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Capitolo 4
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Harry non era nervoso. Per niente, cosa che lo sorprese. Stava rientrando nel mondo magico e per riscriverne la storia. Perché non sentiva neanche un pizzico d'ansia?
Si era svegliato alle otto, con calma. Dopo essersi infilato un jeans scuro ed una maglietta nera, e dopo essersi assicurato che la sua bacchetta fosse al sicuro nella sua fondina, aveva preso il suo baule e la gabbia di Edvige, portadoli di sotto.
I suoi zii erano già a tavola e stavano mangiando con calma la loro colazione. Quando Harry fece il suo ingresso, zia Petunia si limitò a salutarlo con un cenno del capo, zio Vernon alzò a malapena lo sguardo dal suo giornale per poi tornare a leggerlo, e Dudley urlò precipitandosi fuori dalla stanza.
Harry alzò gli occhi al cielo.
"Appena avete finito possiamo andare," affermò Harry stringendosi nelle spalle.
Due ore dopo, Harry si ritrovò alla stazione di King's Cross.
"Quale hai detto che era la piattaforma?" indagò zio Vernon guardandosi intorno con aria nervosa, vagamente cosciente del fatto che probabilmente c'erano altri maghi in giro.
Harry scrollò le spalle, "9 ¾ , ma potete andare se volete."
Vernon scoppiò a ridere, "Non c'è nessuna piattaforma 9 ¾, ci sono la nove e la dieci. A quanto pare la tua la devono ancora costruire."
Harry sbuffò irritato e cercò di trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo per l'ennesima volta quel giorno. "Certo che c'è la piattaforma 9 ¾, dove credi che vadano tutti quelli come me? Si trova tra la numero nove e la dieci, basta attraversare il muro," replicò semplicemente.
Suo zio era scioccato, sua zia sfoggiava un'espressione indifferente, e Dudley, beh, lui voleva attraversare quel muro.
"Voglio attraversare anche io i muri!" si lamentò come al solito.
Sua zia lo zittì, "No, Diduccio, è meglio di no, credimi. Non vuoi avere niente a che fare con quelli come lui ... " gli stava dicendo Petunia mentre la famiglia si allontanava.
Harry rimase fermo, guardandosi intorno, aspettando l'arrivo della famiglia Weasley. Poteva benissimo avviarsi sul treno, ma voleva cercare di riallacciare i rapporti esattamente come era successo la volta precedente.
Stava iniziando a diventare impaziente, quando ...
" – pieno zeppo di Babbani, figurarsi –"
La voce della signora Weasley giunse alle sue orecchie ed istintivamente sorrise. Harry si voltò verso il gruppo di teste rosse ed iniziò ad avvicinarsi.
"Allora, binario numero?" chiese la donna ai propri figli.
"Nove e tre quarti!" disse la vocina stridula di Ginny, "Mamma, posso andare anch'io ..."
"Tu sei troppo piccola, Ginny. Sta' zitta, adesso. Va bene, Percy, vai avanti tu."
Il ragazzo alto si avviò verso i binari nove e dieci. Harry osservò la scena con un sorriso stampato sulle labbra. Come gli erano mancati i Weasley in quell'ultimo mese ... poi con un fitta al cuore si ricordò che non erano le persone che conosceva nel suo tempo. Guardò i gemelli. George aveva tutte e due le orecchie! E Fred ... lui era lì, vivo e vegeto, spensierato e pronto a cominciare il suo terzo anno. Era solo un ragazzino ...
Il suo sguardo si posò su Ginny. Quella bambina di dieci anni non l'avrebbe amato per quello che era, o almeno, non ancora. Si ricordava benissimo di come lei fosse stata affascinata dal Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto. Quanto tempo avrebbe impiegato questa volta per vederlo solo come Harry? La guardò con espressione corrucciata; prima o poi avrebbe riavuto la sua Ginny, la ragazza forte, determinata e coraggiosa che conosceva. Doveva solo aspettare un po' ...
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A New Choice
FanfictionE Se Harry durante il limbo a King's cross facesse una scelta diversa? Questa storia non è mia, io con il permesso del autrice l'ho trasposta su Wattpad, e la continuerò come meglio posso