5°Capitolo

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«Stai bene, Nat ?»

mi domanda Louis mentre io sono seduta a terra, abbandonata a me stessa con un'altra bottiglia tra le mani e la gente che continua a ballare intorno a me.

Annuisco leggermente riportandomi la vodka tra le labbra che immediatamente mi viene strappata via.

«Cazzo Louis, ridammela!»

dico girandomi di scatto verso di lui mentre si alza con la mia bottiglia in mano.

Cerco di alzarmi anche io ma appena lo faccio cado a terra come una scema sbattendo il sedere sul pavimento.

«Hai visto? Neanche in piedi riesci a stare, adesso chiamo Harry» mi dice andando via con l’amore della mia vita.

«Fanculo.» dico sbattendo la testa al muro.

Lentamente mi alzo con un forte giramento di testa mi avvio al piano di sopra.

Ma improvvisamente sbatto con qualcuno.

«Cazzo, ma più attento no?»
dico alzando lo sguardo e incrociando quel paio di occhi azzurri.

«A me sembra che quella che non stia attenta sia tu» mi dice sorridendomi.

Lo guardo acidamente e superandolo mi avvio nella stanza dei genitori di Justin, dove so che non fa entrare nessuno .

Almeno evito certe scene'

Apro la porta che si trova in fondo al corridoio e come previsto è vuota.

«Cosa fai?» mi chiede Dacre.

Sono così ubriaca che non l’ho sentito neanche seguirmi.

«Mi corico» dico sdraiandomi a pancia in giù anche se il vestitino che indosso è corto.

«Bene» dice e dopodichè sento una forza nell’altra estremità del letto.

«Che fai?»
domando alzando la testa, vedendolo sdraiato accanto a me.

«Mi corico anche io» mi dice senza degnarmi di uno sguardo.

E senza aggiungere altro, cado in un sonno profondo senza più sentire la musica assordante che proviene dal piano di sotto.

Le lacrime rigano il viso, mentre io osservo fuori dal finestrino.
«Non ti vergogni?»  mi chiede un uomo che assomiglia a mio padre ma la quale so perfettamente che non è lui mentre mi innaffia con il suo alito che puzza di alcol.

«Non ti vergogni di esserti fatta la pipì di sopra
mi domanda mentre io continuo a piangere silenziosamente, bagnando un orsacchiotto marrone il quale non ricordo di aver mai avuto.
«Scusa»  dico singhiozzando e giocando nervosamente con le mie manine paffute, da bimba piccola ma  improvvisamente  sento il bruciare delle sue mani sulla mia pelle mentre io a soli pochi anni con l'orsacchiotto stretto al petto, lo imploro di smetterla.

«Natasha! Nat!» mi sveglio di soprassalto con le lacrime a gli occhi e la mano di Dacre sulla spalla per cercare di svegliarmi.

«Tutto bene?» mi chiede preoccupato mentre io ancora scossa, annuisco.

Subito sento la musica che viene dal piano di sotto e mi ricordo di essere nella stanza da letto dei genitori di Justin con Dacre.

«Cosa stavi sognando?»  mi domanda appoggiando le sue possenti spalle alla ringhiera del letto.

«Non lo so»  dico sincera mentre mi alzo per andarmene.

«Non ci credo, ti dimenavi come una pazza» mi dice cercando di incrociare il mio sguardo.

«Non lo so, cazzo!»  urlo sentendo le lacrime uscire nuovamente e il vomito salirmi in bocca, così esco velocemente dalla stanza correndo in bagno e buttandomi a terra in ginocchio di fronte al water, vomitando probabilmente la metà dell’alcol nel mio corpo mentre Dacre mi tiene i capelli.

Appena finisco, mi siedo appoggiata al lavandino con quest'ultimo seduto accanto.
Lì seduto, con i suoi capelli dorati e i suoi occhi azzurro celestiale, una camicia bianca sbottonata sul petto che fa fuoriuscire la collana d’argento a forma di croce che è solito portare e i boyfriend strappati sul ginocchio neri.

«Perché hai bevuto così tanto?» mi domanda guardandomi.

La scrollata di spalle è l'unica risposta che riesco a dare al ragazzo biondo.

Kiss Me DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora