Agilitá

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Daniel tornó il giorno dopo, e quello dopo ancora e mentre faceva da servo a Ethan doveva lottare con le prove difficilissime che i colonnelli e le guardie gli affidavano. 

Era diventato bravo con le armi, ma in agilitá non era ancora perfetto e dall'esercito viene richiesto questo: essere perfetti. 

Presto ci sarebbero state le prove di selezione per il campo di guerra in Iraq. Per quanto soldati da poco si, venivano mandati in guerra, in quelle non troppo grandi magari, ma pur sempre guerre. Era la prova finale ed una volta sopravvissuto alla guerra eri libero dall'esercito con riconoscimenti importanti, quindi di tornarci o di andartene per sempre. 

<Salve detenuto, come andiamo oggi?> esordí Daniel appena spalancó la porta della camera dove era rinchiuso Ethan

<Una pasqua ora che il mio schiavetto mi ha portato il pranzo> disse Ethan prendendo il vassoio e sedendosi sul letto 

<Dai che manca solo una settimana, non vedo l'ora di liberarmi di te Collins, sei una rottura> disse Daniel incrociando le braccia

<Non ti libererai mai di me> disse Ethan sorridendo, Daniel ricambió, poi Ethan continuó <Che mi dici oggi?> 

<Non ho passato agilitá...ancora...> disse Daniel gironzolando per la stanza e cercando di non sembrare deluso

<Cazzo ...> disse Ethan <Ce la farai in tempo per la prova vedrai> continuó

<Non lo so Ethan...stavo pensando di mollare in realtá> disse Daniel un pó afflitto <...e se non facesse per me?>

Ethan posó il vassoio sul tavolo, si alzó dal letto e andó di fronte a Daniel

<Non sei stupido, prima di entrare qui hai meditato quanto? Anni? Ci sará un motivo se sei arrivato fin qui oggi. Sei il miglior soldato che conosco, uno come te in guerra serve. Servi a me, voglio il mio compagno accanto.> gli disse mettendogli una mano sulla spalla e sorridendogli.

Nella stanza c'era una tensione assurda, entrambi si sentirono elettrici, erano cosí vicini. Si guardarono intensamente negli occhi in silenzio per qualche secondo, i loro sguardi si fecero seri. Non sapevano se fosse la cosa giusta da fare o il momento adatto, nessuno dei due ragionó, nessuno dei due pensó a niente, si baciarono, con una foga pazzesca, si desideravano entrambi da cosí tanto tempo e non avevano mai avuto l'opportunitá di stare cosí soli come ora. 

Rimasero chiusi in quella stanza per circa un'ora e l'assenza di Daniel inizió a destare sospetti al Colonnello, che infatti lo mandó a chiamare dalle guardie. 

Stavano per buttare giú la porta ma Ethan e Daniel giá si stavano rivestendo velocemente cosí quando le guardie aprirono la porta videro solo che Daniel stava tamponando le ferite a Ethan. 

Erano due attori bravissimi, avevano messo in scena un teatro in 2 secondi. 

<Cadetto perché ci sta mettendo cosí tanto? Non le é permesso stare qui>disse una delle guardie, queste guardie erano armadi, veramente, solo Ethan si era messo contro di loro piú volte, nessuno ci pensava.

<Signore, il detenuto necessitava di cure mediche signore.> disse Daniel alzandosi e piantandosi in riga davanti le guardie

<Il colonnello ordina la sua presenza, venga con noi> disse la guarda per andarsene

<Si signore> disse Daniel e prima di seguirli si giró velocemente verso Ethan sorridendogli.

L'avevano scampata e mentre Daniel andava nell'ufficio del colonnello, parallelamente Ethan si distese sul letto mettendosi le mani in testa, quei due si erano finalmente baciati.


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