Capitolo 11

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Era passata mezz'ora da quando avevamo lasciato il maneggio. Durante la passeggiata abbiamo chiacchierato un po' sulle nostre famiglie. La cosa difficile fu fare attenzione a quello che dicevo per non toccare il suo tasto dolente: la band.

-Allora? Come sta andando?- domandai facendo un cenno verso il suo cavallo.
-Bene dai, da terra sembra più pauroso...-
-Allora ammetti di avere avuto paura!!- lo sgamai subito ridendo.

Lui mi seguì, tenendo le redini con una mano sola e toccandosi la nuca.

-Manca poco, ancora 5 minuti e arriveremo in uno spiazzo di prato in cui potremo fare una sosta- annunciai.
-Ok, sinceramente mi fa un po' male il sedere.- disse sollevandosi un po' sulle staffe.

Sorrisi.

Era davvero stupendo...

Svoltai uscendo dal sentiero e passai sotto ai pini e alle betulle per una via segreta scoperta da me e Flash. Il nostro posto segreto.

Durante quei 5 minuti restammo in silenzio, ognuno concentrato sul proprio cavallo.

Intravidi lo sbocco dal bosco e una volta raggiunto accedemmo ad uno dei miei posti "segreti" preferiti.

Ci fermammo. Pace. Profumo di pini. Gli unici rumori erano il cinguettio degli uccelli e lo scorrere del ruscello.

Smontai da cavallo, allentai la sella e gli tolsi il morso. Poi lo legai ad un tronco all'ombra con la longhina.

Harry era ancora a cavallo che si guardava intorno. In effetti era un posto molto bello: la boscaglia era fitta ai lati dello spiazzo invisibile agli occhi di chi ne ignora l'esistenza, un ruscello limpido lo attraversa tagliandolo quasi a metà, il prato è verde e morbido come da nessuna altra parte. Al centro delle larghe rocce piatte formavano un ottimo giaciglio su cui amavo prendere il sole.

-Penso che tu ora possa scendere da cavallo.- dissi dolcemente.

Scrollò le spalle e smontò. Lo aiutai ad allentare la sella e fare tutto il resto.

Per fortuna fu una giornata molto soleggiata, ma non eccessivamente calda come al solito.

Mi diressi verso le rocce e ci salii sopra togliendo le scarpe ed invitando Harry a seguirmi. Lo fece e ci sdraiammo su quella superficie calda.

In quel momento tutti i miei dubbi tornarono e la sua vicinanza al mio corpo non aiutava.

Perché era venuto proprio qui da me? Mi aveva baciata, ma poi aveva fatto tutto normalmente, come se non fosse successo niente... Cosa dovevo fare io? Di sicuro sarei partita con lui, ma perché ha cercato proprio me? Di sicuro avrebbe potuto scegliere qualcuno con qualche conoscenza in grado di aiutarlo maggiormente di quello che potessi fare io. Quel bacio... magari gli piacevo ancora, poteva essere, ma mi sentivo turbata.

Mi girai per guardarlo. Aveva gli occhi chiusi, le labbra dischiuse... mi venne voglia di baciarlo ancora... No! Mi trattenni.

Aprì gli occhi e si girò a guardarmi.

-C'è qualcosa che non va?- mi chiese accigliato.
-Em...- dovevo chiarirmi tutti i quesiti irrisolti che mi frullavano per la testa. Non sono mai stata una ragazza timida, o che si faceva problemi a dire quello che pensava.

-Si. C'è qualcosa che mi turba.- ammisi guardandolo negli occhi. Al loro interno notai un po' di preoccupazione, ma anche di ansia. Probabilmente aveva capito a cosa stessi alludendo.

-Perché sei venuto da me? È stato solo perché non sapevi dove altro andare, perché pensavi che avrei potuto aiutarti, che qui ti avrebbero trovano meno facilmente? Non capisco...- dissi alzandomi su un gomito rimanendo stesa su un fianco.
-Beh, così mi offendi.- rispose calmo mettendosi le mani sotto la testa e guardando il cielo.

-Non ti viene in mente nessun altro motivo?- chiese lentamente.
Certo che mi venne in mente! Solo non volevo essere così diretta.

Rispose lui prima di me. -Dopo l'ultima volta che siamo venuti in Italia, ed è successo quello che è successo, ho provato ad uscire con qualche ragazza, ma quando le guardavo vedevo il tuo viso.- Chiuse gli occhi.

Deglutii. Aspettavo con ansia queste parole.

-Sai, non capisco cosa tu mi abbia fatto. Veramente, faccio fatica a capire cosa provo, se è nostalgia, attrazione o qualcosa di più.- continuò.

Riflettei un attimo in silenzio. Lui si girò verso di me attendendo la mia risposta.

-Allora? Non dici niente adesso?-

In effetti non sapevo cosa dire. Non mi capitava mai, io avevo sempre la risposta pronta, ma è ovvio: quando si ha la persona che mi ama accanto che ti sta dicendo apertamente quello che prova... la persona che si ama... L'avevo appena ammessa a me stessa. Non era il solito amore platonico che trova una fan per il proprio idolo, io mi ero innamorata dell'Harry che quasi nessuna fan conosceva.

-Si...- iniziai cercando le parole adatte. -Forse tu non sai cosa provi, ma io si! E non voglio che finisca come l'anno scorso! Non voglio che tu mi illuda ancora per poi uscirtene con la tipica scusa dell'indeciso.- eccole, le parole giuste che l'avrebbero colpito in pieno.

È così fecero. Questa volta fu lui a rimanere in silenzio per un po'.

D'un tratto iniziò a ridere. C'era qualcosa che trovava divertente?

-Perché ridi adesso?- domandai non capendo.

Lui continuando a ridere si alzò dalla roccia incamminandosi verso non so dove nel prato.

Ma cosa stava facendo? Mi stava facendo venire i nervi, ecco cosa.

Estrasse qualcosa dalla tasca e se la portò alla bocca. Butto indietro la testa ed ingoiò.

Scesi anche io dalla roccia e lo raggiunsi velocemente, ma prima che potessi afferrargli la spalla per farlo girare, lui si voltò con un sorriso stampato sulle labbra.

Non mi resi conto di nulla, per un attimo rimasi disorientata.

Mi ritrovai a terra, a pancia in su, Harry era su di me sorreggendosi con gli avambracci e mi baciava appassionatamente.

In automatico ricambiai, ma dopo poco tempo realizzai il tutto e mi fermai.

Lui insistette, ma non volevo collaborare.

Stava cercando di sviare il discorso, ma perché? Eravamo in mezzo al bosco, prima o poi sarebbe dovuto tornare sull'argomento.

Si staccò e mi guardò duramente. I suoi occhi erano più scuri.

-Harry... Mi stai schiacciando! Alzati!- cercai di spingerlo via, non era da lui un comportamento del genere.

Non si mosse.

Cercai di divincolarmi, ma lui essendo molto più forte e pesante aveva il controllo.

Abbassò la testa di colpo, appoggiando la fronte sulla mia spalla. Lo sentii singhiozzare.

-Harry cosa ti sta succedendo?- la mi vece si spezzò.

Sentii le sue braccia stringermi come se avesse paura che scappassi. Beh, in effetti quello era il mio intento fino a pochi secondi fa.

Lo abbracciai a mia volta per tranquillizzarlo.

-Aiutami ti prego... Non andartene.- sussurrò con voce tremante.

Mi sentivo estremamente confusa, ma annuii e lo strinsi in segno di assenso.

Provavo tanto dispiacere e stavo male per lui, anche se non capivo cosa avesse fatto scatenare questa crisi.

Mi venne in mente una cosa: cosa aveva ingoiato mente si stava allontanando?

CONTINUA...

#SpazioMe
Scusate tantissimo il ritardo!! Vi prego di perdonarmi, ma non ho avuto davvero tempo in questo periodo.
Ad ogni modo spero ne sia palesa la pena di tutta questa attesa.
Spero che il capitolo vi piaccia.
VOTATE E COMMENTATE!!
Un bacio😘

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