~Capitolo 3 ~

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"È un dolce sospiro l'oggi
quando il domani non sai dov'è
e il passato si è perso dietro di te"

"È un dolce sospiro l'oggiquando il domani non sai dov'è e il passato si è perso dietro di te"

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Tutti odiano il lunedì, ed io non faccio eccezione.

Questo però ha qualcosa di speciale, che mi spinge ad alzarmi non appena sento il trillo fastidioso della sveglia perforarmi i timpani.

Afferro i vestiti impilati sulla scrivania che ho accuratamente scelto ieri sera e vado in bagno per farmi una doccia rapida.
Il getto gelato che mi colpisce la pelle cancella ogni traccia di sonno, litigo un po' con la manopola e finalmente riesco a trovare una temperatura decente, che non mi ustioni e che non sia neanche sotto zero.

Il fatto che io prepari sempre i vestiti la sera prima è un'abitudine che mi ha trasmesso mia madre, e di questo la ringrazio, avrei saltato un sacco di prime ore al liceo altrimenti.
Io e l'armadio abbiamo un rapporto di amore/odio, mi piace la moda, cerco sempre di stare al passo con le ultime tendenze, o almeno con quelle che mi posso permettere di indossare con questo fisico disgustoso che mi ritrovo.
Sarei capace di passare intere ore a scegliere cosa mettermi, per questo preferisco farlo la sera prima, non ci tengo a svegliarmi alle 5 di mattina.

I miei outfit peró alla fine sono quasi sempre costituiti da magliette infilate nei jeans larghi e a vita alta, che mi segnino il punto vita, che ho abbastanza sottile, e allo stesso tempo mi nascondano un po' le cosce, che sono invece il mio punto critico.
Anche questa mattina ho scelto di indossarli, ma ho sostituito la maglietta con una camicia azzurra, di un tessuto leggero, nonostante sia fine settembre qui a New York fa ancora insolitamente caldo.

Perdo altri dieci minuti davanti allo specchio per cercare di rendere queste lentiggini un po' meno evidenti, traccio la mia solita riga di eye-liner ( uno dei miei più grandi talenti è riuscire a fare quasi sempre i due occhi uguali a primo colpo) e mi spruzzo un po' del mio profumo preferito, "Alien" , che Daniel mi ha regalato per il nostro ultimo anniversario.

Controllo di aver preso tutto e mi infilo in cucina per prepararmi al volo la colazione, dopodiché mi assicuro di aver chiuso la porta della mia stanza ed esco fuori dall'edificio, assaporando l'odore dell'erba appena tagliata che impregna l'aria.

Non sono sicura di dove si trovi l'aula in cui devo frequentare i corsi, la segretaria mi ha spiegato solo che l'edificio si trova mezzo chilometro più avanti, così infilo le cuffiette e faccio partire "Memories" dei Maroon 5 mentre mi incammino verso la mia destinazione.

In questo periodo adoro le canzoni tristi, forse perché la mia storia con Daniel non sta andando come dovrebbe.

Ne approfitto per mandargli un messaggio, un semplice buongiorno, a cui mi risponde quasi subito con un cuore.

Fine della conversazione.

Di certo non sarò io a cavargli le parole di bocca, se non ha intenzione di parlarmi che faccia pure.
Ieri sera ci siamo sentiti al telefono e abbiamo alzato un po' i toni, cioè, io ho alzato i toni, lui si è limitato a restare in silenzio.

AGATHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora