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Hajime camminava con passo spedito, si capiva che la presenza del castano non gli era gradita.

I due ragazzi uscirono dal vicolo e imbucarono un piccolo sentiero sterrato.

"Hai già fatto questa strada prima d'ora" intervenne Tooru, nella sua voce si poteva sentire un velo di diffidenza.

"Meno domande più camminare, stai andando a passo di lumaca" rispose il moro scocciato.

La strada deviò in un bivio: la via a destra era cementata mentre quella a sinistra era ripida e ricoperta di sassi, Hajime ovviamente si diresse a sinistra.

Tooru, per evitare di cadere o inciampare, doveva tenere i piedi in obliquo ben puntati a terra e scendere con cautela.

Hajime, al contrario, procedeva in maniera spedita non curante della pericolosità del luogo.

"Come cazzo fai ad andare così veloce?"

Il moro alzò le spalle: "faccio questa strada tutti i giorni e poi mica sono una schiappa come te."

"Meglio schiappa che sconsiderato."

Hajime fulminò il castano con lo sguardo, quest'ultimo sobbalzò leggermente.

I due dopo una mezz'ora di camminata raggiunsero un piccolo boschetto.

In quel luogo vi era un'atmosfera magica, surreale.

Il bosco era composto principalmente da betulle ed era percorso da uno scosceso e rovinato sentiero, ogni tanto si potevano scorgere delle casette, ormai da tempo abbandonate, lasciate in balia della vegetazione.

Quel posto ricordava a Tooru i classici boschetti descritti nei romanzi Fantacy.

"Ci siamo quasi..." Hajime stava condividendo il suo luogo di fuga, l'unico in cui si sentisse veramente libero, con un quel ragazzino popolare di merda, si diede ripetutamente del coglione ma ormai il danno era fatto.

Dopo circa un chilometro i ragazzi raggiunsero il centro di quel piccolo bosco: vi era una piccola cascata che si riversava in un fiumicello.

Il rumore generato dalle rapide e dall' acqua, che cadeva scrosciante, faceva sembrare quel posto un antico e dimenticato giardino Zen.

"Questo posto è bellissimo" commentò ad un certo punto Tooru.

Iwaizumi nascose un lieve sorriso: "Lo so, ma è bello perché non ci viene mai nessuno quindi sappi che se ti azzardi a portare qualcuno qui io..."

"Non c'è bisogno che ti scaldi tanto" lo interuppe l'altro: "non ne farò parola con nessuno."

Hajime gironzolò un po' per poi sedersi sopra una panchina ricoperta di vischio ed edera.

Il ragazzo iniziò a girare quello che aveva tutta l'aria di essere uno spinello.

Hajime portó la canna alla bocca e l' accese, l'erba rendeva tutto più magico, fece un lungo tiro, il suo palato si riempì del gusto caratteristico della marijuana molto diverso da quello delle normali sigarette.

Tooru si avvicinò con cautela.

Iwaizumi manteneva la canna nella mano destra tra l'anulare e il medio, quel ragazzo sembrava da testa a piedi il classico tempistello di quartiere, sciattò e maleducato, ma Tooru trovó che il modo in cui egli fumasse fosse estremamente elegante.

"Vuoi?" domandó ad un certo punto l'altro porgendogli la canna, il castano la prese delicatamente e fece un tiro, non aveva mai fumato dell'erba perciò si fece sfuggire un lieve colpo di tosse.

Hajime lo squadrava dall'alto in basso con un espressione di disappunto sul volto.

"Perché mi guardi male?" intervenne il castano.

"Fumi come una puttana." disse l'altro trattenendo una lieve risata e riprendendosi lo spinello.

Tooru mise il broncio: "Non è divertente."

I due continuarono a parlare del più e del meno e scoprirono di avere delle personalità abbastanza affini.

Hajime rimase sorpreso, Tooru non era altezzoso come poteva sembrare ad una prima occhiata, non era particolarmente simpatico o divertente, ma aveva una spiccata personalità ed era in grado di entrare in sintonia con ogni "genere" di persona.

Al moro doleva ammetterlo ma era felice di passare quella mattinata in sua compagnia.


Spazio autrice:
Ciao guys.
Scusate se c'ho messo molto ad aggiornare ma non avevo "ispirazione."
Lasciatemi una stellina ed un commentino :).
P.s.
Sto capitolo fa schif.
Bye

perfect |iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora