Guadalupe's POV.
Una nuova giornata, un nuovo risveglio.
Penny è andato via durante la notte, ed io ho continuato a dormire indisturbata.
Mia madre si è ripresa, ed é uscita di casa per delle commissioni.
Mi sollevo dal letto, e mi trascino verso la porta della mia stanza, per scendere e fare colazione.
Sento di essere osservata, come sempre, ma questa volta non si tratta di Penny, non è la sua presenza, perché questa mi sta terribilmente infastidendo.
Mi guardo intorno, ma non vi é nulla di anomalo, è tutto tranquillo, forse esageratamente, tranquillo.
Sollevo la testa verso la porta d'ingresso quando sento, distinti come l'aria, dei passi in casa mia, che però non riconosco, non è assolutamente mia madre.
-Chi c'è? Dico, sollevando un sopracciglio, nell'attesa di un qualche segno, o semplicemente rumore.
Non vedo più niente, è buio, ed una possente mano si è posata sulla mia bocca con un fazzoletto.
Sono incosciente, eppure posso percepire forse grazie ai miei poteri di Grimm, che vengo trascinata via dal mio soggiorno, per essere posata sui sedili posteriori di un'auto che non conosco, da braccia che, allo stesso modo, non conosco.
Non so cosa stia succedendo, ma sono sicura di essere nei guai, e prego con tutta me stessa che Penny capisca che sono in pericolo, soltanto lui può salvarmi.
Dopo un lungo tragitto, siamo arrivati da qualche parte, mi è tutto ignoto, vorrei tanto riaprire i miei occhi ma qualsiasi cosa mi abbia fatto inalare quell'uomo, è abbastanza forte da non permettermelo.
Vengo ripresa tra le braccia del medesimo uomo, nei miei soli pantaloncini e maglietta da notte, scalza e completamente incosciente.
Mi stende su quello che sembrerebbe un lettino, rigido e freddo, e mi abbandona fino a quando, l'effetto chimico di quella sostanza, sparisce.
-Si è risvegliata. Dice la figura possente al mio fianco, verso un altro uomo che guarda uno schermo con diverse telecamere posizionate in punti differenti.
-Guadalupe, siamo un gruppo di ricerca, e sei qui per essere studiata e approfondita. Dice, scrutando il mio viso attentamente.
Non ho ancora ripreso la totale abilità nel parlare e sono ancora stordita, ma sono arrabbiata ed inquieta, non mi torna questa storia.
Rapire in questo modo una ragazza per "studiarla", come si fa con gli animali nelle riserve naturali, portarla via da casa aspettando di soppiatto il momento giusto per afferrarla.
-C'è qualcosa che non và. Dico stropicciando gli occhi.
-Non puoi fare domande, non puoi andare dove vuoi, e non devi disobbedire. Dice con sguardo fermo, mentre afferra delle cinghie.
Le lega attorno alle mie caviglie, ed attorno ai miei polsi, mentre cerco di impedirglielo dimenandomi, ma senza successo.
-Non opporti. Dice stringendo quel ruvido cuoio attorno ai miei arti.
-Vado a controllare gli altri, non scapperanno un'altra volta. Dice l'altra figura, uscendo dalla porta di metallo.
È bastata una frazione di secondo in cui la porta è rimasta aperta per sentire le urla disperate di qualcuno non molto lontano da me.
-Chi sono gli altri?! Urlo, avendo ormai recuperato tutte le mie forze.
-Sono Grimm come te, e stiamo studiando anche loro. Dice distaccato, sedendosi dinnanzi alla schermata di sicurezza.
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pennywise, stay away from my heart
FanfictionGuadalupe ha 17 anni, si trasferirà a Derry da Detroit. Ha vissuto tra le pretese di un padre e di una madre, divorziati ed egoisti. Ha un carattere introverso, assai scontroso, e non teme nulla. Ma sarà proprio il suo coraggio e la sua indifferenza...