Capitolo 16

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L'indomani la mia giornata lavorativa trascorre velocemente senza nessuna traccia ne di James ne di Mark.
Emetto un sospiro di sollievo, pensando che non sarei riuscito ad affrontarlo, non dopo quello che era successo ieri al lago.
Se chiudo gli occhi, ho la sensazione di sentire ancora il sapore della sua bocca sulla mia, facendomi desiderasse di baciarlo, ancora e ancora, fino a perdere il respiro.
Ma purtroppo so che non posso farlo e questo se è possibile me lo fa desiderare ancora di più, tanto da non riuscire più a pensare a nient'altro.
Mi dirigo vero l'uscita dell'edificio, dopo aver salutato Dylan e Vanessa che oggi dovranno fermarsi un' ora in più per fare gli straordinari e in quel momento il mio sguardo cade sulle figure di James e Mark che come al solito stanno uscendo da lavoro insieme.
Il mio sguardo si incupisce, pensando che solo il giorno prima ci stavamo baciando, mentre il giorno dopo lui sta per tornare a casa tranquillamente con il suo ragazzo come se nulla fosse successo. E forse è proprio quello che vale il nostro bacio per lui: un bel nulla.
Appena si accorgono della mia presenza si zittiscono, mentre io gli borbotto un saluto.
-aspetta-tuona James, fermandosi esattamente davanti a me.
Lo guardo, cercando di capire cosa volesse ancora da me.
-abbiamo deciso di organizzare un festa tra qualche giorno, per salutare i nostri collaboratori giapponesi che partiranno tra poco e giustamente avendo partecipato in prima linea al progetto tu sei invitato. Ti darò in seguito le indicazioni per il luogo e l'orario-mi comunica James con un tono indifferente.
-d'accordo ci sarò-
-ovviamente puoi portare qualcuno, magari anche quel tuo amico che si vede spesso da queste parti-aggiunge Mark, riferendosi a Steven,ottenendo un occhiataccia da parte di James.
-lo farò-gli rispondo, cercando di non rispondergli male-arriverci-li saluto, andandomene.
Che razza di stronzo, l'ha fatto apposta per tenermi lontano da James durante la festa, è così palese.
Forse dovrebbe imparare prima a tenere a freno il suo ragazzo, prima di pensare a me, alla fine è lui quello fidanzato che va con un altro, non io.

-dling dlong-suonano alla porta, mentre sono spaparanzato sul divano a rimuginare ancora sulle questione di James.
-scusami, ho visto poco fa il tuo messaggio dove mi chiedevi di venire a casa tua e ho cercato di arrivare il prima possibile-mi dice Steven con un sorriso, mentre lo faccio accomodare in casa.
-stai tranquillo, anzi scusa per il poco preavviso-
-comunque sai mi è parso strano che mi chiamassi così dal nulla per venire qui a casa tua, è successo qualcosa? -mi scruta lui, mente si appoggia sul divano.
-be in un certo senso-abbasso lo sguardo colpevole, sistemandomi accanto a lui.
-dai sputa il rospo,sono qui per aiutarti no?-
-ci siamo baciati-pronuncio di getto.
-e me lo dici così? Com'è successo?-
-hai presente la pubblicità che dovevamo girare? Be dopo, durante il mio booking fotografico l'ho un po provocato e nel momento in cui ero rimasto solo a farmi una nuotata nel lago, lui mi ha raggiungo ed è successo quello che è successo-
-e poi? -
-e poi cosa?
-cosa è accaduto dopo? -
-be-mi gratto la testa imbarazzato-io sono scappato, ho raggiunto i nostri colleghi a pranzo e ho cercato di evitare di parlargli per tutto il tempo, nonostante i suoi continui tentativi-
-ma perché? - sospira lui-non era quello che volevi? Cosa c'e, non ti è piaciuto il bacio?-
-non è questo, il bacio è stato magico ed emozionante, però io non voglio essere il suo ragazzo di riserva. Non voglio che lui mi baci, mentre sta con un altro, non è questo quello che voglio-
-cazzo è proprio un coglione Williams, io l'ho sempre detto-sbotta lui- potrebbe avere uno come te, ma continua a stare con quell'idiota, oltretutto tenendo il piede in due scarpe. Pensavo ci fosse un limite alla stupidità umana, ma a quanto pare mi sbagliavo-ringhia arrabbiato.
-forse non valgo abbastanza per lui-sospiro, abbassando la testa.
-hei-mi alza la testa lui-non voglio più sentirti dire certe cose. Tu sei bellissimo, seducente, simpatico, brillante e coraggioso. Non potrebbe trovare di meglio di te e fidati qualsiasi uomo sano di mente sceglierebbe te al posto di Mark-
-ma non lui-gli rispondo tristemente.
-non ne sarei così sicuro,Ryan si vede che ti desidera, secondo me qui c'e qualcosa sotto-esclamo risoluto.
-non lo so-gli rispondo frustrato-non ho più voglia di parlare di questo, hai fame? Ti va se ti cucino qualcosa?-
-sai cucinare? - gli si illuminano gli occhi.
-certo, me la cavo molto in cucina. Ti va se ti cucino della pasta al sugo?-
-ci sto-

Mezz'ora dopo siamo seduti sul tavolino della cucina l'uno di fronte all'altro, intenti a divorare la nostra cena, con il solo rumore della televisione in sottofondo.
-mm è buonissima-esclama lui, mandando giù l'ennesima forchettata-dove hai imparato a cucinare? Te l'ha insegnato qualcuno? -
-in realtà ho imparato da solo, un po con l'aiuto di Nancy, quando ho cominciato a vivere per conto mio.
Diciamo che dopo un po ho dovuto sperimentare se non volevo morire di fame-
-io è da secoli che non mangio un piatto decente invece-sospira- tra i due era Max quello che era bravo a cucinare, quindi quando se n'è andato mi sono ritrovato a mangiare solo cibo preconfezionato e in scatola oppure a ordinare d'asporto-
-dio mio, non ti è ancora scoppiato lo stomaco con quella merda? - ridacchio.
-stranamente no, mi ha salvato il fatto che mi alleno molto e quindi brucio altrettante calorie, però in effetti dovrei cercare di avere un alimentazione migliore-
-eh direi di si, dai se vuoi un giorno ti insegno io a cucinare qualche piatto-gli faccio l'occhiolino.
-grazie-mi sorride, riconoscente-hai per caso della frutta?-
-certo-gli rispondo,prendendo due mele, tre banane e quattro arance dal frigo.
Lui sceglie di mangiare la mela, mentre io mi butto sull'arancia, per immettere nel mio corpo un' po di vitamina c.
Finita la cena, decidiamo di sistemarci nuovamente sul divano per guardare un film, dove dopo un lunga indecisione decidiamo di mettere Up, un film d'animazione della pixar.
-senti ti devo chiedere una cosa-gli dico, prima di far partire il film.
-dimmi pure-
-tra qualche giorno la mia azienda organizza una festa in onore dei nostri collaboratori giapponesi e siccome possiamo portare qualcuno, ti va di accompagnarmi?-
-certo che mi va-mi sorride-ma adesso posso chiedertela io una cosa: perché hai chiesto proprio a me? Perché non a qualcuno dei tuoi amici? Stessa cosa vale per stasera, perché hai chiesto proprio a me di venire a casa tua per farti compagnia? Pensavo che mi odiassi, fino a poco tempo fa-
-ed era così infatti, ogni volta che ho pensato a te per anni ho provato solo rabbia e dolore, ma adesso qualcosa è cambiato e non è solo perché tu mi ha chiesto scusa, ma perché da quando ti ho conosciuto veramente ho capito che c'era dell'altro oltre alla facciata dello Steven che hai sempre mostrato a tutti per crearti una reputazione, quello che ho visto io è il vero Steven e devo ammettere che questo Steven mi piace davvero molto.
Ho costruito con te un legame difficile da spiegare e di cui è difficile dare persino un nome, so solo che è totalmente diverso da quello che ho con i miei amici: tu mi fai stare bene Steven e mi capisci molto più di quello che avrei pensato. In questo momento tu per rappresenti il salvagente che mi permette di non annegare in un mare profondo, mi tendi sempre la mano quando mi sembra di non riuscire più a farcela e mi dai una spinta per continuare a lottare e per questo io ti ringrazio-
Alzo lo sguardo verso di lui e noto delle piccole lacrime che stanno fuoriuscendo dai suoi occhi.
-io non volevo farti piangere-balbetto preoccupato.
Mai nella vita avrei pensato di vedere Steven McCain piangere, soprattutto per causa mia.
-no è tutto apposto-si asciuga lui le lacrime con le mani-è solo che è la cosa più bella che mi abbiano mai detto. Ho passato la mia intera vita a nascondermi dietro ad una maschera, trattando le persone come se fossero feccia e non instaurando mai un legame vero con nessuno, per colpa del mio carattere o meglio l'unica persona con cui l'ho fatto mi ha lasciato a causa di esso. E adesso mi sento felice perché finalmente per una volta sono riuscito a fare la cosa giusta e a diventare una persona migliore e questo lo devo solo a te che sei riuscito a farmi andare oltre e a vedere la persona che sono realmente.
Grazie Ryan davvero, non so cosa ho fatto per meritarmi un rapporto come il nostro, ma so solo che per me è diventato troppo importante, tu sei diventato importante-
-non dire cosi che sennò adesso sono io quello che si commuove-ridacchio con le lacrime agli occhi-dai vieni qui-allargo le braccia, per accogliere il  suo corpo muscoloso tra di esse.
Lui si accoccola stretto a me e rimaniamo in quella posizione fermi per un lasso di tempo indefinito.
-allora sei pronto a piangere un po'?-mi stacco da lui, cliccando il tasto play per fare iniziare il film.
-noo, per oggi ho già pianto abbastanza-mi sorride, appoggiando la testa sulla mi spalla e cominciando a  concentrarsi sul film che avevamo appena messo.

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