"Non mi hai spezzato il cuore, mi hai completamente distrutto. Perchè credevo in qualcosa che non era reale"
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*Cole*
Entrai nell'ascensore sospirando leggermente con le mani nelle tasche dei pantaloni. Con il pigiama e i capelli spettinati era ancora più carina che da truccata davanti all'obbiettivo. Uscii dal palazzo il più in fretta possibile per evitare di incontrare di nuovo Camila. Ero sicuro che si sarebbe messa a fare mille domande e non avevo proprio voglia di parlare.
Arrivai a casa poco dopo visto che non erano molto distanti le une dalle altre. Non sapendo se Dylan era a casa o no decisi di non suonare al citofono e di utilizzare le chiavi, cosa che solitamente non faccio. Salì su per le scale trovando l'ascensore occupato. Entrai velocemente in casa e trovai le luci accese. Mi sfilai il cappotto e girandomi vidi Barbara a cavalcioni su mio fratello Dylan:
"Interrompo qualcosa?" dissi ironico
Le loro labbra si staccarono e barbara si girò a guardami "Oh ciao Cole" sussurrò arrossendo lievemente. Dylan mi lanciò un'occhiata fulminante che mi fece ridere.
"Stavo giusto andando a cucinare qualcosa per cena" disse Barbara accennando un sorriso alzandosi in piedi
"Scusa" mimai con le labbra a mio fratello prima di andare i cucina a prendere un bicchiere d'acqua
"Dove sei stato fino ad ora?" mi chiese Barbara
"Sono rimasto un po' di più in ufficio" mentì aprendo la bottiglia
"Ma se ti ho visto uscire poco prima di me" ridacchiò guardandomi
"Io lo so dov'è stato" si intromise Dylan "Da Lili, giusto?"
"Non sbagli" sussurrai alzando gli occhi
"Sarebbe?" chiese Barbara prendendo la carne dal frigo
"La nuova cotta di Cole"
"Non é una cotta! Ho solo detto che é carina" alzai la voce
"Il che equivale a avere una cotta" disse Barbara "Allora, la conosco?"
"No, é una delle nuove modelle" disse Dylan prima che potessi rispondere
"Ma insomma Dylan! Cos'é un complotto contro di me?" sorrisi
"É la mora o la bionda Cole?" si voltó nella mia direzione
"Se sapevo che mi avresti fatto il terzo grado non sarei tornato a casa" dissi ironico
"Non hai ancora risposto" incroció le braccia al petto
"La bionda" sbuffai infastidito "Abbiamo finito con le domande?"
"Si" ridacchió Barbara "Oh un'altra cosa... L'ho vista camminare con Camila, non penso sará facile come credi" aggiunse
"Perché?" chiesi confuso
"Andiamo Cole, pensi che non l'abbia avvertita del tuo modo di fare? O peggio, della vostra ""avventura"" al liceo"
"Ono passati 9 anni Barbara! Non penso vada a raccontare cose del genere alle prime persone che gli capitano davanti" alzai le sopracciglia
"Fai come vuoi, ma non venire a lamentarti o a cercare i miei pareri" disse tranquillamente versando l'olio sulla padella
***
La cena proseguì senza nessun accenno a Lili per mia fortuna, era frustrante sentir parlare loro due mentre mi mettevano in guardi su quello che poteva accadere, come se fosse la prima volta che provo con una ragazza solo per il gusto di farlo.
"E se cambiassi idea poi?" mi ha chiesto Barbara
Il problema è che loro non capiscono che faccio tutto ciò per evitarlo, per evitare di innamorarmi di nuovo o anche di provare dei sentimenti per qualcuno. Il solo pensiero di essere ferito o di provare quel senso di delusione mi fa stare male. Tutto quello che ho fatto, che ho provato per Bree mi è bastato ed avanzato tanto da non doversi più ricascare, anche se fosse con un'altra ragazza. Vedo mio fratello e Barbara che sono felici e continuamente mi chiedo perchè non è stato così anche per me, ansa se amavo con tutto me stesso Bree.
Il risultato che ho ottenuto però, è stato terribile: mi ha usato in tutti i modi, sia fisicamente che materialmente sfruttandomi per i soldi. Quei maledetti soldi che io non ho mai chiesto di avere.Sto cercando di cancellare tutte le conseguenze che ha portato la denuncia, ma a volte il mio cervello non risponde ai comandi e mi riporta indietro a quel'anni. Ho odiato poche persone come ho odiato il mio psicologo: mi infastidiva dover dire tutto quello che sentivo ad una persona che alla fine mi ha detto soltanto cose che già sapevo.
Per non parlare di quelle strisce di polvere bianca, l'unica cosa che mi faceva stare bene almeno per un po'. Quell'effetto durava poco più di un'ora, ma riusciva a farmi evadere dalla realtà che mi stava distruggendo. Ricordo perfettamente quel senso di superiorità e felicità istantanea che mi dava, ora mi sembra solo una grande cazzata. Quelle sensazioni non esistevano veramente, era tutto finto ma solo ora me ne rendo conto. Avrei dovuto trovare un'altra soluzione invece di continuare ad imbottirmi di stupefacenti e psicofarmaci come ho fatto senza considerare il fatto che mi sono rovinato anche il futuro. Le voci giravano velocemente, o forse è lei che ha fatto di tutto per rovinarmi...
Continua...
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-spazio autrice-
Prima che iniziate a parlare voglio dire una cosa: lo psicologo per Cole non è stato d'aiuto, ma non per questo voglio sminuire il loro lavoro! A tante persone sono risultati utili, e questo è solo il mio punto di vista. Poi, il fatto che Cole si drogasse non lo rende una persona da giudicare o cose simili, ma nemmeno che drogarsi sia una cosa giusta! Nei momenti di debolezza si fanno tante cose stupide che possono poi creare una dipendenza (io ne son la prova vivente lol)e quello era solo un suo modo di affrontare la situazione. Come ho scritto nel capitolo, ora si rende conto che non era la soluzione giusta. (p.s. io non condivido il fatto di legalizzare le droghe, leggere e non, ma questo è il mio parere-)
[Avviso nell'avviso: Più andremo avanti più andrò a parlare di argomenti non proprio leggeri, come per esempio l'anoressia e le violenze. Lo dico perchè a tante persone potrebbe dare fastidio, ecco tutto.]
Ora passiamo alle cose meno "importanti":
Sono consapevole del fatto che anche oggi ho pubblicato in ritardo, ma non riesco a non procrastinare le cose uff-
Probabilmente perchè sono in ritardo in tutto e per tutto ma vabbè
Spero vi sia piaciuto comunque il capitolo <3
A sabato prossimo (spero)
-Agnese

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𝘛𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘨𝘰, 𝘥𝘪𝘮𝘮𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘢𝘮𝘪 || 𝐒𝐏𝐑𝐎𝐔𝐒𝐄𝐇𝐀𝐑𝐓
Fiksi Penggemar《IN CORSO-IN PAUSA》 Tutto nato per caso. Una relazione di amore ed odio allo stesso tempo. É come un fotografo e il suo obbiettivo. Si crea un legame indistruttibile. Senza uno, l'altro non sopravvive.