28°Capitolo

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Appena saliti in macchina Jonathan mi ha supplicato in tutti modi, dicendomi che sarebbe morto se lo portavamo da Alexander, alla fine tristemente e stancamente ho ordinato Travis di tappargli la bocca e dopo averlo fatto ha smesso lasciando finalmente il mio cervello di finire in pietà e pensare di farlo scappare.
Purtroppo non potevo sacrificare tutti noi, per la vita di un uomo, se lo avessi liberato, Alexander non ci penserebbe due volte a ucciderci tutti.

Il sole di Los Angeles scotta oggi e se a quest'ora stessi vivendo la mia vita normale sarei a mare con Justin, il quale non mi rivolge la parola da quando mi sono buttata verso Dacre invece che rimanere con lui.
Non so il perchè ultimamente mi conporto così e non so neanche perchè io e Dacre stiamo prendendo confidenza e instaurando un rapporto di amicizia, dopo anni.

Sbadiglio stancamente non avendo dormito per una notte intera e appoggiandomi alla spalla di Harry, ricevo delle carezze dolci, da farmi venire sonno.

«Mi dispiace»
mi sussurra continuando ad accarezzarmi.

«Lo so»

gli rispondo alzando lo sguardo verso di lui e lasciandogli un bacio sulla guancia che accetta ricambiando.
Io e Harry non siamo mai stati più di un giorno litigati, ci vogliamo troppo bene, per farci del male.
So che mi ha nascosto tutto per proteggermi, come hanno fatto gli altri, ma avrei preferito saperlo e credo che adesso lo so eccome.

Arrivati di fronte la villa mi ricompongo, sentendo il vomito salire al solo pensiero di dover rivedere Alexander.
Scendiamo tutti dalla macchina e con Jonathan che ci prega, ci avviamo all'interno.

«Lo abbiamo preso.»

dico con sguardo assente all'uomo peloso davanti le scale che annuisce avviandosi di sopra.

«Bene, portalo»

mi ordina appena lo prendo per un braccio per portarlo al piano di sopra.

«Ti prego ragazzina!» mi urla cercando di fermarmi mentre Dacre lo ferma dicendogli di stare calmo.
E calmo di che?Calmo che sta per morire?
Guardo debolmente a terra, lasciando uscire le poche lacrime rimaste.

«Perdonami»

gli sussuro piangendo entrando dentro la stanza dove trovo Alexander vicino la finestra che intento beve un bicchiere di sostanza alcolica.
Lentamente faccio sedere Jonathan su una poltrona dimenandosi spaventato dalle mani di Dacre poggiate sulle sue spalle.

«L'ho detto che sei davvero utile?»

mi chiede Alexander voltandosi verso di noi.

«Non lo so»

gli rispondo sedendomi anch'io e cercando di apparire tranquilla.

«Allora te lo dico, sei davvero utile Natasha»

mi dice formando un sorriso enorme sul volto.

«Ti ringrazio»

dico falsificando un mezzo sorriso.

«Dato che hai finito il tuo lavoro, vorrei parlare della paga»

mi dice sedendosi sulla sua sedia dietro la scrivania.

«Paga?» domando confusa.

«Esatto Natasha»

«Paga anche i miei amici?»

«Ovvio»

«Bene»

dico appoggiandomi allo schienale.

«Vanno bene mille dollari al mese?» mi domanda tranquillamente.

«Perfetto, possiamo andare?»

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