Tutti gli abitanti di Vila Monobeda sono persone rispettabile. Probabilmente fa eccezione Hector Helon quale neanche non è un Monobeda. Tutti sono persone tolleranti e sano cos'è la compassione inclusivamente gli zhuri che vivono in quella casa. Ma la più responsabile e Amélie Helon. Nonostante abbia recentemente compiuto 11 anni lei è la più intelligente della famiglia. È capace di prendere decisioni rapide senza tener conto delle emozioni. L'unica cosa che non ha ereditato è la bellezza. Sua mamma è considerata la donna più bella della famiglia ma Amélie non può essere considerata neanche la sua figlia. Amélie è nata il quindici marzo e sarà la ragazza più intelligente di Revignon. Se andrò! Certamente...
Si, sì avete ragione. Io, sono Amélie e oggi è il mio compleanno. Sto nel grande salone aspettando l'arrivo degli ospiti mentre mia mamma prepara da mangiare con Kevin. Oh, Kevin è uno zhuri ed è così anziano che non può distinguere il pisello dal fagiolo .
Ed ecco che qualcuno bussa alla porta! Scappo felicissima perché so chi è. Viene ogni anno e mi porta dei regali che mammina dice che sono troppo pericolosi per me. Ho la mamma più moderna del mondo. Non pensate che non capisce niente nelle cose dei giovani, mi ha persino portata al match di Terry! È stato bello ma si preoccupa troppo...
Ah, sì, ho dimenticato di aprire la porta.
Lo zio Al sta davanti alla porta indossando un accappatoio color melograno e mi sorride. La sua barba folta arriva fino alle sue ginocchia. Ha gli occhi buoni, ha i più begli occhi azzurri che io abbia mai visto.
<< Ciao Amélie. >> mi dice accarezzandomi le guance pallide e io sorrido.
<<Ciao zio Al!>> Alzo le braccia sperando che mi prendera in braccio. Sempre quando viene mi prende in braccio ma ultimamente dice che ha mal di schiena e che sono troppo pesante.
Mi abbraccia e mi alza un po' poi mi mette giù raddrizzandosi la schiena. La sua schiena fa dei suoni che mi fanno rabbrividire. Faccio una smorfia sentendomi colpevole.
<<Penso che già sei troppo grande e io troppo vecchio. >> mi soride di nuovo. Non l'ho mai visto triste, sorride sempre. <<Ma dov'è Kevin?>>
<<Lui è con mammina in cucina. Lei dice che Kevin è troppo vecchio e che dobbiamo abituarci a fare le cose da soli. Kevin è mio amico ma non voglio aprire la porta. >>
<<Nonno lo chiama per versarli il vino quando Kevin si fa la doccia. Sapevi che Will avrà un bambino e io un nuovo amico...?>>
Si siede sul divano di piele.
<<Anche Marlene e Terry avranno un bambino. Avete visto che pancione ha? Nonno dice che presto sarà come un elefante, non come mammina. Lei era magra come una vipera. È vero che mio padre era un delinquente?>> faccio una pausa per respirare e permettergli di rispondere.
<< Da dove hai sentito questa parola?>> chiede alzando le sopracciglia.
<< Nonno mi ha detto quando sono entrata nel suo ufficio per prendere l'alcool e per preparare un profumo per mia mamma. Sai che quando ho rotto il suo profumo preferito, quello che non lo usava mai, ha pianto per una settimana? Nonno ha detto che mio padre era così stupido che se adesso mi vedesse non mi riconoscerebbe. >>
<<Amélie, fammi un favore. Non ascoltare cosa dice tuo nonno. Tuo padre... >> si massaggia la fronte esitando << non ho mai conosciuto un uomo più intelligente di lui.>>
<<Mi racconterai di lui?>> dico guardandolo negli occhi sperando che gli occhi blu che ho ereditato da mia mamma lo faranno raccontare.>>
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Finché l'ignoto ci separa
Science FictionCosa faresti se tutta la tua vita sarebbe un mistero? Come ti sentiresti se non sapresti di chi fidarti e soprattutto quale è la causa di tutto questo? Amélie Helon pensa troppo, non trova risposte ma ogni giorno che passa raduna più domande. Ha...