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Sirius Black stava seduto in una maniera un po' goffa visto l'età di solo un anno, su una delle poltrone della sala d'attesa del San Mungo, abbracciato dai cuscini giusto per non farlo cadere giù essendo che nessuno lo teneva, la madre era entrata da ormai mezz'ora in sala operatoria, aveva cominciato a sentire troppe fitte, e ad un certo punto durante il travaglio, esso si era bloccato, avevano così deciso che bisognava fare un parto cesareo.

Nell'ultimo periodo la nobile famiglia Black era stata molto occupata, tanto da dimenticarsi di avere gli appuntamenti  delle radiografie per il bambino, cosa che succedeva raramente visto che di solito Walburga non dimenticava mai nessun appuntamento, era tutto già schematizzato nella sua mente, succedeva un fatto, ecco che lei sapeva come procedere, la famiglia odiava avere degli imprevisti, odiava le decisioni prese all'ultimo momento, ma per ora l'unica cosa che potevano sperare era che il bambino che stava per nascere, stesse bene. Non che gli importasse veramente del bambino, in fondo era solo un altro erede per la casa dei Black, ma perderne uno avrebbe portato a parecchi problemi in un effetto domino.

Avevano anche notato che la pancia di Walburga era anche troppo grande per le dimensioni normali di un bambino che doveva nascere, ma appena provavano anche solo a chiedere, gli venivano in mente altre cose di cui dovevano occuparsi, così da dimenticarsene. Alla fine i 9 mesi di crescita del feto erano volati e per una successione diversa di eventi, nessuno aveva mai controllato la crescita del bimbo.

Il marito stava seduto a fianco al piccolo con una postura rigida e nessuna espressione in viso, era immobile, pelle pallida, occhi sbarrati e labbra serrate, ancora seduto rigidamente come sua madre le aveva insegnato anni orsono, ma se guardavi bene in fondo a quegli occhi azzurri come il ghiaccio vedevi un velo di preoccupazione, solo un minimo.

Era passata un'altra mezz'ora e una sola una medimaga  era uscita dalla sala con il camice tutto sporco di sangue e il respiro affannato per l'agitazione del parto, ma Orion non aveva fatto in tempo a chiedere nulla che la donna era tornata dentro di tutta fretta dopo aver chiamato altre maghe e maghi ad aiutare.

Ed ecco dopo un'altra mezz'ora che le porte della sala si spalancarono mostrando le medimage con dei sorrisi smaglianti in viso, Orion non chiese perchè sorridevano cosi tanto, in fin dei conti non sapevano che del figlio a loro non importava gran che, si alzò dalla sedia lentamente, sporgendosi per prendere Sirius che nel frattempo stava sbavando nel suo bavaglio,  e così entro nella sala a grandi falcate.

Quello che Orion vide lo sconvolse per un paio di secondi, sua moglie sudata e stanca con due bambini in braccio un bimbo è una bimba...gemelli. Tutto si era aspettato tranne che due gemelli, anche se lui fosse un uomo molto osservativo l'idea gli era sfuggita di mente, daltr'onde c'era solo l'1% di possibilità che fosse una gemellata.

Gli occhietti leggermente azzurri del bimbo e neri come la pece per la bambina, giusto un paio di capelli neri corti in testa per entrambi, le guance arrossate e pelle pure, entrambi  stavano appoggiati pacifici sul seno della moglie, Orion si avvicinò cauto e parlò in un sussurro  'non pensavo fossero gemelli' lo disse con leggero disprezzo nella voce, Sirius in braccio a lui fece un sorriso leggero ai piccoli fratelli, Walburga rispose a fatica con il fiato ancora corto è una punta di gioia nella voce "non più mio caro, ecco Regulus Arcturus Black e Nova Walburga Black, i nostri figli''

Da quel giorno in poi la casata dei Black ebbe in tutto altri tre eredi, pronti a prendere le redini della famiglia alla morte dei genitori, ma erano davvero pronti a farlo?

𝘀𝗵𝗮𝗿𝗽 𝘄𝗲𝗮𝗽𝗼𝗻𝘀 - 𝗿.𝗯, 𝗻.𝗯 & 𝗲.𝗿 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora