«Natasha è sua figlia»Improvvisamente sento le gambe cedermi e il vomito salire, mentre sento le voci dei miei amici e quella di Dacre in lontanza.
Tutto questo è uno scherzo oppure è un incubo del quale non riesco a svegliarmi.
Alexander non può essere mio padre.
Kevin Brown è mio padre e Katherine Brown è mia madre.
Non sono stata adottata, è impossibile.
Lentamente mi lascio cadere a terra mentre lievemente sento delle mani poggiarsi sulle mie spalle.Appena chiudo gli occhi Alexander e una donna bellissima che mi sorridono teneramente mi appaiono di fronte, provocandomi un enorme taglio al cuore.
Alexander non è mio padre.
«Natasha, ti prego»
mi supplica la voce di Dacre, svegliandomi dal trance improvviso, mentre lentamente mi volto verso di lui, non riuscendo a far uscire neanche una lacrima.
Facendo sobbalzare tutti quanti, al piano di sotto si sentono degli spari lasciando tutti fermi sul posto.
«Ecco è arrivato»
sorride amaramente Robert avviandosi fuori dalla stanza con il ragazzo e chiudendoci dentro.
«Alexander è mio padre»
sussurro debolmente, voltandomi finalmente verso Dacre che mi fissa preoccupato.
«Mi dispiace»
mormora, attirandomi verso di lui e abbracciandomi forte, lasciando finalmente uscire le lacrime trattenute.
«Dobbiamo uscire da qui»
ci dice Justin, avvicinandosi alla porta ma che immediatamente viene buttata per terra, facendo fuoriuscire un Alexander preoccupato e sollevato nel vedermi viva.
«Forza ragazzi, scappiamo»
ci dice facendoci segno di uscire, sollevandomi per miracolo, mi appoggio a Dacre, seguendo i passi degli altri.
«Loro non vanno da nessuna parte, Alexander»
gli dice Robert puntandogli una pistola contro, facendomi staccare dal ragazzo biondo e uscendo la mia di pistola, puntandola verso di lui senza pensarci.
«Tu non torcerai un capello a nessuno, bastardo»
gli sputa acidamente Alexander vedendo il mio gesto di difesa nei suoi confronti.
«Cosa fai, ragazzina?Proteggi questo uomo che non ti ha voluto come figlia da subito?»
mi chiede procurandosi uno sguardo schifato da parte mia.
«Vaffanculo Robert»
gli sputo premendo il grilletto sparandogli direttamente al cuore, facendo entrare il proiettile nella carne e provocando la sua caduta a terra, dissanguando il pavimento.
Per la prima volta avevo ucciso un uomo e tolto una vita umana, stavo diventando seriamente un mostro.
Singhiozzando lascio cadere la pistola per terra, sentendo il pavimento cadermi di sotto, mentre Alexander mi sposta prendendosi un proiettile al petto mandato da parte di Zayn ma il quale Dacre gli spara a una gamba facendolo cadere per terra.
Appena sento il rumore di Alexander, cadere al suolo, mi butto verso di lui, premendo con un mano sul petto che si riempie di sangue.
Alexander, il mio vero padre, mi aveva appena salvato la vita.
Continuando a far scendere le lacrime urlo a gli altri di chiamare un ambulanza, il quale Justin stava già facendo.
«Cercate delle bende e un diseffentante!»
urlo alle ragazze che velocemente corrono per tutta la casa alla ricerca di questi oggetti.
«Resisti Alexander»
gli sussurro accarezzando il suo viso barbuto con l'altra mano.
Quell'uomo aveva fatto di tutto, era apparso malvagio ai miei occhi, per tenermi con lui, per avere me, sua figlia, vicino, iniziando dai miei amici, per arrivare finalmente a me.
«Mi dispiace Natasha»
mormora dolorante mentre gli sorrido singhiozzando.
«Se vivo, dammi la possibilità di essere tuo padre se non ci riesco sappi che ti ho voluto accanto più di qualsiasi altra cosa»
mi sussura appena Lauren e Camila arrivano con i prodotti nelle mani mentre i ragazzi fermano l'emoragia di Zayn che continua a mandargli insulti.
Metto del diseffentante nelle bende e gliele poggio al petto, facendolo sobbalzare dal dolore.
«Scusa» gli dico dispiaciuta.
«È arrivata l'ambulanza»
ci avverte Travis mentre mi faccio aiutare per alzarlo e nel frattempo gli altri fanno lo stesso con Zayn.
Dopo due ore in ospedale hanno medicato il ragazzo e Alexander che ora dormono, per poi farci qualche domanda sull'accaduto, dopo aver raccontanto il tutto, ci hanno lasciato in sala di attesa per chiamare la polizia.
«Devo andare a casa»
dico alzandomi dalla sedia, attirando l'attenzione di tutti.
«Devo parlare con i miei»
dico appena anche Dacre si alza per seguirmi.
«Vengo anch'io»
mi dice baciandomi sulla fronte per poi farmi abbracciare gli altri e sopratutto Lauren e Harry che mi sussurano dei "Sta tranquilla" .
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Kiss Me Daddy
Fanfiction"Ti amo non per quello che sei,ma per quello che sono quando sono con te."