Dipende da te."
"Posso scegliere?"
"Ah, certo." Silente gli sorrise. "Sei a King's Cross, no? Credo che se decidessi di non tornare, potresti ... diciamo ... prendere un treno."
"E dove mi porterebbe?"
"Avanti."
Di nuovo silenzio.
"Voldemort ha la Bacchetta di Sambuco."
"Si. Voldemort ha la Bacchetta di Sambuco."
"Ma lei vuole che io torni indietro?"
"Ritengo," rispose Silente, "che se tu scegliessi di tornare, ci sarebbe la possibilità che lui venga battuto per sempre. Non posso garantirlo. Ma so questo Harry: che se dovessi tornare qui avresti meno da temere di lui."
Harry rifletté un attimo, "Questa è una seconda opportunità giusto?"
Silente lo guardò curioso per un attimo prima di annuire.
"Allora mi chiedevo se ... fosse possibile anticipare il momento del mio ritorno," scandì Harry lentamente.
Silente aggrottò le sopracciglia, "Che intendi dire, ragazzo mio?"
"Mi chiedevo se fosse possibile che io tornassi, non al momento in cui sono stato colpito da Voldemort, ma prima," spiegò Harry. Cercò di non darsi troppe speranze in caso quell'ipotesi non fosse possibile.
Silente rimase in silenzio per quella che parve un'eternità, ma poi si decise a parlare, "Suppongo che sia possibile. Infondo è una tua scelta."
Harry sospirò per il sollievo e sorrise, "Vorrei tornare indietro a quando ricevetti la mia prima lettera per Hogwarts," affermò sicuro. Sarebbe stato abbastanza. Non poteva salvare i suoi genitori, ma poteva cambiare molte altre cose. E salvare molte altre persone. Cedric, Sirius, Silente, Moody, Remus, Tonks, Fred, Colin ...
Silente gli sorrise, "Hai scelto un momento perfetto. Però devo avvisarti," sembrò esitare un attimo prima di continuare, "Se cambierai troppo il passato, allora perderai il vantaggio di conoscere il futuro. Non condividere il tuo sapere con nessuno, soprattutto i tuoi amici. Dubito che loro sarebbero in grado di comprendere la gravità della situazione a soli undici anni."
Harry annuì, mentre in lui si faceva largo la consapevolezza che una volta indietro sarebbe stato completamente solo.
"Un'ultima cosa," disse Silente, "Fa attenzione. Ho fiducia in tè e so che puoi farcela, ma c'è la possibilità che qualcosa vada storto e gli eventi portino a un destino peggiore di quello prescritto. Potrebbero esserci più dolore e più perdite di quante non ce ne siano in questo momento."
Harry si morse un labbro. Avrebbe dovuto seguire una strategia ed essere estremamente cauto. Se la sua conoscenza fosse caduta nelle mani sbagliate, allora avrebbe portato davvero più male che bene.
"È tutto?" chiese Harry mentre sentiva l'eccitazione e l'ansia che lo pervadevano. Stava per tornare indietro, stava per ricominciare. Poteva farcela. Doveva farcela.
Silente gli sorrise con affetto, "Si, è tutto. Arrivederci ragazzo. E buona fortuna."
Poi Harry fu avvolto da una misteriosa nebbiolina bianca. La sagoma di Silente divenne sempre più indistinta.
E poi non vide più nulla.
-
"RAGAZZO! APRI IMMEDIATAMENTE QUESTA PORTA!" ruggì Vernon Dursley.
Harry spalancò gli occhi e si portò a sedere di scatto, solo per andare a sbattere con la testa contro il soffitto. No, non era il soffitto. Erano le scale. Era nella sottoscala nella quale aveva vissuto finché non era stato ammesso a Hogwarts.
Harry sorrise.
Tutto era andato secondo i piani
Questa è una storia presente su efp che riarrangerò e adatterò
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A New Choice
FanfictionE Se Harry durante il limbo a King's cross facesse una scelta diversa? Questa storia non è mia, io con il permesso del autrice l'ho trasposta su Wattpad, e la continuerò come meglio posso