Cap.5

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-Voglio andarmene da qui cazzo- disse la bionda sull'orlo di una crisi isterica.
-Lucy cerca di calmarti- ripeté per la centesima volta Levy.
-Non ci riesco! Non voglio stare qui dentro un minuto di più!-
-Che stai facendo? Sento dei rumor..-
-Me ne vado! Sto facendo una valigia-
-Ma sei forse impazzita?! Peggiori solo le cose!-
Lucy si sedette sul bordo del letto, ritornando a respirare regolarmente.
-Cerca di affrontare questa situazione con più calma-
Lucy chiuse la chiamata, non riusciva a tollerare nessuno.
Ma cosa ne sapeva lei? Cosa ne sapeva di tutti i grilli che avesse per la testa?
Era passata una settimana da quando suo fratello l'aveva costretta a rimanere a casa, e non ne poteva più, non faceva altro che pensare a sua madre e a Natsu.
Già Natsu, il quale non si era fatto sentire neanche una volta.
Aveva ragione a pensare che fosse il solito puttaniere di turno, di sicuro non aveva ottenuto ciò che voleva quella sera e l'aveva già dimenticata.
Ma cosa stava dicendo? Sapeva benissimo che non era affatto così
Non riusciva a provare rancore, non riusciva a vederlo più come prima.
Era il caso di scrivergli? Forse anche lei doveva fare la sua parte infondo.
Afferrò il cellulare senza esitazione, e in un secondo gli mandò un messaggio.


Spero che tu sia vivo.

Si maledì mentalmente per quel messaggio stupido, ma non faceva altro che pensare a lui.
Si sbatté una mano in fronte, davvero stava cadendo malata per quello stronzo?
D'altra parte suo fratello non aiutava affatto, con il suo solito carattere irascibile, pensava solo a incazzarsi e a fumare.
Era stanca di quella situazione, e di certo la televisione non aiutava, tempestata di aggiornamenti continui sui nuovi casi di Coronavirus in tutto il mondo.
Si portò le mani tra i capelli, e nello stesso momento squillò il cellulare.
Sgranò gli occhi quando vide il contatto che la stava chiamando, si alzò dal letto, e accettò la chiamata senza pensarci due volte.

-Pronto?- si limitò a dire.
-Ei biondina, ti preoccupi per me?-
-Non ti montare la testa- rispose ridacchiando.
Lui rise a seguito della ragazza, per poi chiedergli:
-Tutto bene?-
Lucy prese un profondo respiro.
-Neanche per il cazzo-
-Vuoi che venga a prenderti?-chiese Natsu preoccupato dal suo tono di voce.
La bionda si ritrovò ad imbarazzarsi, mentre il suo cuore prese a fare capriole, imperterrito.
Portò una mano sul petto nell'invano tentativo di calmare i battiti.
-Ci sei?- chiese Natsu non avendo ricevuto nessuna risposta.
-S-si si ci sono, vorrei ma, non penso sia una buona idea perch- Lucy si bloccò per via di alcuni rumori che provenivano dall'altro capo del telefono.
-Ma che stai combinando?- chiese interrogativa.
Non ricevette nessuna risposta, se non degli strani rumori.
-Natsu?-
Poco dopo saltò in aria quando sentì bussare alla finestra della sua camera che affacciava sul balcone.
Si voltò lentamente, e quando lo vide lì fuori con una mano sopra la testa in cenno di saluto, non riuscì a trattenersi dal sorridere.
Aprì la finestra, facendolo entrare in camera.
-Tu sei un pazzo- disse Lucy a bassa voce per non farsi sentire mentre chiudeva la finestra.
Lui scrollò le spalle divertito, per poi dire:
-Ero serio quando ti ho detto che sarei venuto a prenderti-
Si guardarono per pochi secondi negli occhi, e sia per Natsu che per Lucy parvero attimi interminabili.
-Grazie- gli disse la ragazza sorridendo imbarazzata.
-Dai sbrigati, abbiamo poco tempo, ti porto via da qui- disse lui indicando la valigia posata a terra.
-Ma dove vuoi portarmi?- chiese titubante.
Il ragazzo sbuffò, per poi andare verso il suo armadio, cominciando ad afferrare cose a caso.
-Non frugare tra le mie cose!- esclamò lei tirandolo via.
Lui le mise una mano in bocca, avvicinandosi al suo viso.
Lucy comincio a dare pugni al suo petto, che si fecero sempre più deboli, fino a quando lui non le tolse la mano dal viso.
-Se tuo fratello ci scopre è la fine, stupida-
-Lo so, e non chiamarmi stupida- rispose assottigliando gli occhi.
-Non abbiamo tutto il giorno, prepara uno zaino o qualsiasi altra cosa-
-Mi spiegherai tutto dopo- gli disse la bionda cominciando a prendere lo stretto necessario frettolosamente.


The night we met |nalu|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora