23/06/2016
Al telegiornale:
-Grande scandalo per la famosa band One Direction che annunciano il loro scioglimento dopo sei anni di incredibili successi...-
Non appena sentii quella frase provenire dalla tv mi fermai spiazzata, scioccata. come poteva essere? Avrò di sicuro sentito male.
-... È successo in seguito a dei litigi degenerati su cui però non sono state rilasciate ulteriori informazioni.-
Non aspettai un secondo di più e con le lacrime agli occhi mi alzai dal divano e cambiai canale alla tv, ma quasi tutti i programmi ormai stavano dando tutti la stessa terribile notizia.
Mi misi al centro della stanza a pensare. Non potevo sentire altro dai conduttori dei notiziari, raccontavano una verità troppo cruda e alla quale non volevo credere. Sperai fosse solo un brutto sogno, lo desiderai con tutta me stessa, ma dovevo accertarmi sui fatti di questa situazione.
Impulsivamente corsi su per le scale che mi sembrarono più brevi del solito e, in un batter d'occhio, mi ritrovai davanti al computer in camera mia.
Aprii Facebook.
Tutte le pagine dicevano la stessa cosa: I ONE DIRECTION NON ESISTONO PIÙ.
No, non era vero.
Mille commenti disperati di Directioners come me mi fecero capire che non era solo un brutto sogno, era un incubo.
Troppe fonti fonti di informazioni differenti riportavano gli stessi fatti.
Poi vidi un post sulla mia pagina preferita, era di Chiara.
Pensai a come si debbano sentire lei e le alte, così presi il cellulare con le lacrime che ormai scendevano a fiumi, ma senza singhiozzi.
Rispose subito e la sentii singhiozzare. Nessuna delle due parlò per diversi secondi fino a che non le dissi di vederci al parco.
Attaccammo e mi chiamarono anche Alessia e Federica.
Eravamo e siamo tutt'ora un gruppo di amiche molto affiatato capaci di capire tutto con un solo sguardo.
Dopo brevissime telefonate decidemmo di incontrarci tutte al parco di fronte a casa mia.
Non mi cambiai per uscire e non mi truccai neanche. Presi solo il cellulare e le chiavi.
Camminai silenziosamente giù per le scale con il mio iPhone in mano. Mi misi le mie Vans, le stesse che avevo indossato all'ultimo concerto dei miei idoli.
Uscii dalla porta che per poco non dimenticavo di chiudere a chiava da quanto fossi in soprappensiero. Attraversai il giardino disturbando il riposo di alcuni passeri che spiccarono il volo.
Camminai avvolta tra i miei pensieri per il parco che fino a poco tempo fa mi sembrava un luogo allegro, ma che adesso mi trasmetteva solo tristezza.
Senza nemmeno accorgermene arrivai al punto in cui ci incontravamo sempre, sulla nostra panchina.
Alzai la testa e vidi arrivare velocemente le mi tre amiche.
-Nicole! T-tu puoi parlarci, li conosci, chiedi loro cosa è successo!!- disse frenetica Alessia non appena mi raggiunse.
-Ma è da più di un mese che non si fanno più sentire. E poi... Chissà quante persone ora staranno cercando di contattarli.- risposi io.
-Si, ma Harry a te risponderà, ha un debole per te- disse Chiara con un filo di speranza.
Rimasi un attimo in silenzio. Mi aveva baciata una volta e certo a me piaceva, ma non penso di interessargli ancora in quel modo...
-Hai ancora il suo numero, no?- Alessia interruppe i miei pensieri.
-Si, ma magari lo ha cambiato.-
-Prendi il cellulare e chiamalo- intervenne severa Fedrica.
-Ma...-
-Ora!- scattarono insieme.
Presi il cellulare cercai il suo numero tra i contatti.
Ebbi un momento di esitazione prima di premere sul suo nome.
Avevo conosciuto il ragazzo dopo un concerto nell'hotel dei miei. avevamo fatto amicizia, il sogno di ogni Directioner. Dopo quella volta eravamo rimasti in contatto e li vedevo ogni volta che venivano in Italia e soggiornavano da noi.
Premette Alessia sul nome, ma il cellulare suonava e suonava, ma nessuno rispondeva.
Riprovai, ancora e ancora.
Alla 5ª rispose, finalmente.
Non disse nulla e dovetti iniziare io.
- Harry...- stavo per dire qualcosa, ma venni subito bloccata.
- Non dire niente, non puoi capire. Non si poteva andare avanti così.- Cosa?
- Così come? Harry spiegami cosa è successo, come posso capire se nessuno mi dice niente? Ci stiamo tutti preoccupando per voi!- quasi urlai causando un'espressione interrogativa sui volti delle mie amiche e facendo girare la testa nella nostra direzione di un uomo che correva nel parco.
- No... Ora non è proprio il momento, mi sto per imbarcare.- Che? Dove sta andando? Devo mantenere la calma.
- Ok, almeno dimmi dove stai andando- Dissi portandomi una mano alla fronte.
Rimase in silenzio per qualche secondo
- Harry dimmelo- dissi con calma.
- Da te.- disse in un sussurro.
- Ma...- rimasi di pietra. Da me? Qui in Italia? Perché proprio da me?
- Ho bisogno di vederti, per favore.- la sua voce sembrava una supplica.
Le mie amiche mi guardarono perplesse capendo che qualcosa non andava. Feci loro segno di attendere un attimo e annuirono.
- Ok, Harry... va bene.- dissi con calma.
- Grazie- disse piano ed attaccammo.
- Allora?- Chiese Chiara.
- Ha detto che sta venendo qui.- dissi aspettando la loro reazione che non tardò ad arrivare.
Rimasero di sasso fino a che il cellulare di Alessia non iniziò a suonare. Lo estrasse dalla tasca con una faccia scocciata e dopo un breve dialogo ci disse che doveva tornare.
Ci salutammo e ognuno tornò a casa propria.
Ancora non potevo credere a quello che era appena successo, ma sapevo che avrei fatto di tutto per cercare una soluzione.CONTINUA...
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Through the Dark
FanfictionCiao, mi chiamo Nicole, Per gli amici Niky. Ho 20 anni e abito nella periferia di Milano in una piccola villetta che prima condividevo con il mio ora ex fidanzato Nate. Le mie migliori amiche sono Chiara, Federica e Alessia. Lavoro nel bar dell'hote...