Cap.2

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-Sì mamma, qui va tutto bene-
-Meglio così, senti Lucy..-
-Dimmi tutto-
-Non credo di riuscire a venire per il tuo compleanno..-
La ragazza non si stupì minimamente, ogni anno era la stessa storia.
-Non fa nulla davvero, ormai lo so-
-Ti voglio bene piccola mia-
Lucy sospirò.
-Anche io-
Chiuse la chiamata e buttò il cellulare sul letto.
-Allora? Che ti ha detto?- domandò Sting entrando in camera.
-Le solite cose, non verrà neanche quest'anno a quanto pare-
Il biondo roteò gli occhi, possibile che non avesse un po' di tempo per i suoi figli?
Gli sembrava così assurdo, erano già due anni che non si faceva vedere.
Lui ne uscì più illeso rispetto a Lucy, la quale tutt'ora ne soffre.
-Beh questo non significa che non bisogna festeggiare, 17 anni sono importanti- disse il fratello abbracciandola.
Lei si strinse a lui, e chiuse gli occhi, beandosi di quel gesto.
-Mi manca così tanto- mormorò la bionda.
-Anche a me, sarebbe tutto diverso se lui fosse qui con noi-





-Buongiorno!- esclamò Lucy entrando in palestra.
Tutti i ragazzi, i quali stavano giocando a basket, si girarono e salutarono con la mano.
Ma lei si diresse verso una persona in particolare, il quale non l'aveva minimamente calcolata.
-Ei-
Il rosato si voltò e la fissò incredulo.
Lucy aveva un viso all'apparenza sereno, e si stava chiedendo se fosse la stessa ragazza di ieri che gli aveva dichiarato guerra.
-Che vuoi biondina?- chiese lui inarcando un sopracciglio.
Lucy si trattenne da non tirargli un pugno ben assestato, se l'avesse fatto, avrebbe mandato in fumo il suo piano.
Fece un sorriso forzato e gli porse una bottiglietta.
-Ho pensato che è inutile continuare a discutere, siamo compagni di classe e dobbiamo imparare a tollerarci-
-Ti sembro così stupido? Fino a ieri mi dici che vuoi vendicarti e io dovrei accettare questa bevanda?-
-Fa come vuoi, se non accetti e non lo bevi evidentemente non hai le palle per farlo- rispose lei incrociando le braccia, con tono di sfida.
Lui rise e afferrò immediatamente la bottiglietta, e cominciò a bere, senza però distogliere gli occhi dai suoi.
Lucy nel frattempo si ritrovò a sorridere soddisfatta.
-Ok adesso devo andare, ci vediamo dopo in classe- disse la ragazza uscendo dalla palestra saltellando, mentre il ragazzo la guardava allibito.

-Levy dici sul serio?- disse la bionda a bassa voce per non farsi sentire.
-Non dirlo a nessuno ti prego Lu-chan-
-Bacia bene?- chiese immediatamente.
La turchina avvampò, e si voltò per calmare il suo evidente rossore.
Lucy fece per chiamarla ma venne interrotta dalla voce della professoressa.
-Dragneel c'è qualche problema?-
Lucy si voltò verso il rosato, il quale era piegato in due con la testa poggiata sul banco.
-N-non mi sento bene- riuscì a dire, seppur balbettando.
Tutti cominciarono a ridere, compresa Lucy.
Anche se infondo era quasi dispiaciuta.
Assumere dei lassativi non doveva essere proprio il massimo.
-Vuoi uscire a prendere un po' d'aria?- propose la prof avvicinandosi a lui.
Natsu aprì gli occhi, che inizialmente erano chiusi per il troppo dolore, e guardò la bionda con una sguardo che mai prima d'ora aveva assunto con lei. Era incazzato nero.
Un brivido percorse le schiena di Lucy.
Stavolta l'aveva combinata grossa.
Senza pensarci due volte il ragazzo si alzò e scappò per il bagno, mentre tutta la classe schiamazzava e rideva per la scena comica.

-Lucy sei tremenda- disse Cana con le lacrime agli occhi per le troppe risate.
-Hai fatto bene, se ti importuna ancora dillo a me Lucy- disse Gray serio.
-Gli taglio le palle se si permette di vendicarsi!- esclamò Erza.
-Lucy-san non per intromettermi ma, la sua ragazza è alquanto pericolosa- disse Juvia.
-Ah sì?- chiese lei senza scomporsi minimamente.
-È Lisanna Strauss, è capace di tutto quella lì- aggiunse Levy.
-Che venga pure- rispose la bionda.
Come si vuol dire, parli del diavolo e spuntano le corna.
Ad interrompere il pranzo in mensa dei ragazzi fu proprio lei, che raggiunse Lucy, insieme a due ragazze.
La bionda posò la forchetta con la quale stava mangiando l'insalata.
-Posso fare qualcosa per te?- chiese tranquillamente Lucy.
-Sì, raggiungimi in cortile, da sola- precisò lei.
La bionda sbuffò divertita.
-Non ho tempo per litigare se è questo che vuoi-
-Voglio solo parlare da persona civile- rispose l'albina.
-Lucy aspett..-
-Va bene così Gray- lo interruppe la bionda.
-Forza andiamo- disse alzandosi e uscendo insieme a loro.
-Non mi fido di quella tipa- disse Cana guardandola male.
-Dobbiamo fidarci di Lucy- disse Levy.

The night we met |nalu|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora