Capitolo 6

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CAP 6 THROUGH THE DARCK

NICOLE'S POV

Mi stava salendo l'ansia. Continuavo a guardare il grande orologio attaccato alla parete dietro al bancone: il tempo sembrava non voler scorrere quasi per farmi un dispetto.

"se continui a strofinare ancora quel bicchiere lo consumerai!"
Disse Federica sorridendo. Alzai lo sguardo e notai che quel giorno si era piastrata i capelli. In genere erano molto ricci, lunghi fino al decoltè. Erano castani chiarissimo, quasi biondi e si era fatta lo shatush.

Mi guardava con i suoi occhi marrone scuro, cercando di capire cosa stessi provando.

-si, scusa...
-scusa per cosa? Non mi hai fatto niente...
-...
- quando ti va, non appena hai tempo... dovresti venire al maneggio. Luna sente la tua mancanza. Magari porta Harry possiamo distrarci un pochino. So che non è il momento ma... Ti farebbe molto bene
-si, poi vedo.- sospirai
I genitori di Federica erano i proprietari di un maneggio. Io e lei condividevamo la stessa passione per i cavalli e spesso organizzavamo uscite che a volte duravano anche più di un giorno, a cavallo, dormendo fuori.

-ok, io vado. Tu metti giù quel bicchiere e accendi la musica: dovresti preparare la playlist, almeno quella per il pomeriggio, la sera ci penserà il DJ. - disse tornado a pulire i tavolini dopo avermi fatto un occhiolino.

Misi giù il bicchiere e il panno e mi diressi verso il computer collegato alle casse. Feci partire i brani in ordine alfabetico e selezionai i brani che ritenni più adeguati per il pomeriggio.

Ogni volta che incontravo un brano dei ragazzi mi veniva una fitta al cuore.

Ci misi un po' di tempo considerando il gran numero di brani che avrebbero dovuto suonare per più ore.

Guardai l'ora. Finalmente potei staccare e mi andai a cambiare.

Faceva caldo e in più c'era umidità, tipico di Milano.

Misi i leggins corti grigi, la canottiera bianca, legai la felpa a quadri rossi e bianchi in vita e rimisi le mie comodissime air force.
Infine presi la borsa e uscì camminando un fretta.

Mentre camminavo per il corridoio mi sentì chiamare: era Katy.

Si era tinta i capelli di azzurro e indossava in vestito morbido rosa confetto con dei tacchi alti dello stesso colore.

Sorrisi vedendola e la abbracciai.

-come va?- chiesi con un sorriso.
-bene, sono molto felice di essere qui in Italia, è da un po' che non ci sentivamo!!! Tu? E tu come stai?- era sempre allegra e sorridente e riusciva a mettermi allegri anche in momenti come questi. Però mi torno subito alla mente la ragione per cui stavo tornando a casa. -Mah... Mica tanto bene- dissi abbassando la testa
-ah, è per la storia dei ragazzi, giusto? Mi dispiace tanto. Sai, ho provato a chiamare Niall, ma il cellulare non era raggiungibile...- parlò velocemente.
Rimasi un attimo in silenzio.
- se hai bisogno di me io ci sono, ma... Harry è da te vero?
- come fai a saperlo?- domandai sorpresa
-me l'ha detto... Aspetta, chi è che me l'ha detto?-
Disse pensando facendo una faccia buffissima
Mi misi a ridere, era tipico di lei.

-Senti io devo andare perché Harry mi aspetta... Se ti viene in mente che te l'ha detto dimmelo! A presto Katy!
Dissi abbracciandola.
-Si, mi verrà in mente, comunque è stato... Ecco, è stato Liam!
-Ah, ok. Grazie. A presto
-ciao bellissima!

Uscii il più velocemente possibile dall'hotel e presi la metropolitana, poi il 4 e arrivai alla mia fermata.

Feci ancora un po' strada a piedi e arrivai d'avanti alla mia villetta.

Entrai nel cortile e non esitai neanche un momento prima di entrare.

Perché Harry mi aveva chiamata e perchè aveva quella voce così strana?

Infilai la chiave ed aprì la porta. Entrai subito togliendo le scarpe ed urlando che ero arrivata. Lasciai la borsa vicino al divano e mi misi a cercare Harry.

Sentii dei passi veloci scendere le scale e lo vidi: era semplicemente perfetto, anche vestito semplicemente come era ora.

Lo osservai scendere le scale e notai che aveva in mano la lettera di cui mi aveva accennato per telefono e subito mi preoccupai ricordandomi improvvisamente della chiamata e della voce di Harry durante quella breve conversazione...

Si avvicinò velocemente a me con lo sguardo fisso sul foglio che temeva in mano, lasciando solo una breve distanza tra di noi.

Dopo qualche secondo allungò lentamente la mano porgendomi la lettera, ma tenendo sempre la testa bassa.

Non aveva ancora detto niente, e mi stavo preoccupando.

Presi la lettera e aprì la bocca per dire qualcosa, ma lui mi zittì dicendo che dovevo leggere prima di dire qualsiasi cosa.

Lessi velocemente la lettera sbarrando sempre di più gli occhi mano a mano che andavo avanti a leggere: non potevo crederci.

Alzai di colpo la testa guardandolo con una faccia più che sorpresa, con la bacca aperta e gli occhi sbarrati. Ora anche lui mi guardava, ma non riuscii a capire il suo sguardo....

CONTINUA...

#SpazioMe
Scusate se il capitolo è un po' corto ma me ne sono accorta solo adesso mentre lo correggevo e, anche se ho tentato di allungarlo, più di molto non posso fare perché ho già scritto un po' di capitoli.
Everyway... tra poco si scopriranno molte informazioni indispensabili per lo svolgimento della storia, quindi continuate a seguirmi😉✌️
Votate e spargete la voce se la mia storia vi piace.
Un bacio, alla prossima 💋

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