Ben tornati, in copertina Talbott Winger. Grazie a tutti coloro che hanno aggiunto la storia fra le letture, se lasciate un commento sarà particolarmente gradito. Buona lettura e... "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni".
CAPITOLO 10
Penny l'aveva trascinata dietro una colonna del corridoio al primo piano, si era guardata furtivamente intorno e dopo un profondo respiro si era finalmente decisa a parlare: «Talbott ha qualcosa che non va!» aveva esordito ed Elanor si era aspettata di tutto fuorché quella frase. «Gli è successo qualcosa?» chiese, cercando di non far trapelare l'ansia ma anche l'inquietudine che le dava parlare di lui.
«No, ma è strano!»
Stava per dire all'amica che non c'era nulla di cui preoccuparsi, visto che il ragazzo in questione era sempre strano, ma inspiegabilmente fu colta da strani e contrastanti sentimenti: le dispiaceva vedere Penny in quello stato, era sicuramente provata dalla preoccupazione che l'aveva in qualche modo invasa, ma Elanor si ritrovò suo malgrado anche a provare una punta di invidia verso quella ragazza che molto probabilmente godeva di un rapporto con il corvonero a cui lei non poteva minimamente ambire.
«Cosa ha fatto di preciso?» chiese la serpeverde titubante.
«Niente! Assolutamente niente, questo è il problema. Da ieri sera non si presenta in Sala Grande per i pasti e oggi non si trova da nessuna parte, neanche in biblioteca o nella guferia.»
«Beh! Talbott spesso si isola e... » Penny sbuffò sonoramente interrompendo l'amica «Non è la stessa cosa! Questi sono giorni difficili per lui e... ti prego Elanor, aiutami a trovarlo»
La ragazza guardò gli occhi azzurri e ansiosi della tassorosso e non riuscì a dirle di no: «D'accordo, Penny! Ti aiuterò!» si sforzò di sorridere, omettendo di confidarle dell'ultima discussione che aveva avuto con Talbott e di quanto lui sarebbe stato poco incline a farsi scovare proprio da lei.
Penny le gettò le braccia al collo stringendola in un abbraccio: «Grazie, grazie! Si può sempre contare su di te, sei una vera amica!»
"Noi non siamo amici", la frase che il ragazzo le aveva spesso rivolto le tornò alla mente, ma cercò di metterla da parte almeno in quel momento.Aveva promesso a Penny che avrebbe chiesto in giro per scoprire se qualcuno avesse visto Winger; non conosceva molti corvonero e le ci volle una buona mezz'ora prima di scovare Andre. Il ragazzo era intento a insegnare un modo "decisamente alla moda" di indossare un foulard ad un ragazzino del primo anno, quando vide la ragazza le andò in contro sorridente: «Buongiorno spezzaincantesimi! O preferisci che ti chiami campionessa di Quidditch?»
«Andrà bene Elanor» rispose lei «Hai per caso visto Winger?»
«L'ultima volta che l'ho visto è stato un paio d'ore fa, è entrato in dormitorio particolarmente trasandato, e inoltre puzzava di stalla o qualcosa di simile. Ha trascorso tutta la notte fuori, secondo me era con qualche ragazza!» dopo l'ultima affermazione Andre esplose in una grossa risata, ma dopo poco vedendo l'espressione sconvolta di Elanor si fermò di colpo: «Oh! Scusa, forse tu, insomma voi due... »
«No! Assolutamente no!» lo fermò subito lei «Lo cercavo per... ha preso in prestito un libro dalla biblioteca, un libro che mi occorre e volevo sapere se aveva finito di utilizzarlo» improvvisò lei e al ragazzo sembrò bastare «Beh! A quest'ora forse è in Sala Grande, è quasi ora di pranzo!» esclamò guardando l'orologio da taschino.
«Darò un'occhiata lì, grazie!» disse Elanor prima di salutare e allontanarsi dal corvonero.
Ovviamente al tavolo della sua casa non c'era neanche l'ombra di Talbott, così Elanor decise di fare un ultimo tentativo prima di recarsi a pranzo.
Ormai erano tutti in Sala Grande pronti per il banchetto e il cortile era praticamente deserto, ad eccezione di due ragazze che ridendo e spettegolando su qualcosa stavano rientrando. La serpeverde si ritrovò da sola ad assaporare la strana tranquillità che aleggiava in quel luogo, chiuse gli occhi e lasciò che il leggero tepore dei raggi del sole le rigassero il volto regalandole un piacevole tepore in tutto il corpo, fino a quando una voce familiare non la fece sobbalzare.
«So che mi stavi cercando!»
Si voltò di scatto alla sua destra e mollemente adagiato ad un grosso ramo di un albero c'era Talbott Winger che la osservava con il volto rilassato e gli occhi grandi e rossi che la osservavano senza un'apparente emozione.
«Talbott!»
«Mi hai trovato! Avevi bisogno?» disse lui con voce neutra.
«Come facevi a sapere che ti stavo cercando?»
«Me lo ha detto un uccellino!» dichiarò lui lasciando trapelare un certo divertimento. Lei stava per chiedergli se infine lo avesse mangiato quell'uccellino, ma decise di mordersi la lingua e tacere.
«Stai bene?» chiese solo.
«Si, grazie e tu?»
«Questa non è una conversazione di circostanza! Penny è preoccupata per te!» sbottò Elanor, pertanto il ragazzo assottigliò lo sguardo: «Quindi è per questo che sei qui! Te lo ha chiesto Penny!» grignò.
«No! Cioè... si!» ammise lei «Ma sono preoccupata anche io... » Talbott non le permise di terminare la frase: «E perché dovresti, noi non siamo amici!»
«Smettila di dire così!»
«È la verità!» dichiarò lui tranquillo, gli occhi tornati imperscrutabili.
«Comunque puoi dire a Penny che sto bene, di non preoccuparsi e di farsi gli affari suoi, per una buona volta!» sbottò infine, prima di assumere la forma di un'aquila e di volare via con uno stridulo acuto.
STAI LEGGENDO
Hogwarts Mystery
FanfictionStoria liberamente tratta dal mobile game omonimo Hogwarts Mystery, segue la storia principale, comprese alcune missioni secondarie, quindi attenzione agli spoiler, ovviamente il tutto modificato e ampliato a mio gusto e piacere. Nel 1984 la nostra...