notte no.1.2: spiegazione.

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Il rosso, nonostante ciò che il più basso continuava a ripetergli, non voleva darsi per vinto

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Il rosso, nonostante ciò che il più basso continuava a ripetergli, non voleva darsi per vinto.
Notando le lacrime che, di punto in bianco, diedero inizio alla corsa più amara per solcare le gote di Nagisa, lo attirò a sé, stringendolo con delicatezza, ma cercando di trasmettergli tutte le emozioni più positive che covava dentro il suo animo.
Il celeste, allora, si aggrappò al ragazzo come fosse la sua ultima speranza di vita; in effetti, lo era realmente.

-Nagisa, ti porto a casa con me okay? Sei tutto sporco di sangue-

Sentenziò il più alto, per poi prendere l'altro in braccio; in seguito, iniziò a camminare verso il suo appartamento.
Giunti a destinazione, Karma fece sedere adagio quel piccolo angelo ricoperto da ferite sul suo letto, passandogli dei vestiti da indossare al posto di quel vestito che, per quanto gli stesse bene, non faceva per lui.

-Ora vai a farti una doccia, il bagno è la stanza qui affianco.
Arrivo tra una ventina di minuti a medicarti, va bene?-

il celeste annuari timidamente, per poi uscire di fretta dalla stanza zoppicando.
Karma continuava a ipotizzare cosa potesse essergli successo; arrivò presto alla conclusione che fosse colpa di sua madre, ma doveva ricevere la conferma del ragazzo.
Nel frattempo si tolse la camicia e si mise una normale maglia a maniche corte nera, accompagnata da un paio di comodi pantaloni del medesimo colore.
Passati venti minuti, come aveva premesso, si recò da Nagisa, il quale lo aspettava seduto sulla vasca.

-Karma, davvero, non ce n'è bisogno...-

Sussurrò quasi impercettibilmente, giocherellando con le proprie mani mentre le osservava come se fossero la cosa più interessante al mondo.
Il rosso prese gli strumenti necessari per disinfettare e medicare le ferite altrui; come avrebbe potuto la donna che gli aveva donato la vita a strappargliela di mano in questo modo?

-Nagisa, ti va di spiegarmi cos'è successo?-

Chiese mentre iniziò a medicare le ferite presenti sulle sue esili braccia; non ottenne nessuna risposta, solo un no con la testa.

-Come vuoi piccolo, ma credo di meritarmi almeno un piccolo accenno-

Ridacchiò rivolgendo un raggiante sorriso al ragazzo dai capelli azzurri, iniziando a disinfettare i tagli e le bruciature sul suo dolce e delicato viso.
Nagisa fece una smorfia incomprensibile e il suo viso assunse il colore dei capelli del più alto a causa del nomignolo utilizzato; decise, poi, di parlargliene: non voleva avere nessun segreto con lui.

-Sai, sono in vacanza da solo, ma prima è arrivata mia mamma mentre stavo per uscire...
ha scoperto che dovevo vedermi con te e ha iniziato a blaterare cose come "devi farti bella! ho un vestito apposta per te!".
Sai bene che sono un ragazzo e non volevo mettermi quel dannato vestito.
Puoi capire da solo cosa sia successo dopo-

Raccontò il celeste senza accennare una sola volta a guardare l'altro negli occhi.
Karma non proferì parola, bensì si limitò ad alzargli la frangia, la quale copriva quegli occhi profondi come l'acqua marina, e gli diede un dolce e caldo bacio sulla fronte,
tentando di rassicurarlo.
Non era molto bravo in quelle situazioni, non sapeva come comportarsi,
di fatto faceva cose a caso che magari vedeva nei film o tra la gente comune.
Il celeste sorrise lievemente, intrecciando finalmente il suo sguardo a quello altrui,
ed i suoi occhi ripresero a brillare
come la più luminosa e bella tra le stelle appartenenti alla totalità del cosmo.

-Comunque puoi restare qui da me se vuoi!-

Propose Karma, entusiasta all'idea di poter sorridere e scherzare con quel tenero ragazzino
per un'altra notte.

-Non posso Karma, mi dispiace...
ma domani incontriamoci ancora lì, va bene?
Prometto che non farò come oggi!-

Ridacchiò Nagisa, alzandosi dal bordo della vasca e prendendo il vestito
che la madre gli aveva messo forzatamente.
Il rosso decise di accompagnarlo a casa; se avesse incontrato sua mamma
gliene avrebbe dette quattro di sicuro.
Arrivarono davanti all'hotel in cui risiedeva temporaneamente il ragazzo, il quale ringraziò infinite volte il più alto per tutto ciò che aveva fatto per lui.
Come premio gli diede un piccolo bacio sulla guancia, per poi salutarlo
e correre all'interno della struttura.
Karma rimase ad osservarlo
e gli sembrava la scena di un film:
la sua corsa, i capelli che svolazzavano come delle allegre farfalle azzurrine,
la sua lieve risata capace di rimbombare nella sua testa per ore.

Quella piccola, ma bellissima scena rimase impressa nella mente del ragazzo dai capelli
color rubino
per tutto il tempo che restava a quella
dolorosa e triste notte,
assieme alla pungente preoccupazione di ciò che sarebbe successo a Nagisa
per tutto il tempo che restava a quella
dolorosa e triste notte.

gaya
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yEeHAW

karmagisa - summer nights. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora