Capitolo venticinque: Te l'ho già detto che mi piaci?

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PLAYLIST DEL CAPITOLO:
"Run to you" - Lea Michele
"Creep" - Radiohead

NATALIE

Schiudo leggermente gli occhi e Ander è inginocchiato sul parquet. Mi scruta attentamente, le sue dita si posano dolcemente sui miei zigomi, poi mi sfiorano le ciglia e mi accarezzano la fronte, scostando alcune ciocche di capelli.

«Ehi» sussurro con la voce arrocchita dal sonno. In un attimo poso gli occhi sul comodino e la sveglia segna le 5 del mattino. «Che cavolo?» dico senza pensarci due volte. Accendo l'Abat-jour sul comodino e sollevo la schiena dal letto. Ander si alza in piedi ed è vestito. Lo guardo come se avesse cinque teste. «Tu... io... che ci fai qui? S-sono le cinque del mattino!» esclamo.

«Lo so.» Abbozza un sorriso flebile. «Voglio che tu venga con me» aggiunge incrociando le braccia al petto con un sorriso malizioso dipinto sulle labbra.

Mi stropiccio gli occhi. «Ma... come hai fatto a entrare nella mia camera?»

Si stringe nelle spalle: «Dalla finestra» dice, come se fosse ovvio.

Eh? Mi volto di scatto e la finestra tutto vetro della mia camera è chiusa. Non mi ero accorta di quanto fosse grande... in effetti non dovrebbe essere così difficile scavalcarla, soprattutto perché la mia camera è a piano terra.

«Sì, ma... come hai fatto ad aprirla?»

«Piccoli trucchetti» mormora infilando le mani nelle tasche dei jeans. «Voglio che tu ti vesta, non abbiamo molto tempo. Tra poco c'è l'alba e non voglio perdermela» afferma in tono deciso. Si avvicina e scosta via le lenzuola, ma immediatamente le rimetto al loro posto: indosso un pigiama bianco con dei cuori fucsia sparpagliati ovunque, mia madre ha insistito per comprarlo perché voleva che lo avessimo uguale, ma se lo vedesse Ander, probabilmente mi prenderebbe un giro.

«Tu sei pazzo!» dico dopo un po', soffocando una risata e alzandomi in piedi, infagottata nelle lenzuola.

Ander sorride divertito. «Hai intenzione di uscire così?»

«No! Scemo...» Alzo gli occhi al cielo cercando di trattenere un sorriso.

«Scemo? Io?» Ander punta l'indice contro il suo petto e fa due passi verso di me. Quando mi è vicino, mi sorride con gli occhi che gli brillano. Appoggia le mani sulle mie guance e mi stampa un caldo bacio sulle labbra. I miei occhi automaticamente si riducono a due piccole fessure. Fremo sotto il suo tocco: le sue mani avvolgono perfettamente le mie guance, le stringono mandando a fuoco il mio corpo e annebbiando la mia ragione. Emetto un mugolio di piacere quando mi stampa un altro soffice bacio sulle labbra.

«Natalie...» mormora con la voce rauca.

Tremo al suono della sua voce. «Mm?» Chiudo totalmente gli occhi, godendomi appieno questo momento perfetto.

«Va' a vestirti... dobbiamo andare...» mi suggerisce a voce bassa.

No... facciamo l'amore, vorrei dirgli. E invece la ragione mi riporta sulla giusta via: «O-okay!» Riapro lentamente gli occhi, come se mi fossi appena svegliata da un sogno. Ander toglie le mani dalle mie guance ormai accaldate e rosse, e io indietreggio leggermente. Apro l'armadio e afferro i primi vestiti che trovo. «Vado un attimo in bagno... aspettami qui» sussurro nella speranza che Rebecka non ci senta e non si accorga di niente. Si metterebbe a urlare se sapesse ciò che sta accadendo: Ander che nel cuore della notte entra nella mia camera e mi invita a guardare l'alba con lui... è pura utopia! Cose del genere non succedono nemmeno nei film.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 18, 2020 ⏰

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