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Mark e Hyuck si sederono sotto l'ombrellone  affinché d'un tratto Hyuck sentì qualcuno toccargli la spalla e si girò di scatto...

"Hey baby" sentì quella voce, troppo familiare alle sue orecchie, troppo fastidiosa.
Si girò ma non trovò nessuno. Il nulla.

"Hyuck tutto okay?" chiese Mark guardandolo confuso.
Non ricevette risposta ma bensì vide il corpo del piccolo poggiarsi tra sue cosce.

"Hyuck, che hai?" chiese ancora Mark.

"N-niente" disse mentre si mordeva le unghie e stava quasi sull'orlo di piangere.
Si girò e abbracciò il maggiore che ricambiò volentieri l'abbraccio.

"Non mi sembra, piccolo" baciò il collo al piccolo Haechan mentre quest'ultimo stringeva la maglietta bianca del maggiore.

"L-l'ho sentito..." sussurrò.

"Sentito chi?" si staccarono dall'abbraccio.

"Non lo so ma io penso che era Minjun..."

Mark fece una risatina, ma Hyuck continuava a guardarlo serio, allora pensò che forse era meglio smetterla.

"Cosa te lo fa pensare scusa?"

"Ho sentito qualcuno toccarmi la spalla e poi ha detto 'Hey baby'. Era la sua voce, fidati" si panicò Hyuck.

"Shh, tranquillo, non ti toccherà, starai attaccato a me e agli altri, intesi?"

Hyuck poté solo annuire e fare un lungo respiro, cercando di tranquillizzarsi.
Mark gli diede un bacio sul naso per poi girarsi nel caso avesse visto qualcuno nei paraggi.


"Haechan, puoi andare a quel bar e prendermi un gelato?" chiese contro voglia Jeno che stava sdraiato sulla sabbia bollente, mentre prendeva un po' di sole.

"Ma anche no, ti alzi e te lo vai a prendere" quasi urlò Hyuck.

"Daii, ti prometto che faccio tutto quello che ti pare" implorò Jeno ancora, affinché convinse il piccolo.
Prese i soldi dalle sue mani e girò lo sguardo su Mark, che in quel momento aveva le cuffiette e si godeva la sua dolce musica.
Era andato totalmente in fissa con la canzone "Miami" di Will Smith. La cantava ogni due per tre.
Hyuck decise di non disturbarlo e di correre più in fretta al bar lì vicino.

Appena arrivò con il fiatone, chiese un gelato, ma appena sta per andarsene, un tocco gli sfiorò la spalla. Si girò di scatto ritrovandosi un corpo mezzo nudo; un torace costruito, come Jeno, dei pantaloncini blu con su dei fiorellini. Alzò lo sguardo.
Era proprio lui. Aveva ragione. Era lui.
Era Minjun.

"Oddio ma che cazzo ci fai tu qui?!" urlò spaventato Hyuck, cercando di scappare ma la presa del ragazzo fu più forzata.

"Shh baby... non riesco più a toglierti dalla mente sai" disse il ragazzo avvicinandosi sempre più al viso di Hyuck.

"Smettila di chiamarmi così, sei ridicolo" disse Hyuck evitando lo sguardo con il biondo.

"Guardami piccolino, ho portato con me la mia sorellina e forse si rimetterà con Mark, e tu starai tutto mio" disse facendo un sorrisetto malizioso.

"Non ho bisogno di te, e di certo Mark non mi lascerebbe per una come tua sorella; ti ricordo ne cambia uno a settimana" disse Hyuck infastidito e frustrato, mentre Minjun teneva fisso in volto quel sorrisetto.

"Buono questo gelato non dovevi" disse il biondo prendendo il gelato dalle mani del piccolo Hyuck.

[...]

"Ma dove è finito Haechan?" chiese infuriato Mark mettendo la sua mano sul cuore.

"Gli ho chiesto di comportarmi un gelato, ma ci sta mettendo troppo" disse Jeno striacchiandosi.

"È a-andato da so-lo?" chiese Mark, alzandosi in piedi, sentendo già il suo battito cardiaco aumentare.

"Certo, ho capito che è "piccolo" ma non lo mangia nessuno se fa due metri a piedi" mugulò Jeno sbuffando.

Mark non perse altro tempo e si diresse verso il bar.

Nulla, nessuna traccia di Haechan, proprio zero.
Si guardava intorno, portava i suoi occhi di là e di qua, ma non riuscì a incontrarli con lo sguardi di Hyuck.
Si stava panicando, pensava che forse quella voce fosse stata davvero di Minjun, che fosse davvero il ragazzo dai capelli biondo platino.
Non voleva nemmeno pensare alle conseguenze.

D'un tratto gli passò per la mente che forse Hyuck si trovasse in bagno, magari doveva fare i suoi bisogni, non si poteva sapere.

Appena si avvicinò sentì dei mugolii, dei urletti non troppo forti, erano dei versi già sentiti da lui, e non era un segno buono.
Mark si avvicinò velocemente e batté qualche pugno sulla porta di metallo.

[...]

Gli occhi di Hyuck si spalancarono appena sentì quel rimbombo venuto fuori dalla porta di metallo.

"Haechan! Haechan! Sei qui?"

La sua bocca venne tappata dalla mano di Minjun che, nel frattempo, stava pulsando la sua lingua sul collo del piccolo.
Cercò di toglierla, di togliere quel peso che aveva sul corpo, ma la forza del biondo era troppa per essere paragonata a quella di Hyuck.

Mark ormai aveva perso la pazienza, non poteva di certo stare lì tre ore a sbattere contro una stupida porta, allora decise di agire.
Pensò fosse facile rompere una porta come quella, era mezza sfasciata, rotta agli angoli, così ci diede un forte calcio, riuscendo a mostrare una figura alquanto fastidiosa e disgustata.
Subito dopo staccò quel corpo sporco e disagiato dal piccolo corpo puro e delicato di Hyuck.

"M-mark... gra-zie" pianse Hyuck sulla spalla del maggiore.

"Che ti ha fatto? Ti ha toccato? Oddio ti ha fatto un succhiotto, ti ha fatto un succhiotto!!" urlò Mark infuriato avvicinandosi al corpo di Minjun.

"Che cazzo hai fatto tu? Ma non ti vergogni, ma non ti fai schifo? Ma cosa sei uno stupratore, uno stalker, che cazzo vuoi dalla vita di Haechan e dalla mia, dimmelo! Ma come ti permetti poi a venire fino qui, solo per avere qualcosa che non sarà mai tuo, pensa a trovarti un ragazzo o una ragazza e non ti avvicinare più!" urlò Mark incazzato come mai. Le vene gli si erano gonfiate sul collo, come anche sulla fronte; stava iniziando a sentire un bruciore fastidioso in gola, era qualcosa di insopportabile, ma avrebbe fatto di tutto per far sentire che Hyuck fosse solo ed esclusivamente suo.

"Bro stai calmo..." disse il ragazzo perplesso dalla reazione del maggiore.

"Hai pure il coraggio di rispondere" continuò Mark tenendo quello sguardo assassino e sfidante.

"Mark b-basta" disse Hyuck mentre stava a terra con il suo faccino coperto di lacrime.

Mark si allontanò da Minjun e prese Hyuck da quel bagno orribile e inguardabile.

"Grazie Mark, davvero..." disse Hyuck sull'orlo di piangere nuovamente.
Mark strise le loro mani nel mentre del tragitto.
Hyuck però d'un tratto si fermò e lasciò il suo sguardo a terra.

"T-ti amo Mark... ti amo così fottutamente tanto" calò un silenzio assordante tra loro due, c'era solo il suono rilassante delle onde.

"Ti amo anche io Hyuckie" disse Mark prendendo il mento del più piccolo e avvicinandosi alle sue labbra.

"Baciami, baciami, adesso" supplicò Hyuck accarezzando con la lingua le labbra del maggiore che appena sentì quel contatto un sorrisetto dolce si creò sulle sue labbra.

Finalmente le loro labbra si incontrano per poi far ballare le loro lingue, mentre le loro mani reggevano i loro visi.

"Mi potevi pure chiedere di venire con te" disse Mark accarezzando i capelli un po' umidi di Hyuck.

"Stavi ascoltando,
Party in the city where the heat is on all night, on the beach till the break of dawn
Welcome to Miami..." cantò Hyuck facendo fare una risata a Mark.

"Come facevi a saperlo hahahah" rise Mark lasciando lo sguardo sulle labbra del piccolo.

"Era percepibile ahaha"

𝑅𝐸𝑀𝐸𝑀𝐵𝐸𝑅 𝑀𝐸~ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora