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La scuola era iniziata da un paio di mesi e tutto scorreva senza problemi: eri nella classe 1-5 e ti piaceva parecchio, la scuola in generale un po' meno ma avevi voti discreti in tutte le materie.

In una giornata normale, durante la ricreazione ti sistemavi sull'uscio della porta e guardavi tutti coloro che passavano, che stessero chiacchierando con amici e fidanzati o ripassando per una verifica imminente terrorizzati dall'idea di non passare il test.

Ma quel giorno l'intero corridoio era in visibilio, quasi affollato, anche di ragazzi del secondo e terzo anno. Ti cominciasti a chiedere cosa ci facesse lì tutta quella gente, poi la risposta sembrò essere arrivata.

Molti erano giunti lì in seguito di una ragazza mora con gli occhiali, davvero carina, che però non gli dava corda ed entrava in ogni classe come per accertarsi che ci fosse qualcuno. Appena uscita dalla classe a fianco entrò nella tua, balbettò qualcosa per un po' ma nessuno sembravò stare ad ascoltare ciò che diceva.

Tu eri attenta a quello che stava dicendo, cercando di capire il più possibile. Quando ti ebbe notata venne da te.

-Ehi, ciao. Penso tu sia l'unica che davvero mi stesse cercando di ascoltare, sono Shimizu Kiyoko -

-[T/c] [T/n], piacere mio. Di cosa parlavi?-

-Sono la manager del club di pallavolo maschile. Quest'anno sarà l'ultimo anno in cui posso 'badare' alla squadra, che quest'anno ha dei nuovi iscritti dal glrte potenziale. Sto facendo il giro delle prime per trovare qualcuno che se possa prendere cura quando finirò il liceo. Dillo ai tuoi compagni o se sei interessata vieni alla palestra dopo le lezioni.
Grazie mille per l'attenzione, davvero-

-Ehm si, penso di poterci essere...avevo anche in programma di iscrivermi da qualche parte. Grazie a te per avermi offerto questo posto-

La ragazza se ne andò col sorriso, quasi entusiasta di aver trovato qualcuno che l'ascoltasse.

Ripresero le lezioni ma non prestasti troppa attenzione. Avevi altro per la testa: stavi per riavvicinarti alla pallavolo dopo più o meno un anno.
Avevi risposto senza pensare e stavi cominciando a riflettere su quello a cui saresti andata incontro.

Non ti saresti mai divisa da quello sport che tanto amavi se non fosse stato per lui, sì, lui. Sapevi di non poterci fare nulla, in fondo lo conoscevi bene, ma lo odiavi per quello che ti aveva fatto passare.

Alla fine delle lezioni chiamasti tua madre, chiedendole se ti fossi potuta trattenere a scuola per fare una prova per entrare in un club e lei, quasi entusiasta, ti diede il permesso. Poi ti precipitasti in palestra, contenta di essere stata reclutata da quella ragazza tanto gentile. A metà strada cominciasti ad avere di nuovo paura...
<e se facessi come alle medie?>
Ma no, non dovevi mica giocare, dopotutto. E la paura scomparve lasciando il posto a una strana euforia.

Forse per il fatto che stavi per farti degli amici a scuola, che stavi per rientrare in una palestra dopo tanto tempo oppure per il pensiero di ritrovarti in mezzo ad una squadra promettente e determinata, almeno a detta della ragazza della pausa pranzo.

Nella palestra non c'era ancora nessuno, fatta eccezione per un ragazzo bassino, coi capelli arancioni con gli occhi enormi e castani, un viso già visto anche se non ricordavi esattamente dove.

Imbarazzata ti appoggiasti sulla parte esterna della porta, convinta di aspettare la manager. Ma prima di lei arrivarono tutti gli altri giocatori che ti portarono dentro entusuasti, ti fecero presentare e dopo esservi seduti a terra, cominciaste a parlare del più e del meno, dato che eravate un po' in anticipo.

-Quindi verrai qui a fare da manager con Shimizu?- Esordì un ragazzo bassino. Aveva capelli sparati in alto tranne per un ciuffetto decolorato, lasciato cadere sulla fronte.

-Non lo so ancora in realtà, all'inizio dell'anno già ero indecisa se venire qui o a quello femminile-

-Ci farebbe davvero piacere, [A/n]-chan- disse un ragazzo, che sembravi aver intuito essere il capitano.

Tu annusti sorridendo.

-A che scuola andavi alle medie?- ti chiese il rosso.

-Alla Kitawaga-Daiichi, mi sembra di averti già visto, sai? Ci andavi anche tu?-

-No, ma ci andava..A proposito dov'è?- mi rispose.

-Già, strano che non ci sia. Non arriva mai in ritardo. Forse sta male e non verrà proprio- Aggiunse un ragazzo coi capelli chiari e un neo sotto l'occhio.

-Me lo presenterete la prossima volta, voi cominciate a riscarlarvi, vi guardo e mi faccio un'idea. Ho giocato a pallavolo per molto tempo, spero di non essermi arrugginita e di riuscire a capire che ruolo fate. - Dicesti poi ridendo. Eri davvero contenta, dopo le medie non ti eri quasi più sentita parte di un gruppo come in quel momento.

La squadra iniziò a riscarldarsi e arrivarono l'allenatore, un professore e Kiyoko, che ti presentò ai due e ti spiegò come funzionava il tuo 'lavoro'.

Dopo l'allenamento tu e la squadra vi dirigeste verso un negozio, dove prendeste da mangiare. Vi tratteneste per un po' e vi scambiaste i numeri.

Una volta a casa raccontasti tutto a tua madre e di come ti trovassi bene con quei ragazzi, che secondo entrambe sarebbero diventati sempre più speciali nella tua vita.

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È un po' corta non lo so non mi convince tanto cercherò di aggiornare il prima possibile lo giuro

~
è il capitolo più brutto della storia
invitante, vero?

▪𝘈𝘯𝘢𝘵𝘦𝘮𝘢▪  ||Kageyama Tobio x Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora