Roses

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Se avessero chiesto a Soobin cosa stesse cercando nella vita, avrebbe risposto senza dubbio "stabilità", poiché i cambiamenti lo spaventavano, erano imprevedibili, proprio come quando incontri una persona nuova a cui devi affidare una decisione importante e non sai quale sia il suo vero carattere.

Allo stesso tempo però, aveva paura di rimanere sempre lo stesso, perché non è che si piacesse poi così tanto. Non era particolarmente bravo in qualcosa, qualche volta fingeva di avere qualche ambizione per sentirsi meglio, ma la verità era che Soobin aveva paura del futuro, di crescere senza aver realizzato aspirazioni che solo da giovani si possono conquistare.

Immaginò che mentire il giorno della vigilia di Natale ai suoi genitori fosse una di queste. Ok non proprio il giorno stesso della vigilia, il giorno prima, ma era comunque una bella menzogna che sperò non avere ripercussioni.

"Posso andare a dormire da Beomgyu? Torno domani in tardo pomeriggio," esordì, mettendocela tutta per non sciogliersi cera accanto al fuoco, entrambi i suoi genitori erano intenti a guardare un film in salotto e sembravano davvero confusi.

"Perché?" Chiese suo padre, gli occhiali da vista che indossava stavano pian piano scivolando lungo il ponte del naso.

"Come perché? Vogliamo stare insieme, ho il regalo da dargli e sua mamma ha detto che le piacerebbe avermi a pranzo da loro durante la vigilia," le paranoie del ragazzo si rivelarono utili, perché aveva passato un'ora ad appuntarsi a mente tutto ciò che poteva rispondere alle ipotetiche domande. Ma stava iniziando a sudare, perché chiaramente quello non era il suo pianto.

"Sì ma intendevo perché dormire da lui. Lo sai che non mi piace che tu passi la notte fuori casa," Soobin vide lo sguardo severo dell'uomo scrutarlo da capo a piedi e si impose di non tentennare neanche per un istante.

"Ho dormito due volte a casa sua da quando lo conosco, perché dovrebbe essere un problema?" Poteva iniziare a sentire la trachea bruciare, sintomo che stava a significare l'arrivo della malinconia, non avrebbe pianto, ma quando era triste gli succedeva così.

"Ci sarà anche Yeonjun?" Improvvisamente si intromise sua madre.

"Chi è Yeonjun?" A quella domanda da parte di suo padre, Soobin impallidì.

"Sì...ma non resta per la notte," non sapeva perché sentisse il bisogno di giustificarsi in quel modo, forse sarebbe stato meglio dire che era una specie di pigiama party, ma oramai era tardi.

"Quindi? Posso andare o dovete farmi l'interrogatorio?" Riprese a parlare dopo qualche secondo di silenzio dove suo padre stava fissando lo schermo della tv, cercò di usare un tono di voce più calmo possibile pur di ricevere il via libera.

"Dillo a tuo padre."

"È quello che sto facendo, ma sembra che il televisore abbia la sua attenzione," detto ciò gli occhi dell'uomo ricaddero nuovamente sulla sua figura scrutandolo nuovamente da capo a piedi.

"Va bene," rispose, Soobin stava per fare un ballo vittorioso, fin quando non aggiunse: "ma ti accompagno io, vai a prepararti," perché non era così che dovevano andare la cose.

"Posso prendere l'autobus," tentò di convincerlo.

"No, tra poco è sera, preferisco portarti in macchina," e sembrò non accettare ulteriori obiezioni, poiché alzò il volume della televisione che aveva abbassato per poter sentire il ragazzo parlare. Se non avesse trovato una soluzione alla svelta il piano sarebbe andato in fumo.

"Può accompagnarmi Yeonjun!" Riuscì ad attirare l'attenzione dei suoi genitori in quel modo, ma il volume dell'oggetto tecnologico rimase invariato, come se gli stessero dicendo di elaborare velocemente, "è nelle vicinanze e mi ha chiesto se mi serva un passaggio."

Aphelion- YeonbinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora