Capitolo 6

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"Con quale coraggio? Eh? Dimmelo!" chiedo a mio padre infuriata. Non perdonerò mai quell'uomo, mi ha rovinata. Chiamarmi non renderà le cose più facili, non ho nessuna intenzione di riallacciare i rapporti con lui ne tantomeno renderlo partecipe della mia vita.

"Sono cambiato, te lo giuro.." risponde sottovoce. "Ti prego dammi un'altra possibilità, un'ultima sola, per dimistrarti che non sono più l'uomo di dieci anni fa" la sua voce si spezza, sembra quasi che stia provando dolore nel dire queste parole, ma ciò non cambia le cose. "Hai avuto migliaia di possibilità per cambiare e non l'hai fatto, quindi perchè dovrei crederti?" il mio tono è freddo e senza compassione. "Qui in prigione mi stanno aiutando molto, mi hanno fatto seguire un programma di riabilitazione e ha funzionato, non tocco alcol da dieci anni.. era quello la causa dei miei problemi, mi dispiace, avrei dovuto chiedere aiuto prima" risponde, cercando di giustificare le sue azioni e mostrare che magari è veramente cambiato. "Esatto, proprio così, avresti dovuto pensarci prima. Se lo avessi fatto ora mia madre e Noah sarebbero ancora qui con me, ma putroppo non è così e io non ti perdonerò mai per questo" finalmente, dopo anni di silenzio posso finalmente esprimere ciò che penso. "Molte persone si sono offerte di aiutarti ma tu le hai sempre disprezzate e insultate. Anche se volessi non potrei mai perdonarti. Non perchè io non credo nelle seconde possibilità, ma perchè credo che un essere, anzi, un mostro come te, non meriti il mio perdono. Considerami pure morta, cancella quei pochi ricordi da sobrio che ti sono rimasti di me e dimenticati completamente di avere una figlia, perchè d'ora in poi farò lo stesso. Ti auguro il peggio. Non azzardarti a chiamarmi mai più" durante le ultime parole fatico a far uscire la voce, sono esausta, non mi meritavo di avere una persona del genere nella mia vità "Ti prego Em.." riattacco.

Ripongo il cellulare sul comodino e mi porto le gambe al petto prima di abbandonarmi ad un fiume di lacrime. "Fa ma-le, troppo m-ale, io non ci r-iesco" dico singhiozzando, se c'è un limite al dolore che una persona può provare io sicuramente l'ho superato. "Shh shh vieni qui, non piangere" Nate mi abbraccia portando il mio viso sul suo petto e accarezzandomi i capelli per confortarmi. "Hai fatto la cosa cosa giusta. Ora puoi finalmente aprire un capitolo nuovo della tua vita e dimenticarti completamente di lui, hai sofferto abbastanza" porge entrambe le mani sul mio viso "guardami" lentamente, alzo il mio volto, tenendo però lo sguardo rivolto verso il basso. Con una mano mi prende il mento "Guardami" mi supplica in tono rassicurante. Non so come ma riesce sempre a calmarmi e a rendere ogni situazione migliore, sono davvero fortunata ad averlo accanto. Porgo il mio sguardo rivolto verso di lui "Ricordati queste parole: non lasciare mai che un uomo ti faccia dubitare del tuo valore. Sei una donna così forte e allo stesso tempo così fragile ed è proprio questo a renderti unica. Nonostante tutto quello che hai passato sei sempe disposta a fare di tutto per rendere felici le altre persone, ma ora è arrivato il momento per te di concentrarti su te stessa. Ciò che hai detto a tuo padre non ti rende una cattiva figlia o una persona egoista. Nella vita bisogna sempre analizzare le persone che si hanno accanto, ricordandosi di eliminare coloro che trasmettono negatività intorno a noi, oppure coloro che sono semplicemente persone tossiche senza alcun valore. Facendo così permetti a te stessa di andare oltre al passato e concentrarti invece su ciò che vuoi fare e essere in futuro." Inizia ad asciugarmi le lacrime con il suo pollice. Ciò che ha appena detto mi ha lasciato senza parole, ho passato anni della mia vita a concentrarmi sull'odio che provavo verso mio padre senza rendermi conto che ciò mi stava consumando lentamente, giorno per giorno. Rivivevo ogni sera tutte le violenze che io e mia madre subivamo da lui e ciò mi causava incubi continuii. Ma ora è arrivato il momento di cambiare, tra due mesi inizierò un nuovo importante capitolo della mia vita: il college. In California potrò finalmente iniziare la mia vita da zero, senza avere accanto persone che provano pena per me o che mi vedono come la povera vittima di un padre ubriaco. Dopo l'incidente gli assistenti sociali hanno suggerito a mia nonna di cambiarmi il cognome e mettermi quello di mia madre. L'incidente aveva fatto così tanto scalpore online e in tv che sarebbe stato dannoso per il mio futuro tenere il cognome di mio padre. Alle medie ho ricevuto alcuni commenti da parte di alcune ragazze che mi hanno fatta sentire veramente male. I commenti riguardavano il mio futuro, dicevano che sarei diventata proprio come mia madre, una fallita che avrebbe finito per sposare una persona alcolizzata e violenta. Ma in realtà l'infanzia che ho passato, seppur malvagia, mi è servita. Mi ha insegnato che nella vita un uomo non è tutto, e che andarsene via quando lui inizia a dare segni di violenza non è da codarde. Farò molta attenzione a chi lascierò entrare a far parte della mia vita, perchè non voglio rivivere ciò che mia madre e io abbiamo vissuto. Troverò un uomo giusto, un giorno. Qualcuno che mi ami per la persona che sona che sono, nonostante i miei mille difetti. Ma per ora voglio solo concentrarmi sul presente. In questo momento ho accanto a me una persona che mi è sempre stata accanto nei momenti più bui, abbiamo entrambi passato l'immaginabile, crescendo più forti, insieme. "E' tutto okay? spero di non aver detto nulla di male, volevo semplicemente cercare di aiutarti. Se ti ho ferita in qualche modo di chiedo scu.." mi avvento su di lui cercando un bacio di conforto e poi mi stacco tornando a guardare lui in attesa di una reazione. Ricambia il bacio, che stavolta, invece di essere un semplice bacio a stampo, diventa più passionale. Le nostre labbra si staccano per un secondo l'una dall'altra. "E' da tanto che aspettavo questo momento" mi confessa. "Puoi dormire quì stanotte?" domando. Annuisce e riprendiamo a baciarci. Dopo interminabili minuti che sembrano durati secondi Nate ritorna a sdraiarsi nel lato sinistro del letto, tirandomi accanto a sè, facendomi posare la testa nel suo petto. "Buonanotte diciottenne" dice ridendo, mentre mi scompiglia i capelli. Alzo per un attimo la testa girandomi verso di lui

"Grazie.." dico

"Per cosa?" mi domanda confuso.

"Per tutto" rispondo, prima di dargli un ultimo bacio "buonanotte Nate". Riporgo la mia testa nel suo petto, e in pochi minuti, mi addormento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 08, 2020 ⏰

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