Nova non ebbe nessun tipo di problema fino al suo quarto anno, perché la sua torre di Jenga cominciò a crollare piano piano. Tutto cominciò quando il padre si ammalò, era da un po 'che il cosiddetto Signor Black stava male, eppure rifiutava i consigli dei figli nel farsi controllare. Nova vedeva come la situazione peggiorava, come suo padre cominciò a sputare sangue nel tovagliolo durante la cena, eppure lui ignorava quel liquido dannato che gli fuoriusciva dalla bocca, dicendo che stava bene.
Lì, la prima mattonella cadde dalla torre, ma essa era ancora solida e in piedi. Solida per modo di dire, perchè la vita della giovane Black non era mai stata semplice, e la sua torre era sempre stata un poco traballante, sempre molto ridotta e ogni tanto la ragazza sentiva i pezzi dondolare su di essa, pronti a cadere al primo soffio di vento. Perciò, per assicurarsi che ciò non accadesse, Nova aveva costruito un labirinto attorno ad essa, un labirinto così alto che a malapena si riusciva a vedere cosa c'era all'interno.
Regulus invece si nascose dietro il suo cognome, portando con fierezza lo scudo che lo proteggeva da tutto sulle spalle, eppure più il tempo passava più lo scudo diventava pesante, e più le gambe del ragazzo cominciavano a tremare.
Entrambi non potevano lamentarsi, a scuola erano i migliori della classe, non c'era una cosa in cui non eccellevano, la famiglia era apparentemente perfetta, ma più volte la giovane Serpeverde aveva sentito i bisbigli di quanto in realtà fossero incasinati, soffiare sotto gli spifferi delle porte e arrivare direttamente alle sue orecchie. Ma c'era una cosa di cui Nova si lamentava costantemente, Evan Leon Rosier.
Con il tempo il serpeverde aveva stretto un certo legame con suo fratello e ora si potevano considerare migliori amici, ma a Nova, Evan non era mai andato giù, perché la torre che lei ben nascondeva, per Evan era un bel bersaglio, perché lui era cupido e le sue frecce scagliava contro la torre traballante, sfiorandola ogni volta di poco.
Nova era abbastanza certa che Evan lo facesse apposta, lui non voleva vedere la torre cadere, prima voleva che il labirinto attorno ad essa marcisse, che le sue foglie si seccassero e che le radici si sradicassero, e lanciava le sue frecce sempre più vicine solo per poi mandarle nella direzione opposta, quelle frecce intinte di pozione che Nova tanto odiava.
Al momento la giovane si trovava nella classe di pozioni, perchè la notte prima non aveva chiuso occhio e aveva così saltato le lezioni, e pensare che era solo la prima settimana. Così ora si trovava nell'aula per cercare di recuperare quello che avevano fatto in classe, essendo che era un compito da dover consegnare.
Cosí con gli appunti del fratello che esso le aveva gentilmente prestato, l'orologio scoccava le due del mattino precise, la porta era chiusa e nelle mura di Hogwarts nessun rumore riecheggia, eppure Nova era sicura che qualcuno di ancora sveglio c'era, e che esso la stesse seguendo.
Perché piú volte durante il suo tragitto aveva sentito dei passi imitare i suoi, silenziosi ma non abbastanza, invisibili ma non completamente, o almeno non per Nova, perché dopo essere cresciuta in una casa come Grimmauld Place, una delle cose che sapeva fare meglio era ascoltare, ma i passi della gente a Hogwarts si confondevano facilmente mischiandosi nel casino della giornata, per questo Nova noi aveva idea di chi ci fosse dietro a quel rumore.
Gli aveva cosí ignorati mettendosi a fare la pozione. Amortentia, il filtro d'amore più potente del mondo magico, il Ministero ne aveva vietato la produzione ma a Hogwarts ancora si studiava il processo di fabbricazione.
A metà lavoro la porta della stanza di aprì, producendo così un leggero, leggerissimo cigolio, e il pavimento in legno scricchiolò sotto le scarpe dell'intruso. La ragazza non si girò, ma la sua mano scivolò a prendere il coltello che teneva nella tasca destra della divisa. In quelle ultime estati, Nova aveva preferito fare qualsiasi cosa pur di non dover rimanere a casa sua, anche prendere lezione sul lancio dei coltelli insieme a Rosier.
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𝘀𝗵𝗮𝗿𝗽 𝘄𝗲𝗮𝗽𝗼𝗻𝘀 - 𝗿.𝗯, 𝗻.𝗯 & 𝗲.𝗿
Fantasy'short story' SOTTO EDITING Nova non pensava di poter desiderare qualcosa, Regulus non pensava di poter essere amato, Sirius non pensava di essere abbastanza, magari non si consideravano fratelli, ma infondo erano sempre e comunque dei Black. 'et là...