Capitolo 81

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Salgo le scale e vado verso la camera da letto. Entro in camera e non trovo nessuno. Decido di mettermi il pigiama e stendermi a letto perché ormai si è fatto tardi. Elis è nella culla che dorme beatamente. Le do una carezza prima di mettermi sotto al fresco lenzuolo. Due minuti dopo entra Samuel che sospira pesantemente mentre si passa una mano sulla faccia. Va in bagno senza degnarmi di uno sguardo, il che mi fa aggrottare la fronte.

"È successo qualcosa. Ormai è un'abitudine guardare se lui controlla se io sia sveglia o no. Faccio questo da quando ci conosciamo e ogni volta che non mi guardava era perché qualche problema gli assillava la mente." Rimango a letto a fissare il soffitto aspettando che Samuel esca. Pochi minuti dopo esce con un pinocchietto grigio, che dovrebbe essere il suo pigiama. Si mette anche lui sotto al lenzuolo e si gira su un lato, verso di me. Mi metto seduta e lui lo nota. <<Puoi accendere la luce sul tuo comodino?>> Gli domando e lui fa ciò che gli dico. Rimane anche lui seduto, aspettando che probabilmente io dica o faccia qualcosa. <<Samu cos'hai?>> Gli domando e lui fa il finto confuso. <<Di cosa parli?>> Dice con voce nervosa. <<Del fatto che sicuramente è successo qualcosa, si vede e non da poco. Anche alcuni giorni fa ti ho visto abbastanza turbato, ma non ho detto niente e la notte, prima di andare a dormire, alcune volte, ti sento imprecare contro non so chi e ti passi le mani sulla faccia come se ci fosse un problema così grande da non poter essere risolto.>> Dico velocemente a bassa voce per non svegliare Elis. Lui sembra sorpreso che io abbia notato tutte queste cose, ma sospira come se si fosse rassegnato. <<Sì, è vero, ma non è nulla di importante, ho risolto tutto.>> Cerca di liquidarmi ma io, testarda come sono, non mollo la presa. <<Non inventati palle Torres e confessa.>> Lo guardo dura, sapendo che in un certo senso mi sta prendendo per il culo. <<Dai amore, te l'ho detto.>> Cerca ancora di convincermi ma io lo guardo dura, irremovibile dal sapere cosa sta succedendo. <<Okay, il problema non è completamente risolto...>> Incomincia a dire ed io sussurro un "Lo sapevo" in sottofondo. <<Ma è quasi risolto. Si tratta di una stupida divergenza con un'organizzazione, ma siamo scesi ad un accordo e va tutto bene.>> Mi dice con un piccolo sorriso per convincermi. Penso che la cosa non è così impossibile e così mi fido, ma qualcosa mi puzza lo stesso.

"Non so, o ho l'istinto super sviluppato o mi sto facendo complessi per nulla. Mi affido alla seconda, sperando sia la scelta giusta." Sospiro rassegnata. <<Va bene, ti credo, ma prega che sia vero.>> Gli punto un dito contro e lui annuisce. Ci sistemiamo ci mettiamo nella nostra solita posizione: appoggio la testa sul suo petto mentre lui mi abbraccia. <<Riposa, che domani sarà una lunga giornata.>> Mi sussurra ed io annuisco. <<Spegni la luce.>> Gli dico e lui si sporge per premere il pulsante che collega il filo della piccola luce.

21:10 del giorno dopo...

<<Ragazzi, qual è la situazione?>> Domando attraverso l'auricolare. <<Tutto tranquillo, Melissa non sospetta nulla e la solita guardia che la porta nella sua stanza per andare a dormire è dietro di lei in questo momento.>> Mi comunica Cameron. <<Perfetto. Ragazzi, siamo in pochissimi, infatti è solo un piccolo rapimento, ma state attenti alle case intorno a noi.>> Avverto tutti. <<Certo.>> Mi risponde Elia. <<Va bene.>> Dice Cameron. <<Ovviamente.>> Dice Samuel che è dietro di me. <<Okay, il piano lo sapete, ma lo ripeto. È molto facile da spiegare e da eseguire, quindi ce la possiamo fare.>> Dico, cercando di spronare i ragazzi a fare del loro meglio. <<Il piano è questo...>>

01:00 dopo il rapimento...

Salgo in camera per andarmi a lavare dopo la piccola tortura psicologica fatta a Melissa quando sento un cellulare squillare. Guardo sul letto e noto che è di Samuel. Sto per chiamarlo quando mi rendo conto che chi lo sta chiamando non lo ha mai nominato. Prima che io possa rispondere la chiamata finisce. Prendo il cellulare, lo sblocco e vado nelle chiamate notando che questo "Davìd Ruiz" fa molte chiamate a Samuel. Decido di andare nel suo WhatsApp per vedere se parlano solo per telefono o anche attraverso messaggi. Digito il nome nella barra di ricerca dell'applicazione e noto che una conversazione c'è e l'ultima è di ieri sera.

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