La casa di Loki … o meglio detto, la mia casa è bella. Non profuma di pelle e cera per pavimenti e neanche ha stoviglie costose con quale si deve fare attenzione. Le stanze sono piccole e molto semplici.
In cucina abbiamo trovato una pentola con della minestra e una torta di mele.
<<Il loro è un vero amore. Lui porta a lei la frutta che dovrebbe mangiare a pranzo e lei prepara dei dolci per mangiarli insieme. Anche’io voglio avere una moglie con cui dividere un’amore simile.>> dichiara Loki lavando i piatti con l’acqua che viene da una caldaia posizionata sul tetto.
Non esiste il vero amore vorrei dire ma non voglio che lui perda la speranza. Annuisco continuando ad asciugare i piatti. Non dico d’aver visto tanta gente soffrendo per l'amore ma se l’amore vero esiste, se quell’amore che c’è nelle fiabe esisterebbe davvero allora mia mammina dovrebbe averlo perché non c’è uomo al mondo che non potrebbe amarla. In conclusione, l'amore non esiste e questo spiega tutto.
<<Domani andiamo a un matrimonio.>> Loki prova a cambiare argomento. <<Un vero matrimonio dei terrestri. Vedrai, ti piacerà. È una meraviglia que…..>>
Mi avvicino alla finestra . Se la mia vista non mi inganna qualcuno ci sta spiando. Mi sembra di vedere una silhouette dopo la tenda. Non mi sento sicura in una casa con pavimentazione bassa. Da fuori si vede tutto in casa.
Loki sta ancora dicendo qualcosa . Il battito del mio cuore accelera. Prendo la tenda per guardare fuori ma non ho coraggio di farlo.
Ale mie spale si sente il rumore di pentole cadute sul pavimento. Mi giro di scatto e vedo Loki raccogliendo le pentole. Quando mi giro di nuovo verso la finestra vedo che avevo tirato la tenda quando mi sono spaventata. Nel posto dove mi sembrava di vedere la silhouette adesso vedo l’altalena. Non c’è nessuno fuori tranne il vento che corre insieme alle foglie ingiallite.
<<Anche mamma si spaventa sempre di quell’altalena. Dice che qualcuno la guarda da dietro la finestra.>> Le pentole sono al loro posto e Loki mi indica un angolo con due poltroncine e un tavolino. <<Il tè sarà pronto in un minuto.>>
Mi siedo nella poltrona e assaggio un pezzo di torta che Loki aveva scaldato a un fuoco a legna. Un vero fuoco in una stufa vera adesso fa bollire l’acqua per il tè. Prendo il libro dal tavolino e lo esamino. Il Corpo Umano di Zhenriette Lefault.
<<Pagina 87.>> dice Loki metendo acqua nelle tazze. <<Ah!>> la teiera di ferro è troppo scomoda e un paio di schizzi cadono sulla sua mano. <<Sono aposto. Non è la prima volta. Leggi, leggi…>> mi indica il libro.
<<Sei sicuro?>>
<<Sì, sì, leggi dai.>>
Mentre la legna nella stufa canticchia dando un profumo fresco e fa sudare le finestre io continuo a leggere e bere il tè con una deliziosa torta alla mela e quando a me fanno male le braccia il mio amico prende dalle mie mani il libro e continua a leggere. Sarebbe una vita meravigliosa vivere con lui. A chi importa dell’amore quando hai un marito che ti legge mentre tu stai con la testa sulle sue ginocchia, avvolta in una calda coperta davanti a una stufa accesa e ti addormenti piano, piano…
Mi sveglio con i primi raggi della Stella Madre. A quanto pare da queste parti alla gente non piacciono le tapparelle e le tende da protezione, non è da meravigliarsi che si svegliano presto per bagnare i fiori, portare i cani a spasso e andare al lavoro.
Loki dorme sul pavimento con il libro nel braccio sinistro. Non ha voluto dormire nella camera da letto dei genitori per non lasciarmi da sola.
Decido di scendere per preparare la colazione, il minimo che posso fare per mostrargli riconoscenza per aver dormito sul pavimento freddo invece che in un letto caldo.
<<Non tutti gli uomini dormiranno sul pavimento per assicurarsi che tu dorma tranquilla.>> sento mammina nella mia testa.
Prendo la scatola con i bastoncini sulla quale c’è scritto fiammiferi e dopo aver bruciato cinque e rotto quattro ho deciso che mettere dell’acqua nella teiera e tagliare gli avanzi di torta di ieri sera sarebbe lo stesso un’aiuto.
A quanto pare, la famiglia Linghesnac mangia formaggio a colazione per avere forza per tutto il giorno. Da oggi in poi farò anch’io così. Il sapore del tè con formaggio mi ricorderà di questo weekend.
<<Lavo io i piatti, tu vai a prepararti. Ti ho lasciato sul letto un vestito adatto a questa occasione.>>
Chi sono io per contraddire il padrone di casa? Salgo le scale facendo la brava perché odio lavorare i piatti. Aprendo la porta vengo avvolta nell’area fresca che viene dalla finestra. Loki ha aperto la finestra, ha sistemato il letto e ha anche sistemato i libri. Che vergogna!
<<Non tutti gli uomini…>>
<<Ma vuoi smettere?>> interrompo la voce dalla mia testa e mi giro subito per assicurarmi che Loki non mi sente.
Indosso un vestito troppo lungo e troppo appiccicoso che puzza come l’armadio di nonna ma almeno non mi si vede il sederino. Loki sembra un principe con la sua camicia viola con mezzo colletto e i pantaloni neri. Ha anche un cappotto sul braccio e …
<<Non hai una cintura? >> Il foulard color melograno di sua mamma sta bene con la sua camicia ma si può trovare un’altra soluzione per mantenersi i pantaloni in vita.
Ride e mi pizzica il naso <<Questa è una cintura.>>
Eh, sì. Ha ragione, oggi ho visto così tanti foulard usati come cinture che incomincio a credere in questo. Cinture gialle, rosse, nere, arancione…
<<… Helon dal mondo della moda? Woooo!!!! Avete sentito ragazze? Abbiamo qui la figlia di Bellatrisa Helon!>> esclama eccitata una ragazza dalla pelle un pochino scura.
<<E io le raccomandavo di sposare Ghura per avere un matrimonio come nelle fiabe. >> Marisa, una delle spose mi esamina con attenzione. <<Sì, assomiglia.>> dichiara dopo avermi guardata meglio.
<<Tua mamma ti organizzerà un matrimonio come non si è mai visto.>>
<<No, lei sposerà il nostro ragazzo. >> Una donna giovane con un foulard in testa indica Loki.
Tutte le ragazze sono attorno a me e mi sento come se fossi una persona molto importante.
<<Chi ti ha dato questo vestito orrendo? E puzza come mia nonna.>> Shaka l’altra sposa, la sorella gemella di Marisa mi tocca il vestito e fa una smorfia.
Loki abbassa la testa vergognato.
<<Ho un vestito che ha fatto tua mamma per me quando ero più….>> Marisa indica la sua vita <<Più giovane.>> finisce la frase togliendo da un’armadio un sacco rosso messo su un attaccapanno.
Le ragazze aprono il sacco e mi fanno vedere uno splendido vestito color ciliegia con dei brillantini minuscoli setacciati su di esso. Tocco la stoffa, è dura ma allo stesso tempo morbida. Dovrà stare stretta su di me, le grandi pieghe cadranno dalla mia vita per coprirmi le ginocchia. Come vorrei indossare questo abito.
<<Dobbiamo andare, domani siamo a scuola.>> mi ricorda Loki faccendo il genitore senza grande voglia.
<<Restiamo ancora un po’. Ti prego…>> se potrei farei spuntare una lacrimuccia per addolcirlo.
<<Va bene. >> cede nello stesso istante. <<Infilati quel vestito come vuoi ma io non esco da qui.>> sputa girandosi con le spalle.
Sette cerchi attorno alla sposa, sette benedizioni, anelli sul secondo dito, non capisco niente di questo e non vedo l’utilità. Non capisco nulla nella lora danza ma i miei piedi si muovono così rapidamente che se non ci fosse Loki per reggermi volerei come il mio vestito. Da mezz’ora lui mi ha tolto le scarpe per non rompermi la schiena con i tacchi e adesso sto ballando a piedi nudi. Alcune ragazze hanno seguito il mio esempio.
<<I Dolphin hanno guadagnato un sacco di soldi per quella casa.>> una anziana racconta ad un’altra ma mi fissa con uno sguardo pieno di curiosità.
Chi sono i Dolphin?
Prendo il bicchiere dalla mano di Loki . La sua faccia è rossa e la sua mascella è diventata rigida come il ferro.
Si abbassa verso la donna che sta seduta sulla sedia e le sussurra qualcosa.
<<Fai pure. Lo sanno tutti che non sono in grado. >> urla la donna per farsi sentire.
Loki si china di nuovo e sussurra.
La vecchia guarda spaventata l’altra anziana.
<<Ho detto io a tua mamma che quella scuola ti rovinerà. >> borbotta alzandosi dalla sedia. Ci offre uno sguardo malizioso ed esce più in fretta possibile.
<<Chi sono i Dolphin?>> chiedo dopo aver visto che anche l’altra anziana è uscita.
<<Vivevano qui, sono andati da poco.>> nella sua voce si sente la rabbia e la mascella non si rilassa ancora.
<<Erano i tuoi amici?>>
<<Qualcosa del genere. Non importa, questa donna non fa che raccontare pettegole. >> prova a imitare un sorriso. <<Balliamo ancora o andiamo acasa?>>
<<Andiamo acasa, domani dobbiamo svegliarci presto per arrivare a scuola.>>
Ci siamo incamminati ridendo verso la casetta bianca con le due altalene. Dopo aver mangiato una polenta con formaggio mi sono addormentata sulle ginocchia del mio amico, con il vestito addosso. Lui mi leggeva una fiaba con degli angeli e un vecchio che non ha mai trovato l’amore.
Nella tarda notte avevo sognato che indossavo un splendido abito bianco di pizzo. Tutto attorno era bianco come se avesse piovuto con farina morbida e setosa . Tenevo per braccio Loki che mi portava verso un’arca con fiori di cristallo.
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Finché l'ignoto ci separa
Fiksi IlmiahCosa faresti se tutta la tua vita sarebbe un mistero? Come ti sentiresti se non sapresti di chi fidarti e soprattutto quale è la causa di tutto questo? Amélie Helon pensa troppo, non trova risposte ma ogni giorno che passa raduna più domande. Ha...