<<Eccomi qui.>> Loki entra con un vassoio grosso pieno di tutto. <<Se vuoi c’è anche la carne impanata ma non credo che ti piace. >>
Alzo gli occhi e guardo il vassoio c’è uva, tè, carne a forno, patate arosto, torta, biscotti e pane caldo … niente carne impanata.
<<Oh, che stupido! Certo che ti piace.>> posa il vassoio sul tavolino. <<Dammi due minuti.>> si strofina le mani dai pantaloni.
Io metto il libro sul pavimento e mi alzo <<No,va bene cosi.>>
<<Un minuto.>> mi dice ed esce.
Rientra due minuti più tardi. <<Ho incontrato Hildebert, dice che chi mangia carne impanata, mangia anche insalata. Non so se è vero ma per la prima volta ha parlato con me come se fossi un’essere umano.
Che profumo, ho proprio fame. Questo Hildebert capisce qualcosa nel mangiare.
<<Cosa leggi?>> mi chiede ridendo.
Fermo la forchetta a metà strada dalla bocca. <<Ti dico se mi dici perché sei così felice. >> sorrido e mordo un pezzo di carne. <<Oh, è così saporita. … mai mangiato qualcosa di più appetitoso. >>
<<Sono contento che ti piace. Prova l’insalata, I cetrioli sono così croccanti.>> mi raccomanda guardandomi se come avesse niente fame.
<<Quindi?>> chiedo con la bocca piena d’insalata fresca e piena di succo.
<<Sono soltanto felice che passeremo questo tempo insieme.>> mi guardo se come stesse cercando qualcosa sul mio viso. <<Tuo turno.>> si stende sul pavimento e mi guarda mentre mangio.
Mastico tutto e mi tengo la mano per non portarla alla bocca <<Mangia. >> lo invito.
<<No, mangia tu. Io non ho voglia. >> sono proprio contenta che ha trovato una via per essere felice.
<<Promettimi di non dirlo a nessuno. >>
Mi fa segno che promette.
<<Ho rubato un paio di quaderni da Hildebert. Come si vede lui non usava I libri imposti dalla legge ma insegnava quello che voleva lui. Ha cinque scatole con dei quaderni e alcuni sarebbero interessanti anche per te. Lui esplica che I tubi in realtà sono due buchi neri che sono costretti ad attirarsi con I poli negativi, come I magneti. Non capisco come sia possibile e non capisco I suoi calcoli.>> mostro il quaderno con le equazioni.
<<A proposito di Hildebert, stasera sta cenando con Seltsam. Finalmente è riuscita a farsi notare. >>
La sua allegria mi fa impazzire <<Ma puoi essere serio?>> lo stuzzico.
Fa una faccia seria <<E che t’importa di cosa scrive questo Hildebert. >>
<<Perché scrive di quello che interessa a te. Volevi sapere se è vero che I terrestri possono attraversare I tubo senza danni, ecco che ti sto aiutando!>> sto esplicitando con nervosismo.
<<Ami, non offenderti ma una persona che sa davvero come sono fatti I tubi non lavorerebbe con questo mistero stipendio >>
<<Forse Hildebert non è il miglior professore ma almeno non è stupido. >> mi prendo I quaderni e lo zaino per andarmene.
<<Scusami, non andare.>> mi prega con uno sguardo compiaciuto. <<Se non vuoi vedermi , vado io.>> si alza anche lui ma senza fretta.
<<Sai , se lui fosse stupido allora il senato non vorrebbe I suoi lavori.>> lo rimprovero.
La porta si apre ed entra Vanity. <<Litigate ? Perché?>> chiede con calma guardando l’uno poi l’altra.
<<Perché oggi è strano e anche ignorante. >> spiego. Mi metto su un letto.
<<Sì, l'ho notato anch’io. Sei sicuro di non aver esagerato con quelli detersivi?>> chiede seria. Guarda negli occhi di Loki e poi esamina la sua faccia. <<Ma no, sembra apposto. >> dice sventolando una mano nelle sua direzione.
Loki sospira <<Ragazze, smettila! Sto benissimo. >>
<<Come va la festa?>> chiedo ignorando Loki.
<<Perfetto!Ho ballato con Franz e poi lui ha suonato il piano per me. >> si alza e si gira facendo volare la gonna del suo vestito giallo. I capelli ondulati le cadono sulla schiena , ha un fiore appeso alle due ciocche di capelli che le tengono gli altri per non venirle in faccia.
<<Sei splendida. >> dico con sincerità.
<<Ahhhhaaa…>> balbetta Loki ma facciamo finta di non aver sentito.
<<E perché sei tornata?>>
<<Uppsss…>> alza una mano verso la testa. <<Hildebert ti sta aspettando fuori dalla porta.>> sussurra e mi indica la porta.
In corridoio trovo Hildebert che mi dice con calma. <<Seguitemi. >>
Lo seguo due piani più giù. Non so dove mi porta. L’ostello ha solo tre piani e già eravamo al secondo. Sto camminando dopo di lui su un corridoio lungo e buio. Quando sono scesa avevo sentito l’aria umida e l’odore di muffa che mi invadeva le narici. Hildebert si ferma davanti a una porta con una candelina che fa una luce debole. Si cerca nelle tasche del cappotto e tira fuori una chiave.
<<Faccia un passo indietro.>> mi dice guardando il muro alla mia sinistra.
Solo adesso noto un’altra porta. La luce fioca dal suo ufficio mi indica un’altra porta di fronte alla prima. Questo corridoio è così brutto e malsano. Sui muri sono delle vecchie macchie dalle perdite d’acqua, riesco anche a distinguere delle macchie di muffa. Che cosa deve fare un insegnante per avere un’ufficio in un posto simile?
<<Aspetta qualcuno?>> mi chiede con odio.
Mi fa segno d’entrare in un’ufficio pieno di cose metalliche che probabilmente servivano per insegnare. Tutto messo in ordine, tutto pulito e persino profumato.
<<Sedetevi.>> mi ordina indicando una poltrona con fiorellini. L’unica cosa non maschile che vedo. Vede la mia esitazione <<Non è mia. L'ex preside scaricava tutto quello che non desiderava negli uffici dei professori. >> spiega guardando con rabbia la poltrona che è più consumata nella parte vicina alla scrivania.
Dopo un paio di secondi alza la testa e mi chiede con calma sedendosi sulla scrivania <<Può risuscitare I morti signorina?>>
<<No.>> rispondo corto.
Si alza come se si sentisse più a disagio di me <<Allora sarete stupita se vi dirò che neanch’io sono in grado. >> mi dice alzando la voce. <<Neanch’io posso risuscitare I morti e se capitasse qualcosa non potrei ridarla a sua mamma! A cosa avete pensato non andando alla festa? Neanche sapete della responsabilità che mi sono assunto dicendo a vostra mamma che sarete al sicuro qui.>> mi urla agitando le mani. La sua faccia pallida è diventata più rossa di quella di uno zhuri. Mi si avvicina e mi urla in faccia <<Che cosa avete in testa?Perché siete così irresponsabile?>>
Mi sprofondo nella poltrona non perché ho paura ma perché mi vergogno e so d’aver messo il mio curatore in una situazione spiacevole.
Hildebert si gira dandomi le spalle, sospira e si gira calmo. <<Perché non eravate alla festa?>> chiede con la voce di uno che non ha più forza per parlare.
Esito, non voglio che lui sappia che sono una sfigata. Mi guarda con I suoi occhi ardenti. <<Nessuno mi vuole lì…>> la mia voce sembra un piagnucolo.
<<Chi è questo nessuno ?>>
<<Non importa professore.>> mostro il rispetto di qui lui ha bisogno <<Starò tranquilla nel mio letto fino a domani mattina e poi andrò acasa. >>
<<Certo che sarà così se non volete passare la notte con la signora Kerstin. >> guarda attorno se come cercasse qualcosa.
Preferirei passare la notte in una pozzanghera invece che con quella strega.
<<Adesso ditemi chi è stata quella persona!>>
Non dico niente. Mi giro nella poltrona e mi guardo le mani.
Hildebert si siede nella sua sedia. <<Perché Odium Frank che vi ha inviato non ha insistito di farvi entrare ? >> la sua voce è diventata mielosa e bassa.
Mammina gli ha raccontato anche questo. Ma non sa tenere neanche un secreto.
Vedendo che non rispondo, si alza. <<Capito. Andate nella vostra stanza. Dite al signor Linghesnac di uscire da quella stanza. Quella stanza è soltanto per signorine e … >> fa una corta pausa. <<Fatemi un favore. State lontana dal signor Frank. >>
Hildebert mi ha portato fino alla porta e ha aspettato che uscisse Loki per assicurarsi che non sarebbe rimasto. Mezz’ora dopo è entrata Vanity.
<<Hildebert ha annullato la festa. >> si lamenta togliendosi I tacchi. <<Sì, Gerard e Bama facevano un po’ di casino ma non era un granché. Si era infuriato che Odium non è rimasto per sorvegliare .>> sospira. Si stende sul letto accanto. <<Come è andata con Hildebert?>>
<<Mi ha urlato dicendomi che sono irresponsabile. >>
Mi prende per mano <<Capisco. Non prendertela con lui . Muriel Colón era la sua studentessa ed è stato accusato di negligenza.>> si mette seduta. <<Puoi imaginarti? Hildebert negligente. Ma lui anche alle tre di notte fa la guardia sui corridoi e ci scommetto che adesso è dietro la porta. >>
<<Non so. Non lo conosco abbastanza. >>sussurro pensando davvero ci ascolta da dietro la porta.
<<Io sì. >> Vanity si copre con una copertina leggera e mette la testa sul suo cuscino rosa. <<Siamo come le nostre mamme. Anche loro stavano fino a tardi chiacchierando. >> racconta con entusiasmo.
<<Forse. >> I miei pensieri sono in un’altra parte. Mi sento così sola e mi viene una grande voglia di piangere. Vanity mi ricorda di mammina, bella, famosa e amata dagli uomini. Come potevo pensare che una come me farebbe innamorare di se , Odium Frank? Che stupida.
<<Devo chiedere dov’era la loro stanza…>> borbotta Vanity .
<<Grazie per avermi difesa oggi. >> dico ma non arriva nessuna risposta. Vanity si è addormentata.
Mi sono addormentata anch’io ma dopo aver pianto finché sono rimasta disidratata.
La mattina dopo ho fatto colazione con I miei amici. Vanity era ancora molto felice nonostante la festa annullata e Loki aveva passato tutta la notte leggendo I quaderni di Hildebert per scusarsi. Quanto riguarda Hildebert, anche se non voleva mostrarlo era molto contento di vedere Will e di lavarsi le mani . Will invece di prendermi acasa mi ha detto di aspettare mammina e così ho mangiato anche a pranzo con Loki e Vanity . Odium non era arrivato quando mammina è scesa da una carrozza tutta piena di fiori e farfalle di tutti i colori, vestita come una bambola.
Corro da lei e le faccio segno d’entrare nella carrozza . <<Non farmi vergognare. Perché hai portato questo brutto carrello?>>
<<Ciao, mammina. Come stai?>> mi stuzzica dandomi della maleducata. <<Ti ho mancato almeno?>>
<<Sì, mi sei mancata ma dobbiamo andarcene finché non ci hanno visti tutti I miei compagni. >> dico infastidita salendo.
<<Non andiamo senza Loki.>> chiarisce con fermezza.
<<E perché?>> Ma perché succede tutto a me.
<<I Linghesnac ci hanno invitato per festeggiare Hanukkah.>>
Scendo e corro verso la cucina . Vanity sta ridendo di me. <<È colpa tua!>> le grido. <<Perché non puoi prenderti il tuo maledetto succo d’arancia da sola almeno per una volta?>> quardo lei e per un pelo non urto la professoressa Seltsam che guarda mia mammina e neanche se ne accorge.
Vedo Hildebert che esce con lo sguardo verso il pavimento.
<<Vado acasa.>> dico per attirarli l’attenzione.
Mi guarda con indifferenza ma so che è contento. Fa un cenno rapido a mia mamma e alza le sopracciglia disgustato <<Con quella cosa?>> chiede divertito.
<<Mmmm, sì…>> borbotto dando uno sguardo alla carrozza. Vanity dice qualcosa a mia mammina facendola ridere. <<Le direte di quello che è successo ieri?>>
Mammina accarezza I capelli di Vanity. Le sarebbe piaciuto avere una bambina come lei. Sembra che Vanity sia la sua figlia non io. Hildebert nota il mio sguardo e guarda di nuovo le due donne. Anche se è sempre freddo come una roccia riesco a vedere la pietà nei suoi occhi quando si gira.
<<No,basta umiliazione per oggi, ma glielo direte da sola.>> sembra così carino che vorrei chiedergli se mi odia perché conosce mio nonno ma per uno come lui ha fatto abbastanza per oggi.
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Finché l'ignoto ci separa
Science FictionCosa faresti se tutta la tua vita sarebbe un mistero? Come ti sentiresti se non sapresti di chi fidarti e soprattutto quale è la causa di tutto questo? Amélie Helon pensa troppo, non trova risposte ma ogni giorno che passa raduna più domande. Ha...