Capitolo 5

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Bentrovati e grazie per esservi appassionati alla mia storia, in copertina un prestavolto per la mia Elanor, man mano aggiungerò anche gli altri personaggi. Un commento alla storia sarà bene gradito :) a presto e buona lettura!

Capitolo 5

«Pronti?» Tulip mise la sua bacchetta nel mezzo del cerchio che avevano creato e toccato due volte il legnetto lo lasciò andare, questo iniziò a vorticare veloce, sprigionando scintille argentate tutte intorno, fino a quando perse velocità fermandosi dritto davanti ad Elanor. Lei impallidì pensando che quella sera Merlino doveva avercela proprio con lei. La rossa rifece lo steso rito precedente e quando la bacchetta rallentò la serpeverde pensò che forse anche Morgana ce l'aveva con lei e proprio non ebbe il coraggio di alzare la testa e guardare quegli occhi.

Penny Haywood la stava guardando con gli occhi azzurri e limpidi e l'aria serena di chi si trova davanti alla persona di cui si fida di più al mondo «Obbligo o segreto?» le chiese Tulip, mentre la bionda davanti a lei continuava ad osservarla «Non c'è nulla che Elanor non sappia di me!»
Ne sei sicura Penny?
La mente le suggeriva di scegliere obbligo e fare qualcosa di stupido su cui ridere insieme all'amica per il resto della serata, ma sentì la sua bocca pronunciare quella parola ancora prima di accorgersene: «Segreto!» il sorriso di Penny si spense all'istante, forse per l'imbarazzo di dover dire davanti a tutti qualcosa di compromettente, forse perché aveva davvero qualche segreto che voleva tenere per se, forse semplicemente per la delusione.
«Cosa vuoi sapere?» disse senza scomporsi più di tanto.
«Ti piace qualcuno?» ancora una volta la sua voce le apparve estranea e lontana.
Penny si prese qualche secondo, poi senza mai distogliere gli occhi da quelli dell'amica disse: «Credo di si!». Ci fu un momento di silenzio, durante il quale Penny avrebbe voluto chiederle chi fosse, ma non lo fece, aveva una sola domanda a disposizione e l'aveva già utilizzata e poi non era sicura di voler sapere la risposta, almeno non quella sera. Tulip fece nuovamente ruotare la bacchetta, Elanor aveva la mente intorpidita, a stento si accorse di Tonks che fu obbligata a ingurgitare qualcosa da Tulip e quest'ultima che fu costretta da Andre a indossare le scarpe e soprattutto allacciarle; sentì come attraverso una bolla uno dei ragazzi di cui non ricordava il nome fare una domanda all'altro «È vero che hai baciato Mary?» l'amico sgranò di poco gli occhi, sembrava aspettarselo «Si! È vero! Ed è anche stato orrendo se vuoi saperlo, bacia in modo strano e con gli occhi spalancati!» «Lo so! È inquietante, è uno dei motivi per il quale l'ho lasciata!» i due si guardarono seri per poi esplodere all'unisono in una risata che coinvolse anche gli altri, ma che arrivò come un'eco lontano alle orecchie della serpeverde che riusciva solo a pensare se l'amica fosse arrabbiata con lei o meno.
«Elanor!» la voce delicata di Rowan le giunse così lontana che a stento riuscì a sentirla, avvertì a malapena la piccola mano della compagna di casa che stringeva il suo polso come a richiamare la sua attenzione. «Tocca a te!» le disse, facendo un leggero cenno con la testa ad indicare la bacchetta che puntava verso di lei.
«Oh!» deglutì imbarazzata, mentre Tulip scrollava le spalle abituata alle stranezze dell'amica e faceva ripartire la bacchetta che riprese a vorticare fino a rallentare e fermarsi di fronte all'ultima persona che Elanor avrebbe voluto si fermasse: Talbott Winger.
Lui rimase impassibile come suo solito, era praticamente impossibile carpire i pensieri e lo stato d'animo di quel ragazzo, attendendo la decisione della ragazza.
«Obbligo!»
A quella parola tutti ulularono in sincrono, pare non aspettassero altro per assistere finalmente a qualcosa di "scabroso", ammettendo che un gruppetto di tredicenni sapesse il reale significato di quella parola.
«Bacio! Bacio! Bacio! Bacio!» iniziarono ad urlare, battendo le mani.
La decisione spettava ad Elanor, ma lei non avrebbe mai potuto baciarlo (O si?) insomma, era il ragazzo che piaceva ad una delle sue migliori amiche, "Ma è anche il ragazzo che piace a te!" suggerì la viscida serpe che era dentro di lei.
Talbott sollevò un sopracciglio: «Se sta bene a te... »
"Cosa?" la ragazza non ebbe il tempo di obiettare che il corvonero si era già sporto carponi verso di lei e aveva avvicinato il viso a quello di Elanor. Non riusciva a muovere un muscolo e forse neanche stava respirando, sentì il fiato sul collo di Talbott e poi le sue labbra calde e umide sfiorarle la guancia e fermarsi nell'incavo delle labbra. Merlino, il cuore poteva battere così forte senza ucciderla?
«E questo cosa sarebbe?» si lamentò uno dei corvonero «Non era neanche un bacio sulle labbra!»
«Era quasi sulle labbra!» la difese Tonks, ma lei avvertiva solo il freddo e il vuoto che lui aveva lasciato allontanandosi.
Se il gioco durò ancora tanto o poco non lo seppe mai, tenne per tutto il resto del tempo lo sguardo basso, troppo imbarazzata per guardare Talabott, troppo traditrice per posare gli occhi su Penny. Quando gli altri salutarono e lasciarono le ragazze da sole, ebbe solo la forza di annunciare che andava in bagno: aveva necessità di un momento di respiro, o forse voleva nascondersi per non incorrere nell'ira dell'amica, ma non fece in tempo a chiudere la porta alle sue spalle che sentì la voce di Penny e la sua presenza dietro di lei «Vengo con te!».
Non ebbe il coraggio di guardarla neanche quando chiusero a chiave la porta.
«Lo so cosa stai facendo!» alzò di scatto la testa per osservare finalmente il viso della tassorosso. Era serena e sorrise anche «Non volevo tenerti un segreto, solo... mi vergogno. Un giorno ti dirò di chi si tratta ma, voglio essere sicura, insomma... magari... »
«Oh! Penny!» Cara, dolce, meravigliosa Penny.
L'amica di slancio l'abbracciò e lei si sentì fortunata, forse non sarebbe mai stata ricambiata dal ragazzo che le piaceva, ma aveva un'amica insostituibile come Penny Haywood.

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