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[sei mesi prima]

Cassandra King non si era mai trovata nella presidenza della Midtown, prima d'ora. In realtà, non si era mai trovata in nessuna presidenza in generale. In quindici anni di istituti, mai si è preoccupata che le sue azioni la potessero portare di fronte all'ufficio del preside.

L'atrio è avvolto nel silenzio, interrotto solo dal ticchettio delle unghie della Signora Johnson sulla tastiera del suo pc. La donna le ha offerto il suo migliore sorriso appena l'ha vista, per poi indicarle una delle tante poltrone libere e ritornare al suo lavoro.

Sono ormai passati venti minuti da quell'unica interazione che ha avuto con la segretaria del preside e, per quanto possa essere felice di star perdendo l'ora di francese, una delle materie che sopporta di meno in tutto il suo piano di studi, l'ansia di quello che dirà al preside sta iniziando a non essere più un semplice tremolio nelle mani. Le pellicine del suo pollice stanno per finire e non sa cosa potrebbe succede una volta che quel momento arriverà.

I suoi occhi scorrono lungo il foglio che tiene tra le mani e ripercorre a mente tutto il discorso che farà al preside appena la accoglierà nel suo ufficio, nel tentativo di calmare il battito impazzito del suo cuore e, possibilmente, anche le sue mani.

La porta in fondo all'atrio si spalanca e uno studente ne esce a testa bassa. Cassandra non riconosce il ragazzo, il suo sguardo scorre in fretta dietro di lui. Il preside è vestito con il suo solito completo, giacca e cravatta, e l'espressione dura che è presente sul suo viso non fa che aumentare l'ansia della ragazza di parlargli.

"Spero di non vederti più qui, Jake" commenta l'uomo, e il ragazzo annuisce con la testa bassa. Jake raccoglie le sue cose e scompare dal corridoio in fretta, tutto sotto gli occhi attenti sia del preside Morita sia della Signora Johnson.

Appena il ragazzo scompare nel corridoio e lei rimane da sola con i due adulti, lo sguardo di entrambi cade su di lei. Il preside si sistema la cravatta e le offre il suo migliore sorriso. Si sposta verso la porta e la tiene aperta anche per lei: è quello il segnale per Cassandra di raccogliere le sue cose e seguirlo. Afferra il pc con una mano mentre stringe nell'altra il foglio con il suo discorso e attraversa il corridoio fino alla porta del preside. La Signora Johnson le sorride in maniera incoraggiante quando incontra il suo sguardo, quasi riuscisse a leggere l'ansia nelle iridi chiare della studentessa; subito dopo rimane da sola con il preside.

L'ufficio dell'uomo è molto più piccolo di quanto si aspettava. Vista la grandezza della Midtown e il numero di studenti al suo interno, una parte di lei si era immaginata di trovare un ufficio decorato con diversi mobili e piante. Quello che vede di fronte a sé è invece tutto il contrario.
I muri sono dipinti dello stesso colore dei corridoi scolastici, un azzurro cielo che dovrebbe calmare gli studenti mentre passano da una classe all'altra, ma che ormai è diventato quasi grigio con il passare degli anni. I diversi mobili delle sue aspettative sono sostituiti da una singola scrivania con due poltrone di fronte. Alcune cassettiere e librerie ricoprono i muri dietro di essa, tutte piene di fascicoli o gruppi di fogli.

Masked - Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora