Harry uscì in fretta dal suo sottoscala. Quella mattina c'era un odore terribile in cucina.
Si!! pensò Harry.
Sua zia Petunia stava preparando la sua divisa per Stonewall High. Quella era la mattina in cui avrebbe ricevuto la sua prima lettera per Hogwarts.
Questa volta, non sprecò nemmeno tempo a fare domande sull'uniforme ed andò direttamente a sedersi a tavola. Dudley e Vernon fecero il loro ingresso nella stanza poco dopo, ed entrambi arricciarono il naso per via dell'odore della 'nuova' divisa di Harry.
Iniziarono a mangiare, e dopo un paio di minuti si sentì il rumore di qualcuno che infilava la posta attraverso il buco per le lettere.
"Prendi la posta Dudley," disse zio Vernon da dietro il suo giornale.
"Falla prendere a Harry."
"Prendi la posta, Harry."
Harry si alzò subito e si avviò verso la porta, leggermente ansioso. Come avrebbe dovuto comportarsi? Avrebbe dovuto prendere la lettera o consegnarla a suo zio? Alla fine fece la sua scelta.
Raccolse le diverse lettere da terra e diede loro una rapida occhiata, velocemente individuando la sua lettera P-Petunia!” farfugliò con voce piena di panico, che ovviamente stava cercando di nascondere.
La donna lo guardò confusa, “Si Vernon?”
L’uomo, ancora bianco come un fantasma, porse le lettere a sua moglie. Appena lei vide la lettera per Harry, divenne addirittura più bianca di suo marito e per poco non svenne.
“Vernon! Oh mio Dio – Vernon!” urlò.
“Voglio quella lettera,” ordinò Dudley con voce lamentosa. Harry dal canto suo mise su un’espressione confusa.
“C’è qualche problema?” chiese innocentemente sbattendo le palpebre.
Entrambe le teste dei suoi zii si voltarono di scatto verso di lui. Per un attimo, nessuno dei due seppe cosa dire, finché Petunia non porse le lettere a Vernon mormorando ‘bruciala’ e poi concentrò di nuovo l’attenzione sul ragazzo, piantandosi in faccia un sorriso falso.
“Harry, penso che tu sia cresciuto. La sottoscala è troppo piccola per tè ormai. Che ne dici di avere la seconda camera di Dudley?”
“Io non ce lo voglio là dentro!” si lamentò suo cugino.
Vernon lo zittì con un’occhiata. Harry fece finta di niente.
“Non so. Non vorrei essere di disturbo infondo, con tutto quello che fate per me …” affermò Harry con espressione preoccupata. Wow. Avrebbero dovuto dargli una medaglia per il suo talento da attore.
“Oh, nessun disturbo. Te lo meriti,” lo zittì sua zia brusca.
Harry le diede un piccolo sorriso, “Grazie.”
Un’espressione scioccata si fece largo sui volti dei suoi zii, ma Harry non se ne curò. Per il momento, tutto stava andando per il verso giusto.
-
Quella notte, nel suo nuovo – o era vecchio? – letto in quella casa, Harry non riuscì a fare a meno di pensare. Era tornato solo quella mattina, ma aveva molto da fare. Prima di tutto, voleva farsi più alleati e meno nemici possibili. Avrebbe riallacciato con Ron e Hermione, ma non avrebbe rivelato niente finché non sarebbero stati pronti. Poi doveva mettersi in contatto con Remus e liberare Sirius.
Un lampo di rabbia lo accecò solo al pensiero che Peter Minus fosse ancora vivo e con i Weasley. Avrebbe dovuto aspettare di incontrare Ron per far qualcosa al riguardo.
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A New Choice
FanfictionE Se Harry durante il limbo a King's cross facesse una scelta diversa? Questa storia non è mia, io con il permesso del autrice l'ho trasposta su Wattpad, e la continuerò come meglio posso