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Kolasi ,capitale del regno

- Azazel -

- "Come mai sei caduto dal cielo ,astro del mattino figlio dell'Aurora ? Come mai sei stato steso a terra signore di Popoli" Mi sembra che furono queste le parole di Isaia, tu, che sfidasti Dio, ora sei dormiente ed inerme -

Mi avvicinai a quell'enorme corpo disteso sul letto a baldacchino, finemente intagliato nel mogano scuro, Lucifero, il signore degli inferi, dormiva tranquillo, sicuro di aver lasciato Kolasi ai suoi quattro generali, senza sapere quello che avrebbe scatenato .

Quando il gatto non c'è i topi ballano mai detto fu più appropriato in quella situazione .

Asmodeus aveva dichiarato guerra a coloro che lo avevano ostacolato, chi ero io per oppormi a tutto ciò, avevo deciso invece di schierarmi con lui, noi due condividevano lo stesso destino, per sempre confinati qui, senza la possibilità di essere evocati sulla terra, Belial aveva tolto la possibilità ad entrambi .

Se non avremmo potuto scatenare la guerra, li, nel mondo degli umani, lo avremmo fatto, qui, a Kolasi, Lucifero Belial e Astraroth avrebbero rimpianto presto le loro scelte .

- Sai Luci, quando ti sveglierai, sarò abbastanza forte da distruggerti una volta per tutte, ed allora, Kolasi sarà mia -

Mi girai di scatto sentendo una presenza alle mie spalle.

-Mio signore, i cavalli sono pronti -

Mi venne naturale sorridere al mio sottoposto, tutto era pronto, il mio esercito si sarebbe abbattuto su Anur .

- Goditi lo spettacolo Luci, presto di Anur non rimarranno altro che ceneri . -

Anur

- Abigor -

Era tutto molto strano , era un giorno di guerra, eppure, il sole era alto come non mai ad Anur, Astraroth era stato di parola il sole brillava alto nel cielo proprio come ad Eurya, fortunatamente come da piano gli schieramenti di Anur sarebbero rimasti all'ombra .

Quella mattina era stato davvero difficile mettere l'armatura ad Alastor, avrei voluto chiuderlo nelle mie stanze, mandando a fan culo l'intero piano, ma il suo sorriso, la forza del suo sguardo, mi aveva fatto calmare, sapevo che era in grado di difendersi, se pur non era un guerriero, restava un demone, avevo visto cosa poteva fare, dovevo solo avere fiducia nel suo demone e concentrarmi sulla battaglia .

Ero appena uscito dalle mura di Anur, controllai le retro vie, le legioni più vicino al palazzo erano quelle di Aamon, gli andai vicino .

- Com'è la situazione ? -

- Sta tranquillo Signore della guerra, so quello che faccio, più che altro, tu sta attento, essere l'avanguardia è pericoloso -

Sorrisi a quell'affermazione, avvicinai il mio cavallo al suo in modo che nessun altro potesse sentire la risposta .

- Aamon, le mie legioni permetteranno alle tue di prendere il te, e comunque, se dovessi uscire vivo da tutto questo, non dimenticarti che, dovrai affrontare le mie lame -

Aamon mi guardò con sfida poi aggiunse

- Si, lo so che ora ti scopi il piccoletto -

E nero tutto divenne nero, il mio arto demoniaco, prese il posto del mio braccio, poi fu la volta delle corna e delle zanne, in pochi attimi, mutai completamente nella mia forma demoniaca .

The Evocation (storia revisionata )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora