro giunse alle sue orecchie, si voltò e dietro un grosso albero potè notare la figura slanciata di Malfoy che lo chiamava verso di sè. Il moro si guardò attorno furtivamente e, dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno, si avviò verso il biondo.
- Che ci fai qui?-
- Dovevo augurarti buona fortuna. Insomma, i draghi, okay, ma ora il Lago Nero... Non sappiamo cosa ti aspetta laggiù-
- Grazie, davvero-
- Potter, aspetta- e in un attimo la sua mano si posò sulla guancia sinistra del moro e con un passo verso di lui andò a posargli sulle labbra un lungo bacio, premendo con forza, come a voler imprimere su quella bocca la sua. Si allontanò e poi parlò di nuovo: - Fa sì che questo non sia l'ultimo, d'accordo?-. A quelle parole il cuore di Harry fece un salto di gioia e annuì con un sorriso stampato sulle labbra.

Dopo cinque minuti sentì la voce di Silente richiamare l'attenzione di tutti con un Sonorus, così i quattro Campioni si ritrovarono sulla piattaforma stanziata nel Lago Nero e ascoltarono le istruzioni attentamente. Capì che ognuno di loro avevano un tesoro da dover recuperare in fondo agli abissi, che sarebbe stato tolto loro in precedenza e donato alle sirene che lo stavano sorvegliando proprio in quegli attimi. Avrebbero avuto un'ora di tempo per recuperare il loro tesoro e tornare in superficie.
Il cannone sparò un sonoro colpo e tutti i Campioni si tuffarono, eccetto Harry che aveva rischiato di soffocare ingoiando l'Algabranchia. Moody gli diede una pacca sulla schiena così forte, che non solo inghiottì in un baleno, ma si ritrovò catapultato in acqua senza accorgersene. Laggiù notò dei cambiamenti al suo corpo: i piedi avevano assunto la forma di pinne e le mani erano ormai palmate, poi sentì un bruciore sul collo e quando si toccò, percepì al tatto delle vere e proprie branchie. Indugiò qualche istante, poi con un movimento provò le sue nuove abilità e saltò fuori dall'acqua roteando su se stesso e rituffandosi a capofitto. Malfoy dagli spalti tirò un sospiro di sollievo nel vedere che perlomeno non avrebbe dovuto uccidere Paciock.

Harry iniziò a nuotare in quegli abissi, assieme a quelle creature spaventosamente brutte. Non aveva mai pensato che le sirene potessero avere quell'aspetto mostruoso, ma dovette ricredersi quando le vide. Nuotavano agitando la coda da una parte all'altra e tra le mani tenevano un tridente ciascuna. Avevano un'aria molto minacciosa.
Il giovane Campione nuotò facendosi strada tra alghe e creature marine che gli giravano attorno e riuscì a raggiungere un arco di pietra, sotto il quale quattro corpi restavano immobilizzati. Riconobbe tra loro Ron, Hermione, Cho e infine una bambina, aveva capito che quella doveva essere il tesoro di Fleur, se non ricordava male era la sorella, Gabrielle.
Si apprestò a sciogliere il nodo alla caviglia di Ron, così l'avrebbe liberato e fu raggiunto da Cedric Diggory, che avrebbe dovuto salvare Cho, era con lei che era stato al Ballo del Ceppo, quindi probabilmente avevano intrapreso una storia. Il Tassorosso gli indicò l'orologio, ricordandogli che non mancava molto e avrebbe dovuto affrettarsi. Harry annuì, ma poi si ricordò di aver sentito Silente dire che Fleur era stata costretta ad abbandonare la Prova e quello significava che nessuno avrebbe salvato la sorella. Improvvisamente uno squalo si diresse verso di lui che si spostò agilmente, poi notò che aveva metà corpo umano e riconobbe Viktor Krum, che salvò Hermione. Già due campioni erano tornati in superficie, lui sarebbe arrivato ultimo.

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