La serata si concluse quando il velo della notte cadde sulle mura di Grimmauld Place Dodici, gli invitati se ne andarono la bimba non vide più il discendente della famiglia Rosier, non sapeva perché, ma a Nova era entrata in mente l'esistenza del ragazzo e ora non riusciva a toglierselo dalla testa, non sapeva se fosse colpa dei capelli gellati del ragazzo, se fosse per il fatto che ci avesse effettivamente provato con lei o solo per il nome, Evan Rosier.
Nonostante ciò il ricordo del ragazzo le sfuggí velocemente dalla mente quando la mattina dopo dovette accompagnare il fratello maggiore a Diagon Alley.
Non era la prima volta ma essendo che la maglia nella Londra babbana, e non potendo uscire per non essere visti in mezzo alle persone normali, socializzando con il loro sangue marcio, quando la ragazza usciva tutto la divertiva, anche solo ascoltare il chiacchierio della gente che passava.
Era una cosa così banale e molti la odiano, magari volevano stare un po' in silenzio, ma Grimmauld Place era sempre silenziosa come una tomba, si potevano sempre sentire i passi provenire da tutt'altra stanza nella casa, giorno e notte.
Da piccola a Nova faceva paura, una casa cosí tetra e silenziosa, aveva sempre paura di quello che non vedeva, ma con il tempo la ragazza si abituò, se non c'era luce che potesse aiutarla, lei sarebbe diventata la sua stessa luce, la sua stessa stella nella notte.
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"Sirius aspetta!" il rumore dei passi veloci della sorella si sentirono rimbombare per le pareti verdognole della casa.
La bimba correva con un libro in mano, più precisamente il libro di pozioni del primo anno, l'undicenne si girò a guardarla, la trovava divertente, capelli che volavano, per poco non inciampava sui suoi stessi piedi rotolando per terra, dovette però trattenere la risata visto che la madre arrivò attirata dal baccano.
"Nova Black! smettila!" la ragazza bloccò la sua corsa sul colpo, "scusa madre portavo il libro a Sirius" la madre la ignoró beatamente, Nova finí di scendere le scale più calmamente passando il libro al fratello che la guardava con un sorrisetto.
La madre non aspettò ulteriormente essendo già in ritardo visto che Sirius apparentemente non sarebbe uscito dalla stanza fino a che i suoi capelli non sarebbero stati perfettamente messi a posto, così facendo la famiglia era esattamente 37 minuti in ritardo.
Cosí i tre fratelli, e Walburga arrivarono alla piattaforma 9 ¾, la donna non ha avuto tutto quel tempo per fare i suoi discorsi puro sangue e le solite cose visto che dopo nemmeno 5 minuti un fischio si sentí dal treno segnando la sua partenza, Sirius diede un veloce abbraccio alla sorella e al fratello, un cenno vago alla madre e corse verso l'entrata entrando con un salto, per poi correre nel corridoio in cerca di un vagone.
Nova era abbastanza sicura che Sirius avesse ritardato il tutto apposta giusto per non sentire le chiacchiere della madre riguardo la serietà della scuola e del suo atteggiamento.
Nonostante ciò dovette mandare giù il nodo che le se era formato in gola, immaginando come sarebbe stata ora la casa senza l'unica persona che cercava di rallegrarla.
Sperava solo che magari si sarebbe effettivamente divertito e che non avrebbe badato troppo a ciò che Walburga avesse detto.
La mattina dopo a colazione, silenziosa come sempre si sentì un gufo entrare dalla finestra, la ali lucide e morbide e piegarono sotto le dita di Nova quando si sporse per dargli un bocconcino per il suo duro lavoro, la lettera era da Sirius, probabilmente in cui diceva la sua casata. Nessuno era troppo preoccupato, d'altronde un Black dove sarebbe potuto finire? Dopo più di 500 generazioni, se non è Serpeverde, non so dove altro potrebbe essere.
Nonostante ciò Nova guardò con certa attenzione i movimenti della madre, la guardò aprire il registro e strappare leggermente la pergamena, tirò poi fuori la lettera e lesse le poche parole che Nova immaginava Sirius avesse scritto.
Un sorrisetto le si formò sul viso quando il colore svaní dalla faccia della madre, Regulus sapeva, Nova anche, non era un Serpeverde.
Curiosa di sapere in che casata era finita il fratello aspetto che la madre si alzò indignata, marciando nell'ufficio del padre, il viso rosso di rabbia.
Nova e Regulus rimasti da soli in sala, si guardarono negli occhi e dopo di che si buttarono dall'altra parte del tavolo per raggiungere la lettera, Regulus ci arrivò prima, lesse velocemente e dopo lasciò il foglio alla sorella, nessuna reale reazione sul volto, Nova prese il foglio, e solo una parola era scritta su di esso
Grifondoro
Nova sorrise.
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Le foglie cominciarono a cadere dagli alberi, lasciandoli spogli e vuoti, noiosi alcuni direbbero, Nova però pensava fosse interessante, gli alberi si trovano spogli ogni anno, liberi da quel peso che portano per quasi 12 mesi, eppure se si tolgono quel peso che tanto li appesantisce perdono la loro bellezza e la loro importanza.
Dopo di che la neve scese sopra i tetti delle case, Londra si tinse di bianco con l'arrivo del Natale, i tetti fumanti, Nova poteva solo immaginare come si stava all'interno di quelle casa calda a festeggiare con la propria famiglia, aspettando che Babbo Natale venisse a fare visita sulle case di quei poveri babbani.
A Grimmauld Place non era mai stato così, non c'erano mai stati regali, mai un grande bell'albero nel mezzo di una sala, Nova non era mai stata felice di festeggiare, non aspettava il 25 di dicembre con ansia e con la gioia che usciva da tutti i pori della sua pelle, per lei il Natale era un giorno come un altro, o almeno lo sarebbe stato se non fosse per il ballo che la famiglia purosangue preparava ogni circa tre anni.
Una noia mortale se ve lo chiedete, Nova pensava che magari quest'anno potesse essere diverso, magari ora che era un po più grande avrebbe capito perché tutte le persone venissero all'incontro come se fosse qualcosa di divertente, ma non era così.
Non successe nulla di particolarmente interessante, i soliti 4 vecchi marpioni che cercavano di promettere in sposa la piccola Black o le solite signore che le chiedevano domande come; cosa vuoi fare da grande? chi pensi di sposare? ricchezza o bellezza?
Ugh quanto le odiava, ogni volta che era intorno a persone così si sentiva come un cane con la museruola, perchè a nessuno interessava come stesse, se si stava divertendo, se si stava godendo l'infanzia, perché non poteva parlare e dire la verità, puoi ma hai paura, la voce sconosciuta nella sua mente le ricordava sempre che effettivamente nessuno aveva messo un guinzaglio sulla bocca, poteva parlare se voleva, ma lei non lo faceva.
codarda.
L'unico momento in cui gli occhi della più giovane dei Black si illuminarono quella sera fu quando fra le teste delle tante persone, vide di sfuggita un paio di occhi marron cioccolato che la guardavano, Nova lo riconobbe, Evan Rosier, il ragazzo del ballo prima, il sottoscritto notò il suo sguardo e le fece un leggero cenno con capo, un sorrisetto velava leggermente le sue labbra, e quando Nova fece un passo avanti per andare a parlarci, esso si girò e scomparse per il resto della serata.
Gli alberi pian piano cominciarono a colorarsi di verde di nuovo, la neve si sciolse lasciando così sbocciare i fiori nella vasta Londra, il clima cominciò a scaldarsi e Nova cominciò a vedere i bambini che uscivano da scuola con il sorriso in volto pronti per andare al parco con gli amici.
Arrivò così giugno e le giornate si fecero sempre più lunghe e calorose, ma Grimmauld Place era comunque gelida, all'interno dell'edificio non si sentiva l'estate alle porte, non ci si preparava in famiglia per andare al mare, non si andavano a comprare costumi, non si faceva nulla.
Nova sperava solo che con il ritorno di Sirius a casa, le cose sarebbero tornate normali o comunque un po più gioiose, magari qualcuno le avrebbe chiesto come stava sta volta.
Nova non sentiva il fratello dalla lettera in cui annunciava la sua casata, il ragazzo era stato dolorosamente silenzioso e ciò dava a Nova un certo sconforto nel suo cuore, ma lo ignorò, dicendosi che era solo perchè si stava godendo l'anno scolastico.
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𝘀𝗵𝗮𝗿𝗽 𝘄𝗲𝗮𝗽𝗼𝗻𝘀 - 𝗿.𝗯, 𝗻.𝗯 & 𝗲.𝗿
Fantasy'short story' SOTTO EDITING Nova non pensava di poter desiderare qualcosa, Regulus non pensava di poter essere amato, Sirius non pensava di essere abbastanza, magari non si consideravano fratelli, ma infondo erano sempre e comunque dei Black. 'et là...