Capitolo 92

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Navigo per alcuni minuti su Internet nel tentativo di distrarmi un po' capitando su un sito in cui si vedono cose specificamente per bambini. Scorro la home guardando ogni singolo prodotto con gli occhi a cuoricino, innamorata di quelle piccole tutine, quei minuscoli calzini e i ciucciotti con disegni di qualsiasi fantasia. Ad un certo punto sento un suono e noto la notifica di una E-Mail da un destinatario mai sentito "Lala_cauntryLoL_33", un nome che non ha per niente senso, un nesso con niente e con nessuno; capisco, appena la vedo, che è un E-Mail falsa, anzi falsissima. Credendo che sia uno di quegli Spam, decido di non aprirla e di continuare a visitare il sito "BabyWorld.com", ma arriva una seconda Mail, allegata alla prima. Stanca decido di controllare cosa sia e, appena clicco sulla piccola lettera, riesco a intravedere il primo messaggio, il quale cita: "Urgente, risponda."; il secondo invece dice: "Non mi ignori, è davvero importante". Non capisco chi sia, quindi decido di rispondere; mando una Mail con scritto "Chi sei? E cosa vuoi?", digito velocemente sulla tastiera, inviando subito il messaggio. Mi arriva quasi all'istante un'altra Mail che dice "Non parliamo per E-Mail, questo è il mio numero, mi chiami urgentemente: 351 456 7870.". Ci penso e ripenso, quando decido di accettare la sua proposta; prendo il cellulare dal comodino di fianco a me e digito il numero: squilla. «Pronto, Ella.» mi risponde una voce conosciuta. «Chi sei?» chiedo immediatamente, tralasciando i convenevoli. «Sono Tony.» mi dice quasi sussurrando. «Quale Tony? Stark?» domando ironica. «No, quello che ti arrestò.» dice serio, parlando, adesso, senza sussurrare. «Cosa vuoi da me?» pronuncio rabbiosa. «Calma gli umori, voglio aiutarti.» dice semplicemente. «A fare?» chiedo, curiosa di sapere che aiuto mi serve. «Le forze speciali vi stanno sul collo.» arriva diritto al punto lui, facendomi spalancare gli occhi. «Cosa ne sai tu? E cosa c'entri in questa situazione?» domando ancora, questa volta leggermente in panico. «Voglio aiutarti a non farvi sottomettere da loro, perché, sì, sto dalla parte della legge, ma non da quella della tortura.» constata, ma viene interrotto. «Spiegati meglio, cosa intendi?» dico, mettendomi seduta in modo composto, con la schiena contro il cuscino. «Le forze speciali non fanno "patti" con i criminali per convincerli ad unirsi con loro, ma catturano il capo, lo torturano e lo obbligano a stare dalla loro parte con tutta la sua organizzazione, mettendo loro in prima linea durante le sparatorie con le altre organizzazioni; in sostanza usano i gangster per distruggere altri gangster. Adesso hanno puntato a Samuel perché è il più forte e se prendono lui hanno le vittorie assicurate: nessuno è mai morto nella sua organizzazione, per l'allenamento impeccabile che egli fa fare ai suoi uomini. Mai notato?» spiega tutto con un'indifferenza disarmante, quasi sconvolgente. «Ovvio che l'ho notato, faccio parte della banda, ricordi? Io so tutto.» affermo la sua domanda. «Bene, adesso arriviamo al punto decisivo.» incomincia lui «Dato che, come già ti ho detto, sto dalla parte della legge, vorrei che i capi di queste forze speciali venissero messi in carcere, ma se ciò non è possibile possono anche morire, le loro vite non valgono nulla rispetto al futuro del mondo. I nuovi capi potreste essere voi: siete determinati, avete le risorse, sapete farvi rispettare anche senza torturare, ma soprattutto siete buoni in fondo, poiché non avete mai ucciso nessuno al difuori dei criminali. Non so perché io mi stia affidando a voi, ma qualcosa mi dice che voi potreste rivoluzionare il mondo intero, bandendolo dalla criminalità.» dice tutto sicuro di sé, convinto, ma io scoppio in una fragorosa risata. «Tony, qui siamo noi i primi criminali: vendiamo droga, organizziamo gare illegali di ogni tipo, traffici d'armi, riciclo di denaro, locali in cui si divertono i peggio criminali sparsi in tutto il mondo, accordi con le varie mafie. Spero stia scherzando sul fatto che vorrebbe affidarsi a noi e che vorrebbe farci diventare i capi delle forze speciali, forze che bandirebbero la criminalità. Lei è fuori di testa, vada a farsi ricoverare, arrivederci.» dico divertita. Sto per staccare ma le sue urla disperate si fermano. «Aspetti, aspetti, la prego.» grida. «Samuel potrebbe abbandonare queste cose, ne parli con lui.» dice ingenuamente. «E cosa le fa pensare che il mio ragazzo abbandonerebbe tutto?» gli chiedo seria, ma con un sottotono ironico. «Forse il fatto che proprio lei dichiarò, quel giorno alla sentenza, che Samuel non voleva essere un mafioso.» dice subito, avendo già la risposta pronta. Mi fermo un attimo e ci penso su.

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