Con i pochi fiori trovati sono riuscita a farmi un povero braccialetto . Non sono come mia mammina, non riesco a lavorare con le mani.
Loki ritorna avviluppato nei pensieri. <<Andiamo.>> dice assente. Raccoglie le poche camomille che ho buttato, le avvolge in un pezzo di stoffa bianca e con molta cura infila la stoffa nella tasca dei jeans.
<<Dove andiamo?>> mi faccio la voce sottile per rallegrarlo ma non funziona. Non lo conosco abbastanza da capire com’è lui in realtà. È il ragazzo sbadato che ride senza una ragione o il ragazzo taciturno che ho accanto?
Un profumo da fiaba mi circonda ricordormi I biscotti di Reinhilde ma è qualcosa di meglio nell’aria. Loki sembra non accorgersi. Il profumo non arriva nei suoi sogni.
Gli tocco la spalla per portarlo alla realtà. <<Senti questo profumo?>>
<<Sì.>> mi risponde come se non fosse sorpreso.
Da dietro alcuni arbusti si sentono risate e voci allegre. Loki mi prende per mano e mi dirige verso quelle voci. Da dietro gli arbusti spunta un mercatino con gente vestita molto strano. Le done hanno I capelli arrotolati attorno alla testa e gli uomini sono con la testa coperta. Lo strano profumo vola in aria rendendo tutti di buon umore.
<<Ciao, giovanotto. >> un uomo basso mette una mano rugosa sulla spalla del mio amico.
Loki si limita a fargli un cenno e continua a salutare gli altri. Stringo la sua mano per sentirmi in sicurezza con attorno questi stranieri. Le risate mi imprigionano dalla realtà. Più tardi Loki mi disse “Sono poveri, non hanno niente da perdere ed è per questo che sono così felici. Si godono ogni istante come non potranno mai fare I ricchi. “ Comunque io penso che è colpa delle spezie.
Loki sembra a suo agio con loro, parla e scherza esattamente come loro. È normale , è cresciuto insieme a questa gente. Povero Loki, non pensavo che la sua infanzia fosse così misera. Lui non pensa così perché racconta di esser stato molto felice in quel quartiere povero. Forse lui pensa lo stesso di me e molto probabilmente, ha ragione.
Si ferma davanti a una donna grassoccia che mantiene un fuoco vero. Un piccolo fuoco vero! Su questo fuoco bolle qualcosa. Il viso rosato e paffuto della donna è abbellito con un sorriso vero come il fuoco alimentato con della legna.
<<Ciao, caro.>> saluta Loki con una voce maschile e rauca ma allo stesso tempo astuta.
<<Ciao, Giselle. Come va oggi?>> Loki sembra vergognarsi con me . Non mi presenta anche se la donna è riuscita a esaminarmi e ovviamente aspetta le presentazioni.
<<Benissimo.>> risponde lei mescolando qualcosa dietro al banco tenendomi d’occhio. <<È lei la ragazza di quale mi hai parlato? Presentaci.>> lo incoraggia la donna. Si pulisce le mani dal grembiule e si raddrizza la schiena.
<<Oh, lei è Amélie. >> mi presenta come se dimenticasse. Non mi offendo perché per loro noi siamo dei tiranni. Non so cosa le abbia raccontato lui di me ma sarà meglio se mostrerò un po’ di modestia.
<<È più bella di quanto mi immaginavo.>> dice la donna porgendomi la sua mano. <<Io sono Giselle. Questo ragazzo non è in grado nemmeno di fare le presentazioni.>> ride contenta.
Il viso del mio amico diventa piu rosso del grembiule della donna.
<<Adesso Giselle vi farà una tisana da leccare la tazza. >> si mette a mescolare le erbe e le mette in due tazze di metallo alle qualle le manca lo smalto in tanti posti. <<È qualcosa di nuovo, tutti la adorano.>> L’acqua bollente schizza da per tutto quando la versa nelle tazze perché il pentolino non ha il beccuccio.
La tisana emana un profumo dolce con essenze di fresco. Lo straccio con qualle la donna ha coperto la tazza lascia passare solo un po’ di calore che mi riscalda le mani. Non ho freddo ma avere questa tazza tra le mani mi da conforto. Bevo un sorso per accontentare la donna che aspetta gon gli occhi spalancati per sentire che la sua tisana è buona. La tisana non è buona. Sembra che lei abbia messo tutta l’estate un questa tazza. Come vorrei tenermela. La tisana non è buona ma buonissima.
<<Indimenticabile.>> dico e Loki tossisce sputando tè dappertutto.
<<Da dove tiri fuori queste parole?>> mi chiede asciugandosi con uno straccio rattoppato.
<<Hai trovato qualcosa?>> chiede la donna un po’ vergognata.
<<Poco. >> Loki tira fuori la salvietta con le camomille.
Dopo aver pensato un po’ avevo ceduto il mio braccialetto alla povera donna. Comunque lo avrei buttato prima o poi.
Ho fatto buona impressione su Giselle. Anche lei è una donna carina . Peccato che deve avere questa vita. Il suo vestito sciupato faceva pena e così le ho lasciato il nostro indirizzo dicendole che lì tutti amano il tè.
La sera cadeva su di noi due che camminavamo sullo sentiero privo d’anima viva. Allo stesso tempo il freddo faceva dei giri per ricordarci l’arrivo dell’inverno . Tra I racconti, Loki tolse dallo zaino una giacca e mi aveva coperto le spalle. I suoni di campagna erano attorno a noi che ridevamo ogni volta che lui si dimenticava qualche dettaglio storico e lo copriva con una banale storie d’amore.
<<Eccola!>> mi indica una stella sul blu scuro che si estende sopra le nostre teste. <<Earraride, la donna che è riuscita a guidare un mondo di uomini completamente convinti della loro superiorità.>>
<<Sono sicura che è soltanto una fiaba per addormentare I bambini.>>
<<Una fiaba?>> esclama offeso. <<Per te l’unico sovrano che ha vissuto fino a 146 anni è una fiaba?>>
<<No, intendo dire che non si è trasformata in una stella dopo la morte. Le sono grata per la possibilità di essere eguale agli uomini ma non credo in questo mito. Ma perché tu devi credere in tutto quello che senti?>>
Loki sospira <<Dubito di tutto, di assolutamente tutto ma mi piace pensare che le cose belle esistono.>>
Entriamo in un villaggio con case alte, ovviamente appartengono alla gente di mezzo. I tetti sono più grandi di quelli che ho visto a Cherilpoll ma attraenti lo stesso. Queste case sono di una semplicità indescrivibile . Sono di colori chiari, con porte e finestre semplici senza incrostazioni e altri metodi per fare vedere ai vicini quanto siano ricchi. La gran parte sono a due piani ma tra queste sono alcune con due piani che splendono soto gli ultimi raggi della Stella Madre. Qui non vi sono cancelli con serrature doppie e recinti ai cui non si vedono le punte. I prati verdi si estendono dai cancelli aperti fino nel cortile da dietro la casa. Qui non arriva l’inverno . I fiori fioriscono ancora , I cuccioli giocano nei cespugli verdi e le casalinghe preparano il tavolo per la cena nei giardini . Dei bambini corrono attorno alla casa e vorrei essere anch’io una di loro.
<<Arrivati.>>
Loki mi lascia la mano per aprire il basso cancello di una casa piccola a due piani. Non ci sono dei fiori nel piccolo giardino ma ci sono due altalene .
<<Altalene!>> esclamo correndo verso di esse. <<Non ho mai avuto una. >>
Mi siedo su un’altalena e mi dondolo.
<<Tua mamma le vuole mantenere come sono e per questo papà spende tanto tempo pulendo e mettendo l’olio. >> Loki prova a fare con la scarpa un buco nel prato.
Perché le servono queste altalene? Siamo tutti troppo grandi per giocarci…. Ma forse…. No! Neanche voglio pensarci. Io non voglio avere dei fratelli e poi non è possibile. No, non è vero. Io sono figlia unica e questo mi piace.
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Finché l'ignoto ci separa
Science FictionCosa faresti se tutta la tua vita sarebbe un mistero? Come ti sentiresti se non sapresti di chi fidarti e soprattutto quale è la causa di tutto questo? Amélie Helon pensa troppo, non trova risposte ma ogni giorno che passa raduna più domande. Ha...