Capitolo 1

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Elanor Aradia Blair era arrivata ad Hogwarts il 1 settembre del 1984 ed era rimasta subito ammaliata da quel posto impregnato di antica magia, affascinata da un mondo di cui faceva parte per diritto di nascita ma che le era stato privato per molto tempo; i suoi genitori infatti, nonostante fossero maghi purosangue di antica stirpe, avevano deciso di abbandonare il mondo magico e di vivere in quello babbano, impedendo ai loro figli di utilizzare qualsiasi forma di magia, e le cose erano state tenute più o meno sotto controllo, fin quando un gufo era atterrato sul terrazzo della loro casa recando con se una lettera firmata da Albus Silente in persona: suo fratello maggiore Jacob era stato ammesso alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Inizialmente Jacob le raccontava degli incantesimi che aveva appreso a scuola, di quanto fosse bello il castello, del Quidditch, dei continui dispetti del poltergeist Pix ai danni sopratutto del custode Gazza... poi, le cose erano precipitate. Con il passare degli anni, suo fratello si era chiuso sempre più in se stesso, nei brevi periodi che trascorreva a casa, spesso lo sentiva parlare da solo, di notte, fra i libri, nella semioscurità della sua stanza, dalla quale usciva raramente. Un giorno arrivò una nuova lettera di Silente, ma quella volta non era una lieta notizia, il preside comunicava che Jacob aveva intrapreso la ricerca delle Sale Maledette a Hogwarts, mettendo in serio pericolo la sua vita e quella dei suoi amici, per questo motivo era stato espulso e la sua bacchetta ritirata e spezzata e che presto sarebbe tornato a casa senza la possibilità di poter far parte del mondo magico. Ma Jacob, non torno mai a casa, scappò quella stessa notte da scuola e di lui non si seppe più nulla; molti asserirono che fosse diventato un mangiamorte e che militasse fra le schiere di Voldemort in persona, cosa che Elanor non accettò mai di credere. Quando fu il suo turno di andare a Hogwarts, l'unica cosa che desiderava era imparare quante più cose possibili per diventare una grande strega e vivere la sua adolescenza in maniera spensierata, magari in compagnia di amici, ma le cose erano andate un tantino diversamente ed Elanor si era ritrovata quasi per caso sullo stesso cammino intrapreso da suo fratello, quando il ghiaccio maledetto aveva iniziato ad avanzare per i corridoi della scuola, lei non era riuscita ad esimersi dal cercare e infine trovare lei stessa una delle Stanze che tanto ossessionavano Jacob. Dopo tre anni le Sale Maledette erano ormai diventate un chiodo fisso per Elanor, portandola a coinvolgere anche i suoi amici alla ossessiva ricerca e alla vaga possibilità di riabbracciare suo fratello, scoprire finalmente la verità e ridare prestigio al loro nome.

L'aria fredda dei sotterranei era smorzata solo dall'enorme camino che troneggiava nel mezzo della sala comune di Serpeverde, l'unico segnale che facesse intuire la differenza tra il giorno e la notte era il colore verde che assumeva l'acqua fuori dalle grosse vetrate quando i raggi del sole vi si infrangevano, non uno spiraglio di luce trapassava fra le grigie e antiche mura, ma quel posto che poteva sembrare tetro ai più, per lei era casa e vedere di tanto in tanto un tentacolo della piovra gigante fra le acque del lago nero o qualche avvincino passare davanti ai vetri, la rilassava; anche se in quel momento decisamente la stavano distraendo e lei quel mattino si era svegliata di buon ora e invece di recarsi in Sala Grande per la colazione si era rifugiata nel silenzio mattutino della sala comune per terminare la ricerca di Pozioni assegnata da Piton, doveva ricomporsi e trovare la concentrazione se non voleva ritrovarsi con una bella punizione e una manciata di punti in meno per la sua casata. Un lamento frustrato attirò la sua attenzione, alzò lo sguardo e solo allora si rese conto di non essere sola: Barnaby Lee era seduto a qualche metro di distanza, con le larghe spalle ricurve su libri e pergamene sparse sul tavolo di legno e l'aria affranta di chi non sa dove sbattere la testa. Sembrava essere immune al gelo che regnava nei sotterranei, con le maniche della camicia e del maglioncino della divisa perennemente arrotolate sulle braccia muscolose, anche troppo per un ragazzo di tredici anni. Barnaby era sicuramente uno dei ragazzi più ambiti della scuola, le ragazze non facevano che sospirare al suo passaggio anche se lei si era sempre chiesta se il ragazzo si fosse mai reso effettivamente conto dell'effetto che faceva alla popolazione femminile di Hogwarts. Era un abilissimo duellante, forse uno dei maghi più forti della scuola, nonostante la giovane età. Un altro sbuffo uscì dalle labbra del giovane, accompagnato da un leggero borbottio.

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